Felice coach Luca Dalmonte per i due punti che Hdl ha strappato a Sella Cento
Una delle migliori prestazioni stagionali ha fruttato ieri ad Hdl Nardò Basket due punti di enorme importanza per la corsa salvezza. La vittoria (83-78) utile a difendere il secondo posto a metà della poule per la permanenza in A2, oggi inattaccabile da San Giobbe Umana Chiusi (sconfitta in casa da Agrigento dopo due supplementari) che ha 4 punti di ritardo e una partita da recuperare (mercoledì, sempre in casa, contro Luiss). Ma se i granata riusciranno a dare continuità alla prova di carattere, di attenzione e di intensità difensiva fornita con Sella Cento, sarà più facile tagliare il traguardo. Nardò ha imposto una volta tanto la forza del suo collettivo e di singoli che fanno la differenza. In questo caso Smith, che ha saggiamente messo la sua classe infinita al servizio della causa comune, Stewart jr., letale dalla media e lunga distanza e a tratti immarcabile, e Iannuzzi, che se c’è fa tutta la differenza del mondo. Una partita dal peso specifico non irrilevante quella di ieri sera, non solo per la sua importanza nell’ottica della classifica, ma anche per il valore dell’avversario. I ferraresi, per talento, fisicità ed esperienza, sembrano capitati per sbaglio nel girone salvezza.
Coach Luca Dalmonte ha più di una ragione per sorridere. “La qualità tecnica è stata supportata dal desiderio e dalla volontà – ha detto dopo il match – qualità tecnica che si può esprimere in cinque giocatori in doppia cifra o nel numero degli assist, che significa che abbiamo giocato assieme a livello offensivo. Abbiamo fatto anche uno sforzo difensivo di squadra, cercando di limitare le opzioni più importanti di Cento. È stata una partita corretta da tanti punti di vista, che ci deve segnare nei ricordi e nelle sensazioni. Perché a queste condizioni siamo competitivi e perché se senti il “benessere” della partita che abbiamo giocato hai motivazioni e carburante per essere pronti per la prossima”. Con Cento quasi salva, la questione sembra essersi definitivamente ristretta a Nardò e Chiusi, quest’ultima sgambettata un po’ a sorpresa da un Agrigento con pochissime speranze, ma con tanta voglia di stupire. Il coach del Toro avverte, però, che bisogna pensare esclusivamente al proprio cammino. “C’è un testa a testa tra noi e Chiusi, salvo sorpresissime nelle prossime giornate. È chiaro che per noi la priorità è essere pronti e competitivi, incanalare tutte le energie verso noi stessi. Poi alla sirena andiamo a vedere quello che è successo sugli altri campi. Non vogliamo e non possiamo a 5 giornate dalla fine essere troppo impegnati a guardare gli altri e sprecare energie in quella direzione. Dobbiamo pensare a noi. Questa settimana è un confine tra le prime e le seconde 5 partite. Veniamo da un tour faticoso e ci aspetta un tour ancora più faticoso perché lo affronteremo dopo queste prime 5 giocate. Quindi è necessario nei primissimi giorni della settimana recuperare un po’ di forze e poi da metà settimana penseremo ad Agrigento”.
Cento sperava nel colpaccio per assicurarsi anche aritmeticamente l’A2 e sino agli ultimissimi possessi ci ha provato. Coach Matteo Mecacci non fa drammi e conta di sfruttare il prossimo match-ball. “È stata una partita tosta – ha sottolineato – come era normale che fosse perché le squadre si stanno giocando tutto. Questa vittoria serviva a entrambe, ma forse serviva un po’ più a loro. Noi abbiamo una missione da compiere, siamo abbastanza vicini. Non è tempo di bilanci, ma nelle prime 5 partite abbiamo guadagnato 2 punti su Nardò e abbiamo mantenuto gli 8 su Chiusi. Siamo chiamati a chiudere il lavoro a partire dalla prossima settimana e non sarà facile. Stasera abbiamo giocato di voglia, qualche sbavatura è stata commessa, poi le partite punto a punto si decidono nei dettagli. Secondo me la sfida è girata quando è mancato un tagliafuori e ha fatto canestro Stewart. Sul +5 e sul rimbalzo offensivo mancavano circa 3 minuti e poi dopo oggettivamente c’è stato il talento di Stewart che da post basso ha messo dei tiri che gli appartengono, ma molto difficili. Si è visto che erano due squadre stanche, perché 5 partite in 2 settimane mettono a dura prova chiunque. Noi non eravamo completamente svuotati di energia, però si vedeva che in alcune situazioni arrivavamo un secondo dopo. Prova ne sia che Nardò ha tirato 11 volte di più dal campo e in una partita punto a punto è la vera chiave statistica. Ora una settimana per recuperare”.
I granata sfrutteranno la settimana senza partite per recuperare energie, sia fisiche che mentali, e per neutralizzare qualche piccolo acciacco.
Mercoledì, inevitabilmente, guarderanno con molta curiosità il recupero tra Chiusi e Roma. Domenica, invece, si va in Sicilia a sfidare un Agrigento mai domo. C’è un secondo posto da fortificare e una sconfitta da vendicare.