In una partecipatissima conferenza stampa il Presidente Antonio Filograna ha presentato l’organigramma societario, unito alle linee guida della prossima stagione agonistica che parte con un piglio diverso. “Ho riflettuto a lungo, prima di prendere la decisione di scendere personalmente in campo, assumendomi la responsabilità della guida societaria –
ha affermato il presidente Filograna- e per fare bene bisogna partire dalla base,
costituendo un gruppo di dirigenti che possano lavorare in sinergia con l’entusiasmo e con la passione necessaria. Preconizzo una società che sia inclusiva e nello stesso tempo aperta: il Casarano deve essere in grado cioè di coinvolgere quanto più possibile, non solo i nostri tifosi, ma allargarsi agli altri paesi, richiamando, così come in passato, gli sportivi e gli appassionati degli altri comuni limitrofi, ciò anche alla collaborazione e ai buoni rapporti
instaurati con le civiche amministrazioni e le società sportive di quelle realtà.
Per raggiungere questo obiettivo, per me primario, dobbiamo lavorare sodo, aprirsi ad ogni iniziativa in grado di richiamare quanta più gente possibile allo stadio. Ci siamo dotati di una sede sociale, nella centralissima via Roma, sede storica del Casarano, in modo tale da vivere in simbiosi con la città.
Ovviamente, accanto alla costituzione della società, stiamo lavorando per allestire la rosa che metteremo a disposizione dell’allenatore Laterza.
Il direttore Fulvio Navone ha già avviato i contatti con diversi giocatori, stiamo lavorando alacremente per dotare il Casarano di una squadra in grado di competere in un torneo difficilissimo.
Parallelamente i dirigenti responsabili del Settore giovanile Marco Carrozzo e Raffaele Quaranta, si stanno adoperando per allestire un comparto che riteniamo importantissimo e a cui daremo la massima attenzione.
Per mia natura io sono un ottimista, uno a cui piace vedere sempre il bicchiere mezzo
pieno: il compito che ci si presenta davanti è arduo e difficile, ma dobbiamo essere
all’altezza di affrontarlo e dobbiamo spenderci per tentare di superarlo”.

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