“RIMINI DI PRIMISSIMO LIVELLO, NOI ARRENDEVOLI NEL MOMENTO CRITICO”
Per Dalmonte decisive la qualità della capolista e la scarsa tenuta mentale dei suoi
Rivierabanca Rimini troppo forte in questo momento per una HDL Nardò Basket che non riesce a trovare il pertugio per uscire dalla crisi. Ai romagnoli è bastato alzare il livello in difesa e in attacco nel secondo tempo per sbriciolare la resistenza dei padroni di casa, che ora non hanno la forza tecnica e forse soprattutto quella mentale per arginare un avversario straripante su ogni fronte. Adesso per il Toro le sconfitte consecutive sono sei, proprio nella giornata in cui le rivali Piacenza e Livorno hanno battuto rispettivamente Bologna e Udine, incupendo la classifica granata.
Coach Luca Dalmonte sottolinea innanzitutto la forza dei rivali di giornata, ma non nasconde i difetti (alcuni cronici) dei suoi. “Parto dagli avversari – ha spiegato – abbiamo giocato contro una squadra che ha dimostrato una solidità, un talento e una capacità offensiva da prima in classifica. Noi abbiamo giocato 25 minuti in contatto con noi stessi, eseguendo quello che avevamo preparato. Poi è uscita la qualità degli avversari e noi, come contraccolpo per così dire a questa qualità, abbiamo perso il controllo della partita. Questo ovviamente li ha facilitati. Il valore dell’avversario è inequivocabile, hanno una forza e un talento di primissimo livello. La nostra responsabilità è stata quella dell’arrendevolezza nel momento critico, ci siamo fatti trascinare da troppi pensieri che ci hanno portati fuori dalla partita. Ribadisco, i primi 20/25 minuti sono stati giocati, poi lì dovevamo essere consapevoli della forza di Rimini (che sino ad oggi ha perso solo una volta e in modo rocambolesco) e del fatto che potessero attaccare la partita. Quindi dovevamo aspettarci che andassero avanti e soprattutto non dovevamo sprofondare mentalmente, invece dovevamo far sfogare gli avversari con il loro talento, restare attaccati e continuare a giocare. Poi a livello offensivo tiri con i piedi per terra ne abbiamo creati, purtroppo non supportati dalle percentuali”. Fatta l’analisi e archiviata l’amarezza, si prova a guardare avanti. A mercoledì, quando a Lecce arriverà Cividale per il recupero. “Certo – ha rilanciato il coach granata – non si molla, senza se e senza ma. Adesso dobbiamo essere assolutamente direzionati verso Cividale”.
Di questa serata al cospetto della capolista a Nardò restano le briciole, praticamente sabbia che scivola tra le dita. La prova di Woodson (24 punti), i segnali dati da Stewart jr., l’applicazione difensiva (fino a quando c’è stata), i meccanismi offensivi (fino ad un certo punto supportati dalle percentuali al tiro). Infine, i complimenti di coach Sandro Dell’Agnello, che con i suoi sta ammazzando la A2. “Nardò – ha detto – ci ha creato un sacco di problemi, soprattutto con Woodson che è un grande giocatore e che abbiamo sofferto oltremodo. Nel secondo tempo, però, noi abbiamo cambiato faccia sia in difesa che in attacco. In difesa con Grande che ha fatto un ottimo lavoro su Woodson, in attacco passandoci la palla come dovremmo fare sempre. Il secondo tempo credo sia finito 47-28 per noi e lì si è decisa la partita. Ovviamente sono molto contento perché non è facile ripetersi. Del resto, questo è un campionato con molto equilibrio, nessuno regala niente e Nardò ci ha dato una bella sveglia. Rimini ha grandi giocatori e questo è merito della società che ci ha permesso di allestire questo roster. Poi questi giocatori hanno l’umiltà di passarsi la palla e questo è fondamentale. Nardò ottimo per 25 minuti, poi onestamente noi abbiamo fatto 10/15 minuti di altissimo livello e credo che oggi sarebbe stato difficile arginarci per chiunque”.
Per spezzare la serie nera, dunque, il Toro dovrà essere bravo per più di 25 minuti. Mercoledì, come detto, arriva Cividale. Non è Rimini, ma è seconda in classifica ed è un cliente scomodissimo. Servirà, comunque, un’impresa.