L’Olimpiade di Susi Scutto si è fermata al settimo posto nei 48 kg ed è, ovviamente, un boccone amaro da ingoiare per chi, a Parigi, si è presentata con il numero uno nella classifica mondiale. Lo stesso boccone, peraltro, che ha dovuto ingoiare anche il cinese di Taipei Yang Yung Wei, numero uno al mondo nei 60 kg e, dopo aver superato non senza fatica e (forse) anche con un po’ di buonasorte il nostro Andrea Carlino, è stato sconfitto per due volte, concludendo a sua volta settimo nei 60 kg.

“Il primo pensiero è per Susy -è il commento del capoallenatore femminile Francesco Bruyere– perché spesso ci si sente soli nella sconfitta, ma non deve essere così, siamo una squadra che festeggia le vittorie e condivide le sconfitte. Ci sarà tempo per analizzare gli incontri tecnicamente e trovare soluzioni, ora è il tempo di starle vicino, ringraziarla per le tante emozioni che ci ha regalato in questo quadriennio e per quelle che ci ha fatto vivere oggi”.

>>> in attesa del commento di Assunta Scutto

>>> RISULTATI PRIMA GIORNATA

Assunta Scutto ai recuperi e che bravo Carlino!

Spetta proprio ad Andrea Carlino l’onore e l’onere di disputare il primo incontro dell’Olimpiade parigina ed il compito lo svolge in maniera egregia.

L’australiano Joshua Katz contrasta bene Carlino, che rimane prevalente nelle azioni d’attacco, la maggior parte delle quali sono in kata guruma. Il tempo regolare si è esaurito con una sanzione a carico dell’australiano e dopo 19 secondi di golden score Andrea Carlino è riuscito ad entrare nella difesa di Katz con o uchi gari e mettere a segno il wazari che lo promuove agli ottavi, dove lo attende Yung Wei Yang (Tpe).

“La tensione era molto alta -ha detto il coach Raffaele Toniolo– ma Andrea è riuscito a rimanere calmo e ha prodotto lui gli attacchi migliori dell’incontro fino allo score finale”. 

Un altro grande incontro, quello con Yung Wei Yang, per Andrea Carlino che è riuscito a passare in vantaggio con o uchi gari-wazari sul fortissimo cinese di Taipei, testa di serie numero uno. Yang però, è irresistibile, soprattutto nella lotta a terra ed imbriglia una prima volta l’azzurro con immobilizzazione (sankaku gatame) ma Carlino si divincola ed è solo wazari. Poco dopo c’è un sumi gaeshi di Carlino per il quale coach Toniolo chiede l’assegnazione del punteggio, ma gli arbitri non ravvedono gli estremi e si prosegue. Lo scampato pericolo mette il pepe a Yang che aggredisce Carlino e lo blocca nuovamente a terra ed è wazari awasete ippon.

“Nei primi due minuti Andrea è stato molto accorto ed è riuscito a perseguire la tattica che avevamo preparato. -così ha detto coch Toniolo- Dopo il waza ari messo a segno l’errore è stato quello di permettere all’avversario il suo micidiale sankaku. Se prima di questo errore fossero passati ancora 30″, Yang si sarebbe sicuramente disunito. Mi spiace non aver potuto rivedere la seconda proiezione di Andrea e quindi non ho capito perché non è stato dato waza ari. Resta comunque una grandissima prestazione di Andrea contro il vicecampione olimpico in carica e anche TdS n.1 qui a Parigi”. 

Assunta Scutto si è messa in moto ed al primo turno ha incontrato la forte statunitense Maria Celia Laborde, che sembra aver trovato un modo efficace per contenere l’azzurra. La presa bloccata infatti, limita l’efficacia degli attacchi di Scutto, ma non può nulla sulla rinomata specialità della casa, il rovesciamento a terra con il quale l’azzurra ha praticamente già inchiodato tutto il mondo, o quasi. Laborde riesce a liberarsi una prima volta, ma Scutto mantiene le prese la ribalta nuovamente e questa volta è ippon.

“Bene il primo -ha commentato Francesco Bruyere,  il capoallenatore delle azzurre- rompere il ghiaccio non è mai facile specialmente con avversarie come l’americana (ex cubana) che attaccano molto solo per rubare il tempo e rifiutando l’incontro. È stata brava Susy a mantenere la calma per aspettare il momento opportuno. Avanti così”. 

Assunta Scutto è stata fermata da Tara Babulfath, diciottenne svedese in ascesa verticale e costante. In questo caso non solo Babulfath non ha commesso neanche il più piccolo errore, ma ha avuto l’opportunità di capitalizzare una valutazione di quelle, cosiddette 50/50, che di norma è preferibile risolvere con il salomonico “no score”. Azione e reazione, cadono entrambe di taglio, il controllo finale non esprime prevalenza di una o dell’altra… l’arbitro assegna, il tabellone assegna il punto (wazari) a Scutto, ma l’arbitro indica il lato opposto: è per Babulfath.

E si va avanti con Susi che spinge a caccia della rimonta, cerca sumi gaeshi, forse troppo frettoloso, la svedese para, scavalca e immobilizza. Si va ai recuperi.  

“Sapevamo che sarebbe stato un incontro complicato, -ha detto Francesco Bruyere– purtroppo l’arbitraggio non ha giocato a nostro favore, tiro troppo dubbio per assegnare wazari ad una delle due, no score sarebbe stata la scelta giusta.Ora non sarà semplice, ma Susy è più forte di tutte e può fare qualsiasi cosa”.

error: Contenuto Protetto