CAMBIAMO LA CINTURA
venerdì 28 giugno 2024 ore 18,00
DOJO KYOHON KAI del Maestro Piero Persano
Via Indipendenza, 32, Muro Leccese (Lecce)
Interverranno oltre allo scrittore e criminologo Antonio Russo (autore del volume Stalking, Storie di un crimine ordinario edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) , il Maestro Franco Fersini e il Maestro Luigi Sciuscio
Lo scrittore e criminologo Antonio Russo, oltre a presentare il suo libro Stalking, Storie di un crimine ordinario edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, parlerà anche di Stalking e Sport, venerdì 28 giugno 2024 alle ore 18,00 al DOJO KYOHON KAI del Maestro Piero Persano in Via Indipendenza, 32, Muro Leccese in occasione dell’appuntamento dal titolo “Cambiamo la cintura”. Interverranno oltre allo scrittore e criminologo Antonio Russo, il Maestro Franco Fersini e il Maestro Luigi Sciuscio
Sul tema Stalking: ombra oscura nello sport, dichiara lo scrittore e criminologo Antonio Russo: “Lo sport, tempio di valori e fair play, si macchia troppo spesso di una realtà ben diversa: lo stalking. Un’ombra oscura che colpisce atlete e atleti, minando la loro serenità e il loro diritto alla sicurezza, dentro e fuori dal campo. Non solo tifosi accaniti o fan ossessivi, ma anche compagni di squadra, allenatori, medici sociali: la violenza assume forme diverse, accomunate da un unico, vile scopo: annientare la vittima psicologicamente e fisicamente. Molestie, minacce, ricatti, aggressioni fisiche: la cronaca sportiva annovera purtroppo numerosi casi di stalking, che lasciano ferite profonde e invisibili. Tra le vittime più esposte, le donne, spesso vittime di molestie sessuali e vessazioni, come nel caso della ginnastica artistica statunitense, dove le denunce di atlete contro il medico Larry Nassar hanno scoperchiato un sistema di abusi diffuso e orribile. Ma lo stalking non conosce genere. Nel 2016, il pilota Marc Marquez ha subito minacce e intimidazioni telefoniche dopo un acceso duello in pista con Valentino Rossi. E non mancano casi di atleti perseguitati da ex partner o compagni di squadra. Le conseguenze per le vittime sono drammatiche: ansia, depressione, disturbi post traumatici da stress, fino al ritiro dall’attività sportiva. Traumi che si ripercuotono sulla vita privata e sulle relazioni sociali. Cosa fare? La prima risposta è la denuncia. Rompere il silenzio è fondamentale per stroncare il potere del molestatore e dare voce alla sofferenza. Le federazioni sportive, gli enti preposti e le istituzioni devono fare di più per prevenire e contrastare lo stalking, creando protocolli di sensibilizzazione e supporto alle vittime.
Serve un impegno collettivo. Istituzioni, società sportive, media e tifosi devono unirsi per creare un ambiente sano e sicuro, dove il rispetto e la sportività siano i veri protagonisti. Solo così lo sport potrà risplendere della sua luce più pura, libero dall’ombra oscura dello stalking. Insieme possiamo fermare questa violenza. Insieme possiamo costruire un mondo dello sport dove la vittoria più importante è la tutela dei diritti e della dignità di ogni atleta.”
IL LIBRO “Stalking, storie di un crimine ordinario” di Antonio Russo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) – “Stalking, Storie di un crimine ordinario” è il titolo nel nuovo capolavoro saggistico del criminologo e attivista Antonio Russo. Un titolo, quello del saggio edito dalla casa editrice leccese “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno, che è candidato ad essere uno dei più efficaci libri di prevenzione verso una grande piaga sociale: la violenza contro le donne in tutte le forme nelle quali essa viene esercitata. Partendo da un completo excursus storico, giuridico e criminologico il libro “Stalking, Storie di un crimine ordinario” si rivela essere un vero e proprio manuale per il profiling e la prevenzione della fattispecie criminologica.
Il cuore pulsante dell’opera sono le testimonianze di donne, vittime e guerriere, che condividono le loro storie di figlie, mogli, compagne e madri, vissute all’ombra della violenza subita per mano di quell’uomo che aveva promesso di amarle e proteggerle. Un “amore malato” fa da sottofondo alle tragedie – narrate dalle protagoniste – che vedono la complicità di uno Stato ancora indifferente o, forse, non troppo “maturo” per impedire che le donne possano essere vittime di quei comportamenti criminosi posti in essere da un uomo maltrattante; i dati espressi dalle indagini statistiche nazionali e internazionali mostrano una realtà allarmante: innumerevoli sono le donne maltrattate e, nei casi più gravi, uccise per mano di colui che avrebbe dovuto amarle incondizionatamente. “Gestire il dolore di una violenza del genere è una delle più grandi sofferenze che si possano provare. Essere violata nei propri diritti ti rende impotente nell’anima e nella mente. Uscirne è un calvario, forse più acuto dello stesso momento in cui la bellezza della vita svanisce.
La più grande forza è la metabolizzazione di ciò che subisci e la trasformazione in una lotta che possa servire all’umanità” afferma la dott.ssa Francesca della Valle nella prefazione a sua cura del libro del “paladino della lotta” Antonio Russo.
Composto da “note alla lettura” curate da Francesca Brandi, Antonia Depalma, dall’avv. Benito Sposato e dall’avv. Vincenzo Piserchia e dalla postfazione a firma del consigliere regionale della Puglia, Donato Metallo, l’opera è completa di ogni informativa utile a prevenire e combattere il crimine della violenza e dello stalking grazie alla ricchezza ed accuratezza delle informazioni contenute, che fungono da vero e proprio supporto; di estrema utilità sono, a questo proposito, i contenuti relativi agli strumenti tecnici per la difesa dagli atti persecutori che ledono quei diritti inviolabili garantiti dalla Carta Costituzionale e dalle numerose disposizioni legislative internazionali.
“Stalking, storia di un crimine ordinario” è, dunque, un libro saggistico destinato principalmente alle vittime del reato di violenza e stalking, agli esperti e ai cultori della materia giuridica e si propone di sensibilizzare la società affinché, con consapevolezza, non vi sia “mai più una di meno”.
Il blog di Antonio Russo
https://antoniorussocriminologianews.blogspot.com/