Un venerdì sera a Madrid con sette medagliati di Roma, tra cui tre campioni d’Europa – Simonelli nei 110 ostacoli, Fantini nel martello, lo staffettista Melluzzo che correrà i 100 – e i quattrocentisti d’argento della mista Sito, Scotti, Mangione, Polinari, tutti impegnati nel giro di pista. È una fiesta azzurra nella capitale spagnola, nella tappa Silver del Continental Tour allo stadio Vallehermoso, l’impianto che il prossimo anno ospiterà gli Europei a squadre (la vecchia Coppa Europa) ai quali l’Italia arriverà da campione in carica. Per quanto è ampio il gruppo degli azzurri iscritti, sarà quasi un’anteprima di quell’appuntamento.
GLI ORI – Straripante a Roma, con un 13.05 stellare, Lorenzo Simonelli (Esercito) riprende la propria corsa verso le Olimpiadi di Parigi. In Spagna si imbatte di nuovo negli avversari principali dell’Olimpico, dall’argento continentale Enrique Llopis allo svizzero di bronzo Jason Joseph. A completare la riedizione della finale degli Europei di Roma sono i quarti a pari merito Asier Martinez (Spagna, già oro a Monaco) e Raphael Mohamed (Francia), e il sesto classificato Michael Obasuyi (Belgio). Al via anche l’argento olimpico di Rio Orlando Ortega (Spagna), il francese Wilhem Belocian e l’azzurro Hassane Fofana (Fiamme Oro). Nel martello, Sara Fantini (Carabinieri) è intenzionata a tornare sulle proprie misure dopo il quinto posto di martedì Turku: la pedana di Madrid è cara alla campionessa d’Europa perché proprio qui, due anni fa, ha firmato il record italiano di 75,77, poche settimane prima del quarto posto mondiale di Eugene e del bronzo europeo di Monaco. Stavolta ci arriva con la corona in testa (74,18 a Roma), e come in Finlandia incontra la campionessa del mondo Camryn Rogers (Canada). Cento metri per Matteo Melluzzo (Fiamme Gialle), uno degli eroi della 4×100 tutta d’oro al Foro Italico, successo con cui ha riscattato l’amarezza per quanto accaduto nella prova individuale, quando non ha avvertito il contro-sparo di una falsa partenza nella sua semifinale e ha completato la prova in un 10.12 purtroppo vanificato. Ma è un crono che ha già dimostrato di valere (10.13 al Roma Sprint Festival) e può confermarlo nella sfida con l’ivoriano Arthur Cissé, il francese Jimmy Vicaut, il tedesco Owen Ansah.
I QUATTROCENTISTI – Tocca ai quattro protagonisti della staffetta mista che hanno conquistato l’argento dietro all’Irlanda e davanti all’Olanda di Femke Bol, e che di fatto hanno blindato la qualificazione olimpica con un super record italiano di 3:10.69. Chi di loro ha impressionato è Luca Sito (Cus Pro Patria Milano), la grande rivelazione azzurra del 2024, autore del record italiano dei 400 con 44.75 sfilato a Davide Re nella semifinale europea, prima di terminare al quinto posto in una finale coraggiosa, combattuta a viso aperto. Sito si misura di nuovo con l’olandese Liemarvin Bonevacia bronzo all’Olimpico, con altri due finalisti (l’ungherese Attila Molnar e lo svizzero Lionel Spitz), e con il sudafricano Zakithi Nene. In gara anche Edoardo Scotti (Carabinieri) che con Sito ha condiviso oltre all’argento della mista anche il secondo posto della 4×400 maschile. Al femminile, si può dare seguito ai progressi individuali di Alice Mangione (Esercito, 51.34) e Anna Polinari (Carabinieri, 51.69): le azzurre, oltre alla soddisfazione con la mista, hanno infranto a Roma anche il record italiano della 4×400 donne con 3:23.40 chiudendo al quarto posto. La più forte in gara è l’irlandese Sharlene Mawdsley (50.72).
QUANTA ITALIA – Nella serata azzurra anche la triplista Dariya Derkach (Aeronautica) con la ‘reina’ spagnola Ana Peleteiro, gli ottocentisti Elena Bellò (Fiamme Azzurre) e Francesco Pernici (Fiamme Gialle), nei 1500 Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) e Federica Del Buono (Carabinieri), negli ostacoli Mario Lambrughi (400hs, Atl. Riccardi Milano 1946), Giada Carmassi (100hs, Esercito) ed Elisa Di Lazzaro (100hs, Carabinieri), nei 200 Diego Pettorossi (Libertas Unicusano Livorno), gara che presenta il derby sudafricano tra il primatista dei 400 Wayde Van Niekerk e Akani Simbine.