Terza giornata alle Olimpiadi a Parigi, ma la musica delle gare di judo purtroppo rimane la stessa dei primi due giorni. A dettar legge è ancora e sempre lo shido. Le penalità continuano a scorrere a fiumi sui tatami nell’Arena Champ-de-Mars, tant’è che non c’è incontro nel quale non se ne assegnino e non si contano più gli incontri che terminano con il dannato e penosissimo shido 3 a shido 2. E giù fischi, indipendentemente dalla legittimità dell’assegnazione, perché il pubblico numerosissimo, appassionato e competente non ne può più, più che una gara questa Olimpiade di judo è diventata una lotteria dove, a vincere, non è il più bravo bensì il più furbo ed il più fortunato. Fatta questa doverosa premessa, Manuel Lombardo combatterà alle 16 per il ripescaggio dei 73 kg dato che, dopo aver vinto bene con il polacco Stodolski ed il tailandese Terada, è stato sconfitto da Akil Gjakova (Kos) nei quarti finali. Come? Ah già… shido 3!

Comunque, tranquilli, non c’è nessun complotto contro l’Italia perché Hashimoto è giapponese ed è stato beffato dalla logica dello shido 3 più che dal francese Joan-Benjamin Gaba, che ha svolto il suo compito che era quello di impedire ad Hashimoto di combattere. Lo ha svolto bene ed il pubblico in questo caso è esploso di felicità per la vittoria del proprio beniamino, anzi del proprio Benjamin, ma in tutti gli altri incontri, Lombardo compreso, hanno sonoramente fischiato. Comunque, così vanno le cose. Attendiamo le 16 per questo spareggio fra Lomabrdo ed il canadese Arthur Margelidon, sconfitto ai quarti da Heydarov per ippon. Sì… per ippon.

In gara oggi, nei 57 kg, Veronica Toniolo che ha affrontato al primo turno Haruka Funakubo. Mentre s’incamminava verso il tatami uno, seguita tre passi indietro dal coach e papà Raffaele, il viso di Veronica Toniolo appariva disteso e rilassato, quasi sorridente. Sono pronta! Questo è sembrato trasmettere e questo è stato l’atteggiamento che ha avuto anche dopo aver iniziato l’incontro con Haruka Funakubo. Il primo turno olimpico dei 57 kg è stato duro e complesso, ma questo lo si sapeva, però l’azzurra ha messo in gioco ogni risorsa disponibile. Contenere la presa della giapponese è stato un problema che ha messo sotto pressione la Toniolo, affaticandola. Una fatica che, nel golden score, ha aperto un varco nella difesa che Funakubo ha visto e sfruttato: o soto gari, wazari. Purtroppo, era il sedicesimo di finale e per Veronica Toniolo, l’Olimpiade è già finita.

“Sono fiero del percorso che ha portato Veronica alla qualificazione Olimpica come numero 10 della WRL Olimpica. Purtroppo, l’infortunio al GS di Parigi ha pregiudicato il nostro percorso di qualificazione che prevedeva di arrivare qui a Parigi come TdS per evitare fino ai quarti le atlete più pericolose. Purtroppo, dunque abbiamo dovuto saltare alcune competizioni che ci avrebbero fatto arrivare con un ranking migliore a Parigi. Se aggiungiamo il sorteggio del Mondiale con la JPN, poi bronzo, e questo sorteggio dell’Olimpiade possiamo dire che un po’ di sorte meno sfavorevole sarebbe stata ben accetta. Ora pensiamo a sabato quando ci sarà la gara a squadra è Veronica ritornerà sul tatami”.

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