Cresce ancora il medagliere azzurro nella terza serata degli Europei di Roma con altri due bronzi: il totale è di 15 volte sul podio (7-5-3) dopo tre giornate su sei di una rassegna straordinaria per l’Italia. Al terzo posto nei 100 metri c’è Zaynab Dosso con 11.03 (+0.7) in una finale molto combattuta, a soli quattro millesimi dall’argento della polacca Ewa Swoboda (11.03) mentre il successo è della britannica Dina Asher-Smith in 10.99 e la lussemburghese Patrizia van der Weken si deve accontentare della quarta piazza con 11.04. La reggiana delle Fiamme Azzurre che si allena proprio a Roma conquista il podio europeo, dopo il bronzo mondiale di quest’inverno nei 60 indoor, e si prende anche la soddisfazione del nuovo record italiano con 11.01 (+2.0) in semifinale. Allo stadio Olimpico arriva il bronzo per Catalin Tecuceanu negli 800 in 1:45.40 alle spalle del francese Gabriel Tual (1:44.87) e dello spagnolo Mohamed Attaoui (1:45.20) nella stagione del salto di qualità per il veneto delle Fiamme Oro, già quarto ai Mondiali indoor.

Fantastico record italiano nei 400 metri di Luca Sito, il ventunenne talento del giro di pista che vola in finale con 44.75 migliorando il primato nazionale di due centesimi. Dopo cinque anni viene battuto il 44.77 di Davide Re (30 giugno del 2019 a La Chaux-de-Fonds), finora l’unico azzurro della storia sotto i 45 secondi per tre volte in carriera. Ci riesce il milanese, rivelazione dell’anno a livello assoluto, a due giorni dalla splendida medaglia d’argento conquistata con la 4×400 mista prima di impressionare sabato mattina con il 45.12 della migliore prestazione italiana under 23 senza spingere negli ultimi metri. Finale lunedì alle ore 21.40 e Sito si presenta con il secondo tempo delle semifinali, meglio di lui solo il britannico Charles Dobson con 44.65. Torna a brillare Filippo Tortu nelle semifinali dei 200 metri. Il campione olimpico della staffetta ritrova se stesso con un ottimo 20.14 (+0.9), a quattro centesimi dal personale, e firma nettamente il miglior crono del turno. In finale lunedì alle ore 22.50 ci sarà anche Fausto Desalu, di nuovo a buon livello con 20.39 (+1.2) che vale il quinto tempo complessivo. Nel triplo ottava Dariya Derkach con 14,03 controvento (-2.1) al primo salto senza poi incrementare, nei 1500 metri Ludovica Cavalli non va oltre il tredicesimo posto (4:35.60).

Nella quarta giornata, lunedì sera, attesi otto azzurri in finale: Elisa Molinarolo e Roberta Bruni nell’asta, Sara Fantini nel martello, Luca Sito nei 400 metri dopo il favoloso record italiano di 44.75 in semifinale, Yassin Bouih e Osama Zoghlami sui 3000 siepi per chiudere con i 200 metri di Filippo Tortu e Fausto Desalu. Al mattino entrano in scena due tra le stelle più attese della rassegna, nelle qualificazioni dell’asta lo svedese primatista mondiale Armand “Mondo” Duplantis e nelle semifinali dei 400 ostacoli l’olandese volante Femke Bol, oltre a tanti altri atleti italiani. Scatta il decathlon di Dario Dester e Lorenzo Naidon, nell’asta Claudio Stecchi e Simone Bertelli, qualificazione del giavellotto per Federica Botter, sui 200 metri Irene Siragusa in batteria (e nelle semifinali della serata Dalia Kaddari), turno eliminatorio dei 1500 con il neoprimatista italiano Pietro Arese, Federico Riva e Ossama Meslek, batterie degli 800 per Elena Bellò e Eloisa Coiro, semifinali dei 400hs con Alessandro Sibilio, Giacomo Bertoncelli, Mario Lambrughi e Ayomide Folorunso, Alice Muraro, Linda Olivieri.

100 donne (finale) – Come ai Mondiali indoor sui 60 metri, Zaynab Dosso si mette al collo la medaglia di bronzo dei 100 agli Europei di Roma: un podio fortemente voluto, nella città in cui sta costruendo il momento più bello della sua carriera sotto la guida Giorgio Frinolli, un bronzo di gambe e di nervi, in una finale tanto equilibrata quanto difficile da leggere. Allo sparo “Za” infila una partenza perfetta, ma l’eccellente avvio viene vanificato da un movimento sui blocchi di Mujinga Kambundji, punita da un “giallo”. Nel vero start l’azzurra è ancora formidabile in fase di accelerazione dopo un tempo di reazione da 0.120, ma la francese Gemima Joseph fa ancora meglio come reazione allo sparo (0.111) e nei primi 30 metri. Sulla fase lanciata esce Dina Asher-Smith, britannica, che non migliora però il crono della semifinale: il suo 10.99 (+0.7) basta comunque per il quinto titolo europeo (tra 100, 200 e 4×100) della carriera. Zaynab nel finale si indurisce nell’azione di corsa ma riesce a mantenere le spinte quanto basta per tuffarsi sul terzo posto a 11.03, a due centesimi dal record italiano siglato in semifinale, a quattro millesimi dall’argento di Ewa Swoboda (Polonia) e con un centesimo di vantaggio sulla lussemburghese Patrizia Van der Weken, che l’aveva battuta nel turno precedente e che stavolta è quarta a 11.04, poi quinta la tedesca campionessa uscente Gina Luckenkemper (11.07) e la transalpina Joseph chiude sesta a 11.08. È la 15esima medaglia azzurra a Roma 2024, il secondo podio italiano agli Europei sui 100 donne dopo il bronzo di Manuela Levorato a Monaco 22 anni fa. Per la felicità di Dosso: “Sono contentissima come e forse più di Glasgow: è un segnale che sono sulla strada buona per i Giochi di Parigi. Sono veramente felice di come ho gestito l’80 per cento della gara: so che ci sono ancora ‘tessere’ del puzzle da mettere assieme e che ci sono ancora tanti margini di miglioramento. Ho fame di medaglie, ma anche tutta l’Italia è affamata di grandi risultati”.

800 uomini (finale) – Prima medaglia internazionale per Catalin Tecuceanu: è un bronzo che matura in una finale tutt’altro che semplice da leggere sul piano tattico. Il 24enne delle Fiamme Oro prende il comando al passaggio alla corda tallonato da Elliot Giles (Gran Bretagna) e Gabriel Tual (Francia). Non è un primo giro irresistibile: Alvaro De Arriba (Spagna) prende il comando dopo 350 metri per un passaggio da 53.11 alla campana. Nel secondo giro la lotta per le medaglie sembra essere tra De Arriba, Tecuceanu, Tual e Giles, ma a 200 metri dal termine arriva da dietro l’improvviso rientro dell’altro spagnolo Mohamed Attaoui e il suo contrattacco costringe Catalin a ritardare la progressione. Alla corda c’è sempre Tual, abilissimo nelle gare tattiche: il francese completa l’opera vincendo 1:44.87 (secondo giro da 51.6) davanti ad Attaoui (1:45.20), mentre Tecuceanu sul rettilineo finale supera De Arriba (1:45.40 a 1:45.64) e centra la medaglia numero 14 per l’Italia a Roma 2024 avanzando di un gradino rispetto ai Mondiali indoor di Glasgow. È un bronzo carico di emozione: “Ce l’abbiamo fatta, il primo traguardo era prendere una medaglia internazionale. Volevo quella più bella ma va benissimo così. Siamo sulla strada giusta per fare grandi cose. Ho cercato di correre con intelligenza, anche alla luce di un riscaldamento in cui non mi sono sentito nel migliore dei modi. Per me è un grandissimo risultato, ha un enorme valore, anche se vorrei raggiungerne ovviamente ancora altri: ora pensiamo a Parigi. È una medaglia dedicata a tutti quanti mi hanno sostenuto, in particolare al mio fratellino, alla mia famiglia e a tutti gli allenatori che nel corso degli anni mi hanno seguito”. Erano 30 anni che l’Italia non andava a medaglia sugli 800 agli Europei: l’ultimo fu Andrea Benvenuti, oro a Helsinki 1994, allenato come Tecuceanu da Gianni Ghidini.

400 uomini (semifinali) – Luca Sito entra in modo fragoroso nell’albo dei primatisti italiani assoluti. Al terzo 400 metri in meno di 48 ore il milanese, classe 2003 allenato da Alessandro Simonelli, diventa il secondo italiano a scendere sotto i 45 secondi e con 44.75 toglie due centesimi al record realizzato da Davide Re nel 2019, siglando anche il quarto crono europeo dell’anno oltre a superare la sua migliore prestazione italiana promesse. Il portacolori del Cus Pro Patria aveva già impressionato nei primi due giorni di Europei, correndo proprio in 44.75 venerdì sera in frazione di staffetta mista dai blocchi e stampando sabato mattina 45.12 nella batteria individuale mettendo in folle nei 30 metri finali. Con la sua corsa molto facile prende il norvegese Havard Ingvaldsen come punto di riferimento per la prima fase di gara, transita in 21.53 ai 200 e poi vola via leggero sul rettilineo finale, scomponendosi solo negli ultimi dieci metri prima di esplodere di gioia leggendo il tempo. Per lui c’è la vittoria della prima semifinale davanti al belga Jonathan Sacoor (44.99). Arrivato all’atletica solo nell’autunno 2019 dal calcio (giocava come attaccante) a sedici anni e mezzo, in questa stagione l’azzurro si è migliorato in tutto di oltre un secondo e mezzo (nel 2023 era arrivato a 46.31): “È un record italiano che significa tantissimo, ho battuto un idolo come Davide Re, è una sensazione ineguagliabile, devo ancora realizzarlo appieno. La magia di questo stadio dà una carica pazzesca: questo primato corso qui vale doppio. In finale darò tutto me stesso: mi sto divertendo, non ho nulla da perdere”.