Cresciuto in una famiglia splendida con un padre eccezionale, un poliziotto, un servitore dello Stato che gli ha inculcato il senso dell’onore e del rigore e una madre unica, telefonista e impiegata alla Sip, piena di vitalità e forza, entrambi gli hanno dato insegnamenti importantissimi che lo hanno fatto crescere con sani valori. Le giornate d’infanzia passate tra le suore dell’istituto Margherita, l’Azione cattolica e la strada al rione San Pio. Poi c’è il fervore di gioventù legato alla voglia di voler lavorare subito senza gravare sull’economia familiare cosa che lo porto’ già a 14 anni adoperarsi a fare i lavori che trovava, con il grande sogno della musica. Ma prevale la voglia di fare informazione, prima con la radio e poi con la TV. A 29 anni fonda il canale Telerama, infatti Il 1 maggio 1989 viene alla luce la televisione dei salentini come propagazione visiva di Radio Rama. Il primo programma “Inchiostro di china” condotta da Carlo Sozzo, a seguire il primo Trnews nel dicembre del 1991 con il direttore Adolfo Maffei. E poi l’attribuzione del Premio Millecanali, per la categoria “Programmazione complessiva”, quale migliore televisione d’Italia, ed il Premio “Ilaria Alpi” alla trasmissione “L’Indiano”. Attimi indelebili di un percorso fantastico grazie anche ai direttori che si sono succeduti: Adolfo Maffei, Domenico Faivre, Gabriella Della Monaca, Mauro Giliberti, Danilo Lupo, Gaetano Gorgoni, Giuseppe Vernaleone, Vincenzo Sparviero e attualmente Gianfranco Lattante, l’amico di sempre, compagno di mille battaglie Max Persano ed infine i tanti talenti che la famiglia di Telerama ha formato.
Nel corso degli anni crea un network che conta oltre TeleRama anche TeleSalento, altri canali tematici come Terredelsalentotv e Salentodoctv) e quattro radio (Radio Rama, Radio Salento, Radio Regione Salento, Radio Nice).
La nascita di Cuore Amico e del Movimento Regione Salento sono le emanazioni sociali e politiche della sua idea di territorio collegate a Telerama. Alla base di tutto il suo percorso c’è l’amore per la nostra terra, per le nostre radici, la nostra cultura identitaria. Il Salento aveva bisogno di una voce che iniziasse a raccontare tutte le ingiustizie che subisce, così come le aziende locali avevano ed hanno bisogno di uno strumento di promozione, così nacque Salento doc un piano di comunicazione innovativa e strategica per promuovere i nostri prodotti. Infine parlando di politica, questo territorio è considerata ingiustamente la Cenerentola di una regione troppo lontana da noi e dai nostri bisogni, per questo è nata la battaglia per la Regione Salento e per il riordino territoriale, per dare speranza, per prendere le redini della situazione in mano e per diventare fabbri del nostro destino.
Nato a Lecce il 14 marzo del 1960, Paolo Pagliaro è sposato con Jacqueline Adames volto storico del programma Terre del Salento, è papà di 4 figli ed ha un nipote. Tifosissimo del Lecce con simpatie non nascoste per l’Inter , è stato l’ideatore del programma “Piazza Giallorossa”.
Laureato in Sociologia nel 2020 viene eletto consigliere regionale con la lista “La Puglia Domani” ottenendo 9.245 preferenze. Alla prossima tornata elettorale per il rinnovo del consiglio della Regione Puglia sarà candidato con la lista “Fratelli d’Italia ” pur mantenendo ben saldo la ” Mission ” del Movimento da lui fondato il 5 agosto del 2010 insieme al giornalista Cesare Vernaleone e da tanti altri stimati professionisti.
In un’ intervista nel 2017 al giornale “Paese Miu” in riferimento alla musica disse: “«La musica è la mia grande passione, la colonna sonora della mia vita da sempre. La musica è energia pura; è la più romantica delle arti perché trasforma i pensieri in suoni e regala emozioni. La musica è importantissima nella vita di ognuno di noi perché è la vera macchina del tempo che ci permette di viaggiare, tra passato, presente e futuro, nell’intimità di ogni nostro luogo preferito».
Paolo Pagliaro un uomo di azienda, del fare, della concretezza ma come tutti i “nati sotto il segno dei Pesci” è un sognatore motivato da forti ideali come la difesa delle propria terra , sostegno ai più deboli ed indifesi per citarne alcuni. Questi sono motivazioni che un uomo deve averli nel proprio DNA, altrimenti rimane solo un titolo buono per una canzone, come quella di Antonello Venditti.