La lunga chioma dei capelli e la barbetta incolta coniugato alla passione per la musica in particolare per la chitarra ne fa un personaggio sicuramente particolare. Il pallone ai tempi dei Beatles i preferiti del nostro, era tutt’ altra cosa rispetto a quello odierno fatto di influencer e digital creator vari. I calciatori si rifacevano a modelli veramente rivoluzionari nella vita come George Best, Carlos Caszely, Omar Sivori, Gigi Riva e lo stesso Pelé. Questi incarnavano lo stereotipo di calciatore con un volto da “missionario laico” , spesso intraprendendo prese di posizione anche politiche ed anticonformiste per l’epoca attraverso non solo lo sport ma anche l’arte. Quella generazione veniva chiamata “Beat Generation”. Uno di quelli era anche Gigi Meroni , la farfalla granata con la maglia n. 7 . Lo ricorderanno giocare i più anziani. Durante la sua breve vita, Meroni ha incar­nato slanci e desideri di una generazione nuova, che reclamava spazio e libertà, por­tandoli nel mondo più tradizionale e conformista: quello del pallone.

“L’esperienza di Gigi Meroni dimostra che il potere, anche nel calcio, accetta più facilmente la disobbedienza verso le leggi che la disobbedienza verso la cultura dominante.” Disse una volta Nando Dalla Chiesa figlio del Generale dei Carabinieri Carlo.

È piccolo, magro, gioca coi capelli lunghi e i calzini abbassati. Per lui la partita è sempre una nuova recita a sogget­to, l’occasione per esprimersi giocando a un gioco diverso da quello del calcio che conosciamo: quello della fantasia. La farfalla smise di volare domenica 15 ottobre 1967 dopo la vittoria del Torino sulla Sampdoria per 2 a 0. Morirà in quella stessa sera fredda d’autunno per colpa di un tragico incidente.


Il nostro personaggio richiama molto nello stile i calciatori menzionati pocanzi. Campioni in campo e fuori.

Quasi trentenne, appassionato di musica, una Laurea in tasca ottenuta al DAMS, calcio e Azione Cattolica i suoi Mood. Rispetto, amicizia e condivisione sono i suoi valori nella vita oltre un tifo sfegatato per il Milan.Da quest’ anno allena in coppia con il veterano Giuseppe Iasi i “piccolini” della Polisportiva Neviano , i futuri calciatori del club biancoazzurro, elargisce consigli e nozioni ai piccoli nevianesi. Chi scrive l’ha avuto a 10 anni come allievo nel centro di avviamento sportivo del circolo dell’oratorio ANSPI di Neviano. Sin da piccolo dimostrava doti non solo calcistiche ma anche artistiche e culturali, dimostrava più anni di quanti ne aveva. Un ragazzo maturo già in tenera età.

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