Il capitano dei capitani nella storia del calcio leveranese . Attaccante nel calcio e nella vita tutto d’un fiato. Una miriade di goal fatti in campo che neanche si contano; ma quello che vale sicuramente in assoluto di più è quello che ha visto il ragazzo cresciuto a pane e calcio sconfiggere un tumore che lo ha colpito tre anni fa. Una lunga battaglia personale tra cliniche, ospedali, visite che non hanno scolpito l’amore che ha Luciano verso i suoi tifosi e gli amici di sempre, nonché naturalmente verso la moglie Valentina, che lo ha sostenuto sin dal primo momento standogli instancabilmente accanto. Ci sono goal impareggiabili, la voglia di trasmettere coraggio e determinazione verso il prossimo, come segno tangibile che si può fare. Messaggi verso persone che quotidianamente tentano di tenere testa ai mali del nostro tempo. Il pallone è una valvola di sfogo importante in questo, contiene sentimenti positivi, stimoli protratti al futuro, come dire: “io sono ancora qua, nonostante tutto”. Riprendersi il proprio spazio e tempo, correre su di un prato verde inseguendo un pallone non ha prezzo. È come rinascere ripartendo come dalla gioia di un bambino, con una maglietta bianconera addosso.