ROMA – L’applauso del mondo per le “spadiste fair play” della scherma italiana. È senza confini il tributo per i gesti di autentica sportività di cui sono state protagoniste Mariaclotilde Adosini ed Emilia Rossatti, giovani schermitrici che, con i rispettivi comportamenti esemplari, sono diventate vere icone mondiali dei valori dello sport. Come un segno del destino, le due atlete sono state invitate quasi in contemporanea, nei giorni scorsi, a due importantissimi eventi internazionali in cui sono state insignite di nuovi prestigiosi riconoscimenti. Mariaclotilde Adosini ha ricevuto a Baku, in Azerbaijan, il “Diploma Europeo Fair Play”, mentre Emilia Rossatti è stata ospite d’onore a Saint Louis, negli Stati Uniti d’America, dove le è stato conferito il premio “Musial Awards 2023”.
L’ennesimo capito di una splendida, e duplice, storia di sport che si sviluppa in parallelo facendo della scherma italiana un simbolo dei valori che questa disciplina afferma e trasmette.
Mariaclotilde Adosini, atleta della Polisportiva Scherma Bergamo, ha ritirato a Baku “l’European Fair Play Diploma”. Il prestigioso premio continentale, promosso dal Movimento Europeo Fair Play (EFPM), associazione non governativa fondata nel 1994 e che lavora sotto il patrocinio del Comitato Olimpico Europeo, le è stato attribuito – si legge testualmente nella motivazione – “per il comportamento esemplare e per il notevole gesto di Fair Play” della spadista bergamasca, allieva del maestro Francesco Calabrese che la “guidò” anche in quella scelta così nobile. Mariaclotilde Adosini, classe 2004, com’è noto nella tappa di Coppa del Mondo Under 20 dello scorso febbraio a Beauvais decise di rinunciare a una vittoria che le era stata già assegnata, tornando in pedana dopo oltre un’ora perché aveva riconosciuto l’ingiusta assegnazione di una stoccata in suo favore da parte dell’arbitro. Un gesto di autentica sportività che fece il giro del mondo, e che le valse tantissime attestazioni di stima di grande blasone ed emozione, dall’invito al Palazzo di Vetro dell’Organizzazione Nazioni Unite a New York e fino alla citazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un elogio, quello del Capo dello Stato, che univa gli esempi di Mariaclotilde Adosini e Emilia Rossatti, in un binomio di “spadiste fair play”.
E proprio l’atleta classe 2001 della Bernardi Ferrara, nei giorni scorsi, è stata a sua volta insignita di uno speciale riconoscimento internazionale. Emilia Rossatti, infatti, sul palcoscenico sontuoso dello “Stifel Theatre” a Saint Louis, città americana del Missouri, ha ricevuto il “Musial Awards 2023”, assegnato per la prima volta a un’atleta del mondo della scherma. Il premio, come spiega Marc Schreiber, Presidente della Commissione St. Louis Sports, arriva da “un’organizzazione no-profit che cresce, si rafforza e si muove attraverso lo sport, valorizzando il potere del fair play per migliorare la qualità della vita del territorio e generare benefici economici e sociali”. In questa “celebrazione annuale della sportività in America e nel mondo”, la spadista ferrarese è stata riconosciuta come “rappresentante della bellezza e dello spirito dello sport” per il suo gesto, anche quello ormai celebre, in occasione del Campionato Italiano Under 23 dello scorso aprile a Vercelli. Lì, nel match di finale che metteva in palio il titolo tricolore, Emilia Rossatti preferì, d’accordo con il suo maestro Riccardo Schiavina, rinunciare “all’ultimo assalto” per la rimonta, lasciando scorrere gli ultimi 17 secondi che avrebbe avuto a disposizione, perché l’amica-avversaria Gaia Traditi, che conduceva di tre stoccate, si era infortunata e non sarebbe stata in condizione di difendersi alla pari. Una storia la cui narrazione, nell’evento statunitense, è stata raccontata nel dettaglio fino ad arrivare ai Campionati Europei di categoria svoltisi nel mese di maggio a Budapest, dove – si legge testualmente – “Emilia e Gaia (insieme alle compagne Sara Kowalczyk e Alessia Pizzini, ndr) hanno unito le forze guadagnando la medaglia di bronzo vinta dall’Italia nella prova a squadre di spada femminile”.
“I premi ricevuti da Mariaclotilde Adosini in Azerbaijan ed Emilia Rossatti in America, solo gli ultimi in ordine di tempo che queste due splendide ragazze e bravissime atlete si sono viste attribuire a livello internazionale, ci rendono orgogliosi di loro e di tutto il nostro movimento. La scherma, non mi stancherò mai di ribadirlo, è sì lo sport delle medaglie ma non di meno dei valori.
Mariaclotilde ed Emilia, insieme ai rispettivi maestri, meritoriamente al loro fianco anche negli eventi di Baku e Saint Louis, hanno saputo incarnare nel migliore dei modi il messaggio di rispetto e correttezza di cui la nostra disciplina è convintamente portatrice”, le parole del Presidente federale Paolo Azzi.
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