L’Italia vince tutto nella mezza maratona maschile degli Europei di Roma. Straordinaria prova degli azzurri, protagonisti di un dominio assoluto con due ori e un argento. A trionfare è Yeman Crippa che allunga all’ingresso dello stadio Olimpico e si impone con 1h01:03 sui 21,097 chilometri. Un nuovo successo per il fuoriclasse trentino, pluriprimatista italiano, al suo secondo titolo continentale dopo quello di due anni fa nei 10.000 in pista. Ma si festeggia la doppietta per merito di un fantastico Pietro Riva: il piemontese riesce a piazzarsi secondo con 1h01:04 superando in volata sul rettilineo finale il tedesco Amanal Petros, 1h01:07 per il bronzo. L’Italia conquista l’oro a squadre grazie al decisivo sesto posto del pugliese Pasquale Selvarolo in 1h01:27, tra i primi dieci anche Eyob Faniel ottavo (1h01:29) e Yohanes Chiappinelli decimo (1h01:42), poi 27esimo Daniele Meucci (1h03:45) sul tracciato che tocca alcuni dei punti più suggestivi della Capitale, dall’Altare della Patria a piazza Navona, da Castel Sant’Angelo a piazza San Pietro, fino al circuito nel Lungotevere. Nel podio per team anche l’argento di Israele e il bronzo della Germania.

RECORD STORICO – All’inizio della terza giornata, sulle sei in programma, l’Italia è già al record storico di 13 medaglie con 7 ori, 5 argenti e 1 bronzo, mai successo nelle precedenti 25 edizioni degli Europei dal 1934 a oggi: il massimo era 12 medaglie e 5 ori a Spalato nel 1990.

PARLANO GLI AZZURRI – “Mi ha emozionato correre in casa a Roma – commenta Yeman Crippa – e vincere un altro oro è stato difficile, ma sono contento di avercela fatta. In gara ho avuto un piccolo fastidio al fianco che poi è andato via e mi sono tranquillizzato. Finché non sono entrato nello stadio ero ancora sotto pressione, ma gli ultimi duecento metri me li sono goduti”. “È il momento più bello della mia carriera – racconta Pietro Riva – nella gara vinta da un amico, che per me è un esempio. Anche per questo sono felice. Non mi aspettavo il secondo posto, sapevo però di andare meglio in strada che in pista. Durante la gara mi sentivo benissimo, ho corso pensando alla posizione”.

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