Saranno 38 gli atleti italiani in gara venerdì nella prima giornata degli Europei di Roma. Attesi al via 21 azzurri al mattino e altri 17 nella sessione serale che assegnerà cinque titoli: prime medaglie in palio nella 20 km di marcia femminile, con partenza alle 18.35 e arrivo all’interno dello stadio Olimpico alle 20 circa dopo aver percorso il tracciato del parco del Foro Italico, che vedrà in azione la campionessa olimpica e bronzo mondiale Antonella Palmisano insieme alla primatista italiana Eleonora Giorgi e alla vincitrice della staffetta ai Mondiali a squadre Valentina Trapletti. Alle 22.20 toccherà alla finale diretta della staffetta 4×400 mista: definita la formazione azzurra con Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione. C’è anche la possibilità di migliorare il crono in ottica qualificazione olimpica per il quartetto dell’Italia che al momento è dentro con il secondo e ultimo tempo di ripescaggio (3:13.56 degli Europei a squadre dell’anno scorso a Chorzow) ma fino al 30 giugno anche le altre Nazioni potranno provare a superare gli azzurri. In chiusura i 5000 metri dell’argento europeo di cross Nadia Battocletti, Federica Del Buono e Micol Majori (22.40).

Un’onda azzurra che scatterà con Sveva Gerevini sui 100 ostacoli dell’eptathlon, nella seconda delle tre serie alle 9.49 di mattina, prima del salto in alto alle 11.35. Poi le batterie dei 100 ostacoli dalle 10.10 con Veronica Besana, Elena Carraro e Giada Carmassi: in semifinale i migliori 11 tempi, a prescindere dal piazzamento. Alle 10.40 corrono gli uomini dei 110 ostacoli: Hassane Fofana nella prima batteria, Nicolò Giacalone nella seconda e qui saranno promossi al turno intermedio i migliori 14 crono (già qualificato Lorenzo Simonelli che è nella top 12). In pedana alle 10.55 nel gruppo B del disco Alessio Mannucci: 66,00 la misura necessaria per la qualificazione diretta, ma in ogni caso i primi dodici si guadagnano la finale i primi dodici. Nel triplo (ore 11.10) c’è la vicecampionessa europea indoor Dariya Derkach (14,10 per il pass automatico). Alle 11.45 in caccia della finale le mezzofondiste dei 1500 metri: prima batteria con Sintayehu Vissa e Ludovica Cavalli, seconda con Marta Zenoni e qui conta solo il piazzamento, c’è da inserirsi tra le prime sei. Tre azzurre nel disco, da Daisy Osakue e Stefania Strumillo nel gruppo A alle 12.15, a Emily Conte nel gruppo B alle 13.35 (per la Q maiuscola serve 62,50). È il primo dei tre turni previsti negli 800 dalle 12.20 per Francesco Pernici in prima batteria, Simone Barontini nella terza, il leader europeo stagionale Catalin Tecuceanu nella quarta. Arriva il momento del salto in lungo alle 12.55 con l’argento mondiale indoor Mattia Furlani, Filippo Randazzo e Kareem Mersal: otto metri esatti per andare direttamente in finale. Nei 3000 siepi alle 13.05 in gara Eleonora Curtabbi, passano le prime otto.

Anche la serata allo stadio inizierà con l’eptathlon di Sveva Gerevini: terza gara il peso alle 18.40, poi i 200 metri alle 21.45. Entrano in scena i pesisti alle 19.55 con il mirino sulla misura di 20,70 per incassare subito il biglietto per la finale: in gara il vicecampione mondiale e bronzo iridato indoor Leonardo Fabbri, il campione europeo indoor Zane Weir e Lorenzo Del Gatto. Alle 20.30 c’è l’alto femminile di Elena Vallortigara e Aurora Vicini: 1,92 o un posto tra le prime dodici per superare lo scoglio della qualificazione. Sul rettilineo dei 100 metri dalle 21.10 in batteria corrono Matteo Melluzzo nella prima e Roberto Rigali nella seconda, vanno avanti i migliori 14 tempi (alle semifinali di sabato già ammessi Marcell Jacobs e Chituru Ali). Per i lanci in programma le finali di disco maschile (21.00) e peso femminile (21.33).

PRESIDENTE MEI: “QUESTI AZZURRI POSSONO SEGNARE UN’EPOCA”
Europei. Ci siamo. Roma abbraccia la squadra italiana di 113 atleti e apre le porte di un Olimpico che si colorerà di emozioni azzurre. Una squadra selezionata dal direttore tecnico Antonio La Torre e ‘benedetta’ dal presidente FIDAL Stefano Mei. Si scende in pista e in pedana da venerdì 7 giugno, e fino al 12 giugno. Nella conferenza della vigilia ospitata a Casa Atletica Italiana, alle Officine Farneto, a due passi dall’Olimpico pronto ad accendersi per i suoi azzurri, La Torre ha parlato di picchi, pronostici e coesione. Lo ha fatto accanto al presidente Mei, e insieme a Mattia Furlani, Leonardo Fabbri, Nadia Battocletti, Chituru Ali e Catalin Tecuceanu, cinque degli atleti più attesi.

LAVORO – Emozione. Ma anche lavoro. Storia. Sono le parole chiave con cui il presidente FIDAL Stefano Mei apre la porta dell’Olimpico e accompagna tutti gli appassionati nella Casa della Nazionale Italiana. Tutte punte, tutti stretti uno all’altro. “Il nostro patrimonio migliore sono i ragazzi. Perché avere grandi finanze aiuta. Ma avere ragazzi così, significa che tanti giovani possano essere ispirati e possano cominciare a fare atletica. Il segno distintivo di questo mandato è l’attenzione ai ragazzi e ai loro tecnici – sottolinea il presidente – e non è un caso che dopo 65 anni siamo riusciti a vincere la Coppa Europa”.

“FARETE LA STORIA” – Mei si gode i risultati degli ultimi tre anni, dal 2021 a qui: “Queste tre stagioni sono state eccezionali. Cinquanta anni dopo ci sono gli Europei a Roma: l’anniversario importante è quello. Va detto che è ancor più incisivo il ruolo dell’Europa nell’atletica mondiale ed è ancor più difficile emergere. È difficile ripetersi, ma per tre stagioni questi ragazzi lo hanno fatto. Francamente non ho mai visto una Nazionale così coesa. Qui abbiamo cinque atleti che possono segnare un’epoca con questi Europei. Mi fate emozionare forse più di quando ero in pista. Saranno sei giornate intense, auguro a tutti di divertirsi. L’allestimento degli Europei all’Olimpico è bellissimo.

C’è questa pedana del lungo che permette al pubblico di essere vicinissimo, so che Furlani l’ha provata. Lasceremo un’impronta indelebile nello sport: la legacy non sarà solo per i campi e le strutture rinnovate, ma sull’eredità morale data con l’immagine di questi ragazzi”.

RESPONSABILI E REALISTI – “I ragazzi sono consapevoli di poter essere protagonisti e sanno che in campo nessuno ti regala niente – il mantra del direttore tecnico Antonio La Torre – siamo in un contesto di alto livello, con campioni mondiali e olimpici in diverse gare. Prima di tutto la chiave è la coesione, l’essere squadra. Mi aspetto una grande assunzione di responsabilità e realismo, chiedo agli atleti di divertirsi e di combattere. In tante gare servirà farlo fino all’ultimo centimetro”.

ROMA È CASA – Roma è Casa, e la Nazionale italiana sente tutte le responsabilità ma anche l’occasione: “In questa compattezza degli azzurri mi aspetto delle sorprese – aggiunge La Torre – per me abbiamo 25-30 atleti che possono dire la loro per qualcosa di importante. E questa di Roma è una tappa importantissima di avvicinamento alle Olimpiadi, per molti sarà un esame per togliersi tanta ansia di dosso. Per questo non bisogna mai mollare un centimetro. L’avvicinamento della Nazionale agli Europei? Abbiamo ‘rovesciato’ Eugene, dove comunque ci andò tutto bene (nel 2022 prima i Mondiali e poi gli Europei, quest’anno prima gli Europei e poi le Olimpiadi, ndr). E poi non c’è il fuso orario. E in ottica Giochi guadagniamo 10 giorni di allenamento. Un cambiamento di mentalità ha portato questo protagonismo invernale. La Nazionale dovrà avere due picchi”.

PICCHI E MIRACOLI – “Prendete Tamberi – dice La Torre, che ha anche esaltato le qualità degli azzurri presenti in conferenza stampa a Casa Atletica Italiana (Leonardo Fabbri, Catalin Tecuceanu, Chituru Ali, Nadia Battocletti e Mattia Furlani) – il Capitano qui c’è, ma il suo picco saranno le Olimpiadi. E vedere Zane Weir commosso per essere in condizione di poter fare il suo mestiere o quello che sta facendo Stano a 55 giorni dalle Olimpiadi, ci dà la dimensione del lavoro che stiamo portando avanti”. Responsabilità, ma anche emozione: “Per molti degli azzurri, Roma potrebbe essere la tappa d’arrivo – le parole del direttore tecnico – bisognerà capire che l’emozione, con la presenza del pubblico può essere aiutata, catalizzata per raggiungere il risultato”.

L’URLO AZZURRO: “VENITE TUTTI ALLO STADIO”
“Abbiamo 25-30 atleti che possono dire la loro per qualcosa di importante”. Nel gruppo di azzurri individuato dal direttore tecnico Antonio La Torre rientra sicuramente il quintetto intervenuto giovedì nella prima conferenza stampa a Casa Atletica Italiana, tutti in gara tra la prima e la seconda giornata. Entrerà subito in pedana venerdì (alle ore 19.55 la qualificazione, sabato la finale) il primatista italiano e leader europeo 2024 di getto del peso Leonardo Fabbri, arrivato oltre l’iconico record di Alessandro Andrei a metà maggio a Savona con 22,95 e reduce da un mese in cui è stato costantemente oltre i 22 metri: “Il segreto? Mi diverto un sacco a lanciare. L’argento dell’anno scorso a Budapest mi ha lasciato tanto e mi ha fatto credere ancora di più nei miei mezzi e nel lavoro con coach Paolo Dal Soglio. Fondamentale è stato il periodo di allenamento in Sudafrica, ma allo stesso tempo è stato cruciale esordire a Modena: non stavo benissimo, pioveva, ho gareggiato molto tranquillo ed è uscito con facilità quel 22,88 che ha sbloccato la mia stagione. Sono il favorito? Sì, ma definire l’oro ‘scontato’ sarebbe l’errore più grande. Allo stesso tempo però voglio pensare che ’obiettivo non sia solo l’oro, che sarebbe anche una spinta notevole a tutto il movimento dei lanci, ma anche vincere con una signora misura. Il ‘muro’ dei 23 metri? Superarlo sarebbe ‘epico’, ma non è un’ossessione così come non è un’ossessione il record europeo a 23,06 del tedesco Ulf Timmermann, atleta di cui ho sempre ammirato la tecnica: dovesse arrivare a Roma ben venga, se accadesse alle Olimpiadi di Parigi… meglio ancora!”.

Un altro capolista europeo stagionale è Catalin Tecuceanu, leader con l’1:44.01 di Asti sugli 800 metri che avranno il primo turno eliminatorio venerdì (ore 12.20): “Correre così forte è stato sicuramente fantastico ma la concorrenza non mancherà e occorrerà pensare a un turno alla volta. Qui contano le medaglie: al record si penserà più avanti. Roma nella mia stagione è un appuntamento cruciale quanto Parigi”.

Venerdì alle ore 12.55 sarà in pedana, per la qualificazione del salto in lungo, il primatista mondiale under 20 (con 8,36) e argento iridato indoor Mattia Furlani: tra gli avversari ci sarà anche l’olimpionico greco Miltiadis Tentoglou che lo ha battuto quest’inverno a parità di miglior misura ai Mondiali al coperto di Glasgow. “Miltiadis è il campione, io sono quello che vuole prendergli il trono: sfidarlo è eccitante, è lui ad avere qualcosa da perdere. Salterò nello stadio dove gioca la mia squadra del cuore (la Roma, ndr): la pedana di gara è impressionante e risponde alla grande, ma la cosa più bella sarà avere il pubblico vicinissimo a noi saltatori, che quasi ‘gareggerà’ con noi. Molto importante nella mia crescita è stato costruire un team affiatato alle spalle: nulla può essere lasciato al caso e tutti i ‘mattoni’, dagli aspetti medici al decisivo supporto federale, contribuiscono a costruire il grande risultato. Sarà un’estate intensa, che tra Europei e Olimpiadi mi vedrà affrontare anche l’esame di maturità. Il Mondiale under 20? Non ho ancora deciso, ci sono due tappe di Diamond League concomitanti, mi piacerebbe qualificarmi alla finale di Bruxelles”.

Nella serata di venerdì (ore 22.40) Nadia Battocletti sarà al via della finale diretta dei 5000 metri, il primo dei due impegni che la vedranno protagonista a Roma (poi martedì correrà nei 10.000): “All’Olimpico non avevo mai gareggiato, ricordo solo una gara a Roma, i 1000 metri della finale nazionale studentesca alla Farnesina quando avevo 13 anni (esattamente 11 anni fa: il 6 giugno 2013, ndr). Mi fa piacere che i 5000 siano finale diretta e vivo i 10.000 come un’opportunità che non voglio farmi sfuggire. I miei programmi durante questa stagione sono cambiati in corsa: dopo Budapest avevamo deciso di puntare sui 1500 da affiancare alla specialità che sento più mia, i 5000, ma una serie di problemi, tra cui il meteo non favorevole e la difficoltà a svolgere certi lavori con la neve in pista, uniti all’ottima gara di Parigi sui 10 km su strada, mi hanno portato a scegliere i 10.000 metri”. La mezzofondista trentina, oltre a esprimersi a favore delle ‘wavelights’, le lepri luminose, ha parlato poi del proprio percorso universitario in ingegneria edile e architettura: “Lo studio è un impegno per certi versi gravoso ma anche un modo per sentirsi più leggeri: esami e lezioni smorzano lo stress di inseguire ambizioni agonistiche”.

Sabato, direttamente in semifinale (ore 21.10) come Marcell Jacobs, esordirà Chituru Ali nei 100 metri: “Sono carichissimo – il pensiero del comasco -: non è il mio primo Europeo, ma a Roma avrò un’energia diversa rispetto a Monaco. A livello cronometrico (10.06 e 10.01 ventoso, ndr) sono migliorato ma non quanto vorrei. In questi Europei si vedrà tutta la mia ‘fame’ agonistica: non mi nascondo, il sogno è vincere, come per tutti. La finale europea e i Giochi olimpici di Parigi sono le gare giuste in cui provare a scendere sotto il ‘muro’ dei 10 secondi netti. Avere Marcell tra gli avversari? Se va forte aiuterà anche me a correre più forte. L’assenza degli atleti ‘top’ britannici? Sono un agonista, avrei preferito ci fossero”.

RAI E SKY PER GLI EUROPEI DI ROMA
Gli Europei di Roma 2024 da venerdì 7 a mercoledì 12 giugno saranno trasmessi sui canali Rai Sky. Come nelle ultime due edizioni dei Mondiali, stavolta anche alla rassegna continentale ci sarà una doppia offerta per i telespettatori italiani, in diretta integrale. La prima serata, dalle 21 alle 23, andrà in onda su Rai 2 che dedicherà ampio spazio anche alle sessioni mattutine, mentre negli orari non coperti dal canale generalista le gare saranno visibili su RaiSport. Per Sky il canale di riferimento sarà soprattutto Sky Sport Uno, oltre a Sky Sport Arena e allo studio pomeridiano su Sky Sport 24.

CASA ATLETICA ITALIANA, CONFERENZA STAMPA VENERDÌ 7 GIUGNO ALLE 14.30 A OFFICINE FARNETO
Venerdì 7 giugno, alle 14.30, si terrà una conferenza stampa a Casa Atletica Italiana (Officine Farneto, via dei Monti della Farnesina 77, Roma) con gli azzurri Lorenzo Simonelli, Zaynab Dosso e Francesco Fortunato.