Si è spento nella giornata di ieri all’Ospedale di Tricase all’età di 79 anni dov’era ricoverato da alcuni giorni Adelchi Sergio pioniere nel manifatturiero nella produzione di calzature. E’ stato per 30 anni protagonista per un lungo e controverso capitolo industriale del nostro territorio. Sposato due volte, con 5 figli tra cui compare l’attuale patron di Leo Shoes Antonio Filograna Sergio nipote prima e figlio adottivo in seguito di ” Mesciu Ucciu” Antonio Filograna cognato di Adelchi e fondatore di Filanto.

Il suo marchio negli anni ’80 è Erresse, ha governato più di dieci stabilimenti e dato lavoro oltre a duemila persone; Fu il cognato cavaliere del lavoro Antonio Filograna ad avviarlo all’imprenditoria, quando Adelchi figlio di emigranti in Belgio espresse la volontà di tornare nel Salento per lavorare al suo fianco.

Rapporto tra i due complesso, compromesso definitivamente nel 1985 dopo un primo allontanamento ed il riavvicinamento in occasione del sequestro di Filograna avvenuto il 13 novembre del 1980.

Ma sicuramente ad accelerare il distacco fu anche il desiderio di Adelchi di andare per conto proprio, ponendosi ad un certo punto in concorrenza con il ” maestro” . Nel 1990 Filanto ed Adelchi costruivano un polo di riferimento per le calzature in Italia; alla costituzione di Calzaturificio Adelchi Srl nel 1981 a Specchia , l’imprenditore Adelchi fa seguire la nascita nel 1987 quella de La Nuova Adelchi SpA sempre a Specchia grazie ai contributi e agevolazioni della Legge 488. Di seguito apre Selcom Srl nel 1997 anno in cui da presidente traghetta il Tricase calcio in serie C2.

Intanto sbarca in Albania a Tirana che con la sua nuova azienda la Donianna nel 2005 creerà la Albanian Shoes Corporation.

In quegli anni approda in Bangladesh dando vita alla Joint-Venture Apex- Adelchi Footbwear , ed in seguito in Etiopia.

Tra il 2003 ed il 2007 tra Specchia, Casarano e Tricase apre 7 società: C.R.C., K.N.K., Magna Grecia, Servizi tecnologici aziendali, Sky, GSc Plast e Sergio’s.

Ma sono anni anche di grandi cambiamenti geopolitici. Il mercato muta tumultuosamente ed in maniera implacabile: ” Ora sono i cinesi a fare affari” dirà Adelchi; il “quadro” economico da lì a poco peggiorerà e sembrerà non esserci via d’uscita se non licenziare gli operai.

Il 30 giugno del 2010 propone l’istanza di concordato preventivo per la Nuova Adelchi che verrà concessa e poi revocata con conseguente fallimento per mancanza di ammissibilità

Fine di un’impero.

Si ritirerà a vita privata. All’età di 71 anni, con 700 euro di pensione mensili nel 2016 in un’intervista del gennaio di quell’anno ebbe da ridire sul trattamento pensionistico: “un pensionato che dopo quasi 60 anni di lavoro percepisce appena 700 euro al mese!”. Adelchi precisò: “Ho sempre e solo pensato all’azienda, senza preoccuparmi di costruire una pensione integrativa. Anzi, dopo i fattacci con la Deutsche Bank, mi sono ipotecato anche il letto in cui dormo (testuale, NdA)! Ho perso tutto, anche la casa di Tricase che ho ipotecato per coprire gli ultimi due milioni di euro di ammanco: è in vendita e sarà difficile anche piazzarla. Oggi vivo a Specchia in una abitazione più a misura d’uomo ed assai meno dispendiosa”. Poi, onde evitare compassionevoli fraintendimenti, aggiunge: “La cosa non mi pesa. Si può anche passare dalle stelle alle stalle ed essere ugualmente felici: sono in salute ed il piatto di pasta in tavola non manca mai”.

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