Il pilota comasco chiude al comando una corsa che è stata a lungo neutralizzata. Pauroso incidente tra Magliona e Gallasin senza conseguenze. Sul podio Ferri e Frizza

Davide Uboldi sotto il diluvio conquista con una gara di anticipo il Campionato Italiano Sport Prototipi al termine di una corsa disputata per larghissima parte dietro la Safety Car e conclusa con la bandiera rossa allo scadere. Una scelta, quella della direzione gara, inevitabile, considerato il peggioramento delle condizioni meteo, perché quando le Wolf GB08 Raiden motorizzate Aprilia si sono schierate al via, la pioggia, sino ad allora fine, ha aumentato d’intensità. Inevitabile partire dietro la Safety Car, poi, quando al terzo giro si è data la luce verde, uno spaventoso incidente che ha coinvolto Omar Magliona (alle prese con un guasto al cambio) e il francese Celian Gallasin, entrati in collisione al Curvone, ha comportato una nuova neutralizzazione. Il pilota sardo e il giovane transalpino sono scesi da soli dalle vetture, pesantemente danneggiate, ma sono stati trasportati per precauzione al Centro Medico.

La corsa si è conclusa dopo alcuni passaggi dietro Safety con la bandiera rossa che ha decretato il successo del pilota comasco della Emotion: con quello di oggi sono cinque titoli italiani nella categoria degli Sport Prototipi, il sesto complessivo per lui. 

Sul podio con Uboldi sono saliti Pietro Ferri con la V-Action, già vincitore della coppa nazionale Under 25 e il compagno di team Andrea Frizza, che era stato costretto a saltare la scorsa gara di Vallelunga per un incidente in gara 2.

Domani gara 2 alle 15.55 (25 minuti più un giro).

Davide Uboldi: “Felice di aver conquistato il titolo nella mia Monza. Qui è nato tutto perché, se non vi fosse stata l’opportunità di provare nel 1994 una Formula Monza, avrei forse continuato a fare il calciatore. Invece a 21 anni ho cambiato completamente la mia avventura sportiva, che poi è diventata una carriera importante. Mi ricordo di quando venivo qui d’inverno al mattino presto e scaricavamo la macchina con la pista Junior ghiacciata, nel 1995 ho vinto il Trofeo Cadetti e da lì, con oggi, ho vinto sei titoli di campione italiano che mi rendono felice. Io volo sempre basso ma credo che nessuno come me sia diventato campione italiano da ventenne, trentenne e cinquantenne. In campionati assoluti. Oggi ci tenevo a far bene con l’acqua perché l’anno scorso il campionato l’avevo perso a Pergusa sotto la pioggia per una squalifica legata a un problema a un sigillo del motore (aveva chiuso terzo la stagione alle spalle di Hellberg e Roccadelli; n.d.r.), dando tre secondi al giro a tutti. Oggi ne ho dati quasi due ed è stato bello perché dentro di me non avevo ancora digerito una batosta che avrebbe abbattuto anche un rinoceronte. Però mi sono rimboccato le maniche da subito sin dalla passata stagione, iniziando a recuperare punti dopo Pergusa ed ero andato a Vallelunga a giocarmi il titolo. Purtroppo era andata male. Quest’anno è andato, invece tutto per il verso giusto, è stato il mio anno e malgrado le prime tre gare siano andate veramente male per via di alcuni problemi fisici, da metà stagione ho cambiato marcia.

Sono contento di aver messo questa “ciliegiona” sulla torta. Rngrazio gli uomini che mi vogliono bene, la squadra e gli sponsor”. 

Pietro Ferri: “Purtroppo è stato brutto vedere Uboldi davanti e non poter fare niente per raggiungerlo: ma io per batterlo avrei dovuto fare un fine settimana da Serie A e lui uno disastroso. Una serie di disavventure tecniche mi hanno impedito di puntare al titolo però mi sono divertito”.

Andrea Frizza: “E’ un podio non conquistato con la velocità o battagliando ma con il cervello. Pensavo di sfruttare gli errore altri, così sono rimasto calmo. Sono contento soprattutto dopo Vallelunga dove avevo deciso di fare lo screenshot, premendo freno e acceleratore insieme. Funziona sul cellulare non sulle auto!”

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