I calciatori in primo luogo hanno preso parte all’incontro generale in Vaticano e successivamente alla gara amichevole con la squadra del dicastero “Fratelli Tutti” sul campo dell’ Università “La Sapienza”.
CITTÀ DEL VATICANO – Mercoledì 28 febbraio la ASD Rinascita Refugees ha fatto la conoscenza di Papa Francesco. L’Associazione sportiva è sorta nel 2019 dal programma Sai di “Carmiano per minori stranieri non accompagnati” e composta da migranti richiedenti asilo e rifugiati arrivati in Italia da tante popolazioni dell’Africa sub sahariana: Senegal, Gambia, Mali, Costa d’Avorio . Un’occasione di grande commozione e condivisione per i ragazzi di mister Hassane Niang, un cammino che riflette le tematiche della “lettera sulla fraternità e l’amicizia sociale” sottoscritta dal Papa il 3 ottobre 2020. Un evento che oltrepassa le proprie religioni e si tramuta in amore, abbracci e felicità per questi teneri fanciulli e calciatori che con dedizione, tenacità e grande trasporto tentano di ridisegnare la loro vita dopo periodi pieni di ostacoli, orrore e morte nei loro paesi di origine. Negli occhi dei rifugiati davanti al Pontefice la speranza di una nuova nascita attraverso la disciplina sportiva e l’amicizia, un valore importantissimo.
“Mi sono emozionato tanto quando il papa è venuto a salutarci, non credevo che un giorno mi sarei trovato di fronte ad una figura così importante e avrei potuto stringergli la mano”, queste le parole di Hassane Niang.
Partecipi a Roma il presidente di cooperativa Rinascita Antonio Palma e tutto il team che ha accompagnato la squadra in questa circostanza.
“Tutti i ragazzi sono stati entusiasti – ha spiegato Palma – è stato un momento importante per noi, soprattutto perché la figura di Francesco abbraccia ogni essere umano aldilà del credo religioso, nella nostra squadra ci sono molti ragazzi di religione musulmana, il papa all’incontro ha avuto parole amorevoli e di incoraggiamento per tutti”.
Durante il pomeriggio, l’Asd Rinascita refugees ha avuto anche la gioia di gareggiare sul campo dell’Università La Sapienza a Tor di Quinto, un match amichevole con con la squadra “Fratelli tutti”, una squadra predisposta dal dicastero e costituito da dipendenti vaticani, sacerdoti della curia romana,preti e seminaristi che praticano la propria istruzione presso i Pontifici Collegi e nelle Pontificie Università.
“Vogliamo abbattere le barriere e creare momenti di incontro, il nostro progetto di inclusione e integrazione continua, è stato un grande onore incontrare Papa Francesco”, ha affermato il direttore sportivo Vincenzo Nobile.
Il percorso collettivo e sportivo dei giovani a Refugees nel frattempo prosegue. La squadra attualmente milita nel campionato di Promozione e tra poco si contenderà la finale di Coppa Italia di categoria.
Auguri di vero cuore per il futuro di questi ragazzi che meritano il giusto riscatto nei confronti di un destino che non avevano scelto. Fortunatamente la vita è piena di opportunità da cogliere ed è bello sapere che proprio lo sport con i suoi valori è in grado scrivere una nuova pagina nell’esistenza di tanti giovani fanciulli.