È Alice Mangione l’atleta-copertina della serata azzurra al meeting di Madrid. La siciliana si esprime in 51.10 e diventa la seconda italiana di sempre nei 400 metri: soltanto Libania Grenot ha corso più veloce della siciliana nella storia azzurra. Sono ventiquattro i centesimi di progresso rispetto a quanto fatto agli Europei di Roma nella gara individuale (51.34), per l’atleta allenata alla Cecchignola (Roma) da Marta Oliva. Del resto il 49.74 lanciato in finale nella 4×400 donne, o la frazione conclusiva davanti a Femke Bol nella mista, lasciava ipotizzare margini di crescita interessanti, concretizzati almeno in parte allo stadio Vallehermoso in un quattrocento esuberante, sempre con il mirino puntato sulla quotata irlandese Sharlene Mawdlesy (50.82), sorpresa dalla miglioratissima belga Naomi Van Den Broeck (50.80). L’azzurra dell’Esercito è terza, a otto decimi dal primato italiano della panterita Grenot che resiste da quindici anni (50.30 a Pescara nel 2009) e che ora, pur lontano, sembra meno inattaccabile di prima. È dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, otto anni fa, che un’italiana non correva così forte nel giro di pista. “Mi sono sentita stanca, avevo poche energie dopo Roma – commenta – Però sono contenta, sapevo di poter fare bene: il sub-51 era l’obiettivo e speriamo di poterlo ottenere agli Assoluti di La Spezia”. In Spagna c’è anche la quinta piazza con 51.90 per la compagna di staffetta Anna Polinari.
SITO 45.29, CARMASSI 12.91 – Tra gli uomini, non demeritano gli altri due staffettisti della 4×400 mista, in particolare il primatista italiano dei 400 Luca Sito che si esprime in 45.29 ed è quarto. Ottavo Edoardo Scotti con 45.72. Stavolta non è impeccabile Lorenzo Simonelli: tocca il secondo ostacolo, abbatte l’ottavo e il decimo, un percorso meno pulito del consueto che comunque non gli impedisce di correre i 110 ostacoli in 13.24 (+0.5). Nella capitale spagnola lo infila il padrone di casa Enrique Llopis (13.21), argento all’Olimpico, oggi bravo ad approfittare della sbavatura di ‘Monkey’ sull’ultima barriera. Tra le donne, nei 100hs, può esultare Giada Carmassi per il primato personale abbassato fino a 12.91 con vento contrario (-0.9), quattro centesimi di progresso sul proprio limite di fine maggio a Bruxelles e secondo posto alle spalle della britannica Cindy Sember (12.76). Sotto i tredici secondi anche Elisa Di Lazzaro alla migliore uscita dell’anno con 12.98. Nei 100 metri il campione europeo della 4×100 Matteo Melluzzo non fa meglio di 10.28 (-0.2), sesto in una gara in cui è costretto a inseguire fin dalla partenza sull’ivoriano Arthur Cissé (10.14) e il tedesco Owen Ansah (10.21).
DEL BUONO E FANTINI QUARTE – Dopo il quarto posto nei 10.000 e il settimo nei 5000 a Roma, Federica Del Buono si conferma in condizione: è quarta nei 1500 sulla pista verde di Madrid in 4:04.73. Come martedì a Turku, le fatiche di Roma si fanno sentire per la campionessa europea del martello Sara Fantini, ieri sera quarta con 69,84 all’ultimo lancio, distante dall’oro mondiale Camryn Rogers (Canada) che primeggia con 77,76.