Dalmonte elogia i suoi dopo il match con Agrigento, ma il mirino è già sulla Luiss
Un Nardò a trazione statunitense e senza Iannuzzi ieri sera ha lasciato le briciole ad Agrigento, che pure era arrivata nel Salento con l’urgenza assoluta di portare a casa i due punti. Hdl, però, ha giocato di squadra, come vuole Luca Dalmonte, ovviando all’assenza del suo centro titolare con nuove e redditizie strategie di attacco e difesa e aggrappandosi a Russ Smith e Wayne Stewart jr., a tratti incontenibili. I granata sono riusciti anche a nascondere gli effetti del contributo ridottissimo di Maspero, uscito per infortunio e in campo appena 12 minuti, e di Nikolic, che ha commesso 5 falli in appena 4 minuti. Il coach granata è soddisfatto, ma il pensiero è già alla sfida di domenica in casa di Luiss Roma.
“Siamo soddisfatti perché abbiamo vinto, innanzitutto – ha spiegato nel dopo gara – in questo momento conta quello, anche se la prestazione è importante e incide tantissimo sul risultato. Siamo soddisfatti per alcuni momenti di pallacanestro corretta, offensiva e difensiva, e siamo soddisfatti anche per l’approccio alla partita. Tutti hanno portato un contributo, indipendentemente dai numeri che hanno premiato qualcuno e che sono fondamentalmente il prodotto di un gioco di squadra. In alcuni momenti abbiamo giocato come desideravamo giocare. Ora mettiamo un punto, ci prendiamo una piccola pausa e poi ci prepariamo al meglio per la prossima partita, che è molto, molto, importante e vale come una partita del girone salvezza”. Il totem del “gioco di squadra” serve anche a sopperire ai limiti e alle defezioni, come quella di Iannuzzi. “Sappiamo quanto è importante Iannuzzi – ha detto – però, come in tutte le squadre, tutti sono importanti e nessuno è necessario. La vera superstar di ogni squadra deve essere il giocare insieme, che significa essere tutti connessi sul piano partita e andare tutti nella stessa direzione. Certo, è un’assenza importante e nessuno ha la presunzione di sostituirlo perché nessuno si chiama Antonio Iannuzzi, ma noi ci allacciamo al sistema squadra”.
Quello con Fortitudo Agrigento potrebbe non essere stato l’ultimo incrocio stagionale. I siciliani, battendo Orzinuovi, guadagnerebbero il diritto di giocarsi la salvezza nel girone finale. Coach Damiano Pilot non ha troppi rimpianti per il ko salentino. “La differenza forse l’hanno fatta i 57 punti del duo americano di Nardò – è il suo pensiero in sala stampa – a cui faccio i complimenti per la vittoria. Che hanno meritato. Hanno iniziato meglio la partita, noi ci siamo ritrovati subito a rincorrere, anche se non siamo mai affondati. È chiaro che i due stranieri di Nardò hanno fatto una prestazione assolutamente sopra le righe, abbiamo provato a limitarli, ma soprattutto Smith è diventato immarcabile. C’è dispiacere, perché venivamo da una prestazione solida con Bologna, ma purtroppo quest’anno non siamo mai riusciti a essere continui in trasferta ed è un gran peccato. Detto questo, siamo artefici del nostro destino e se battiamo Orzinuovi domenica non dobbiamo guardare i risultati delle altre. Avere il destino nelle mani a questo punto è già un gran risultato”.
Per il Toro sarà una settimana di passione. Ci sarà da lavorare sul campo e in infermeria, con gli infortuni di Iannuzzi e Maspero da decifrare. E ci saranno anche da capire gli effetti dell’espulsione di Smith. In ogni caso, a Roma servirà un’altra prestazione maiuscola, un Toro determinato, lucido ed efficace come quello di ieri sera. Una vittoria nella capitale sarebbe un patrimonio di inestimabile valore per salvare la A2.