Tre sconfitte su tre non sono una sentenza, ma sono un problema. Anche Juvi Ferraroni Cremona 1952 passa a Lecce con merito, scoprendo tutti i limiti di HDL Nardò Basket. Così evidentemente non va. Il punto è sempre lo stesso, questa squadra evapora alla prima difficoltà, dopo Pesaro e Udine anche stasera è andata più o meno così.     

I granata partono con Woodson, Mouaha, Stewart jr., Ebeling e Iannuzzi e con il piglio giusto nei primissimi possessi. Woodson e Stewart jr. si prendono l’onere di far entrare il Toro in partita. Dall’altra parte Massone firma i primi 5 punti dei suoi. Buona difesa e veloce circolazione di palla sono le credenziali di Hdl all’inizio. Donadio fa rifiatare Mouaha, ma il n. 8 colleziona due falli nel giro di pochi secondi e Dalmonte lo sostitusice con Zugno. Poco dopo in campo anche Nikolic, gran lavoro per Iannuzzi nel pitturato da una parte e dall’altra. Si gioca sul filo dell’equilibrio, la prima frazione si chiude 15-14.

Si riparte con Thioune e con un Nikolic caldissimo dall’arco. Bene anche Bertetti e Brown tra gli oro-amaranto, Cremona ha i nervi più saldi e la mira più precisa e va a +5 (20-25). Brown infila un’altra tripla, Nardò un altro attacco a vuoto, è il primo passaggio a vuoto di un match che occorre riprendere velocemente in mano. Zugno spacca in due il muro lombardo, segna e trasforma anche il libero supplementare. Gli ospiti allungano ancora, Nardò rosicchia qualcosa del -10, ma è un lampo. Servirebbe uno strappo più profondo. Juvi non si scompone e tiene botta. Si va negli spogliatoi sul 30-40.

Cremona riparte di nuovo a mille, HDL fa una gran fatica a restare nel match. Woodson prova a dare una scossa, ma Polanco gela gli uomini di Dalmonte e gli oltre 1000 presenti al Pala San Giuseppe con la bomba del +15. Il time-out di Dalmonte è cosa ovvia e giusta. Stavolta funzione, perché il Toro fa finalmente il Toro e riduce (con Woodson e Mouaha) il gap a dimensioni più ragionevoli (44-54). Barbante e Stewart jr. si sfidano dall’arco, poi capitan Iannuzzi va a schiacciare in contropiede. È l’appello a un finale di fuoco. Adesso c’è Nikolic in cabina di regia, i granata trovano il canestro con buona continuità, ma continuano a concedere troppo. Bertetti è in giornata di grazia e firma il +9 di fine terzo quarto (57-66).

Serve un’impresa, ma Juvi non sembra intenzionata a regalare nulla con ben 5 uomini in doppia cifra. Il Toro fa spesso confusione e paga la voglia di strafare. I lombardi hanno cecchini quasi infallibili, il primato in classifica evidentemente non è un caso. A 5 minuti dalla fine gli ospiti sono a +19, il percorso del match è chiaro. Nardò ha il morale a terra, i tifosi altrettanto. Il finale serve solo per le statistiche, HDL non c’è più. La squadra ospite porta meritatamente a casa la vittoria. Il conto finale è pesantissimo: 72-97.

La classifica dice ancora “zero”, serve al più presto raddrizzare la rotta e la stagione.     

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