Federico Pizzolini: “È il merito di un grande lavoro fatto in settimana”. “È il frutto non solo del lavoro sul campo, ma anche della Federazione”. Giulia Longhi: “Non posso che essere orgogliosa di questa Nazionale”
La partita è nella parte alta del settimo inning con una situazione di due out e basi vuote. Alice Nicolini, lanciatrice mancina scelta da Federico Pizzolini come partente della finale contro la Gran Bretagna, si trova a gestire un vantaggio di 4-0 ed è ad una eliminazione dal chiudere con una partita completa senza punti subiti. Resta da affrontare un solo battitore, Cara Edwards, che tocca un lancio producendo una battuta a terra che rimbalza direttamente nel guanto di Nicolini, pronta immediatamente ad assistere Andrea Filler per l’ultima eliminazione del torneo, l’eliminazione che permette all’Italia di chiudere da imbattuta e di tornare sul trono d’Europa per la prima volta dal 2021.
Federico Pizzolini, è stata una partita perfetta? “Sicuramente sì”, commenta l’Head Coach della Nazionale di Softball campione d’Europa. “La pedana, come in tutto il torneo, è stata superlativa, per non parlare di Alice [Nicolini]. Nessuno pensava di fare complete game e infatti avevamo preparato una rotazione, ma non è servita”
“Quando vinci, le emozioni ci sono sempre”, aggiunge Pizzolini. “In più, il ricordo di questo campo, il punteggio, volevo finisse 5-0 come la qualificazione olimpica. Questo è il merito di un grande lavoro fatto in settimana, di una grande concentrazione e di un grande gruppo”.
L’Italia torna a vincere proprio sul diamantedi Utrecht, dove, cinque anni prima, battendo proprio la Gran Bretagna, aveva conquistato la qualificazione olimpica. Head Coach di quella squadra era Enrico Obletter, che proprio ieri, 7 settembre, è nato nel 1959. In quella edizione Federico Pizzolini era bench coach. Si tratta di un giorno speciale? “Tutto è speciale. Quando vinci fuori casa è qualcosa di incredibile. Soprattutto contro l’Olanda, avevamo tutto il tifo contro però questo non ci ha per niente infastidito. Questo è il frutto del lavoro non solo sul campo, ma anche della Federazione, in particolar modo di Roberta Soldi che ci ha dato la possibilità di lavorare, in più di una occasione, per cui questa medaglia è soprattutto una vittoria anche sua”.
C’è stato un momento nel quale hai capito che avresti messo la medaglia d’oro al collo?
“Quando parti non lo sai mai”, confessa Pizzolini. “Però eravamo molto positivi, molto aggressivi. Ancora una volta abbiamo indovinato il lineup, che, pur lasciando diversi corridori sulle basi, ha prodotto nei momenti in cui doveva produrre”.
Tra le protagoniste non può mancare Giulia Longhi, il capitano di una squadra che ha vinto tutte le nove partite in calendario, che ha battuto dodici fuoricampo, segnato 58 punti e subito appena 6, e che annovera nel gruppo Isabella Dayton, premiata “Player of the Tournament” per effetto dei suoi numeri: primatista in media battuta (.520), media arrivi in base (.606), basi rubata (8, insieme alla danese Kristina Nielsen) e punti segnati (13), e arrivata terza a parimerito con Erika Piancastelli per fuoricampo (2), altra statistica vinta da una italiana, Andrea Filler (4), davanti ad una compagna di squadra (Mc Kenzie Barbara, 3).
“Non posso che essere orgogliosa di questa Nazionale”, commenta Giulia Longhi”. “Ha dimostrato tutto quello che sa fare, tutta la sua potenzialità in pedana, in attacco, in difesa. Credo che se giochiamo così non ce n’è per nessuno, non ci sono avversari da temere”.
Quattro anni dopo il titolo conquistato a Castions di Strada, due anni dopo il terzo posto di Sant Boi (Spagna) e un mese e mezzo dopo la Coppa del Mondo disputata sempre a Castions di Strada, l’Italia torna sul tetto d’Europa proprio ad Utrecht. “Per me significa tantissimo perché quando sono tornata su questo campo il mio primo pensiero è andato ad Enrico. Abbiamo vissuto ricordi indelebili come la qualificazione olimpica conquistata proprio qui, contro la Gran Bretagna. Credo che tutte noi dobbiamo questa vittoria ad Enrico. Questa è per Enrico. Per tutto quello che hai fatto per noi, grazie”.
Con la Nazionale, Giulia Longhi ha già vinto i titoli europei nel 2019 e 2021. Questo è il suo terzo titolo continentale, ma il primo da capitano. “Per me è una grande emozione. Sono contenta perché, sì, è vero, sono il capitano, ma sono circondata da sedici leader. Per me è soltanto un grande onore essere il rappresentante”, confessa Longhi. “Non c’è bisogno di spronare queste ragazze perché loro sono tutte delle grandissime leader, delle grandissime giocatrici, delle professioniste. Sono veramente fortunata”.
Nel corso del torneo Giulia Longhi è stata fondamentale soprattutto in difesa, e lo è stata anche nella finale, contribuendo al complete game shutout di Alice Nicolini specialmente nel primo inning, dove con la sua difesa ha salvato un punto. “Io ragiono così: ci sono dei periodi durante un torneo nel quale la battuta non va come vorresti, quindi, come mi ha insegnato Enrico, bisogna sempre pensare a contribuire. Non bisogna farlo per forza con la mazza, ma anche con il guanto. Anche se in battuta non sono riuscita a dare quello che volevo, in campo e con il guanto ho cercato di dare tutto quello che volevo e dovevo”.