Una voce che sa di bello.
Se n’è andato a 86 anni Bruno Pizzul, il telecronista dei mondiali “sfiorati” purtroppo anche della tragica notte dell’Heysel, ma soprattutto in maniera indelebile di Roberto Baggio. Si perché praticamente con il Divin Codino ha parallelamente condiviso la carriera. La sua di commentatore per la Rai, Baggio nelle vesti di campionissimo del calcio italico degli anni Novanta. “Baggio, Baggio ed è goal……” quante volte noi, generazione analogica, abbiamo assistito ed ascoltato questa scena nel rettangolo verde di gioco. Era una sinfonia perfetta. Pizzul e Baggio, due Signori dalla caratura umana e professionale non facilmente riscontrabile. Le “Notti Magiche” del Mondiale italiano del 1990, il calcio di rigore di “Pasadena” nella finale con il Brasile in quello americano del 1994, le avventure in coppa della Juventus: tutto rientrava in una scenografia di un film adrenalinico, incompiuto ma molto bello. Bruno Pizzul da Commons, friulano come Dino Zoff, persone che non amano pavoneggiarsi, concreti e soprattutto con uno stile proprio. La scuola dei telecronisti dal quale ha attinto Pizzul per ragioni anche anagrafiche era quella di Nando Martellini, Sandro Ciotti, Adriano De Zan, insegnava il racconto epico delle gesta dei sportivi, mai banali con un uso di un linguaggio asciutto e tono della voce sobria; le parole che volano nel cielo a prendersi l’eternità. Tutto molto bello. Addio Bruno, il telecronista che ci ha fatto sognare.
Michele Giannotta