La notte tra il 7 e l’8 maggio del 1995 dopo un lungo scrutinio all’ultimo voto per l’elezione del presidente e dei membri del consiglio della provincia di Lecce che vedeva da una parte un giovane avvocato amministrativista (già sindaco di Taviano nel 1980,ndr) Lorenzo Ria espressione de “ La Margherita” in rappresentanza del centro sinistra sostenuto da Partito Democratico della Sinistra, Popolari,Verdi,Patto dei Democratici e nel turno di ballottaggio anche da Rifondazione Comunista ed Unione Fed.Doc.; dall’altro schieramento quello di centro destra, partiti come Alleanza Nazionale, Forza Italia, CCD candidavano un nome di prestigio qual’era il dott. Antonio Tamborrano già assessore comunale di Lecce e membro nazionale dell’ordine dei commercialisti.

Si impose inaspettatamente il primo, partendo svantaggiato dal primo turno avendo acquisito il 38,6% dei voti. Inizia una nuova storia per l’antica Terra d’Otranto, fatta di riscatto e orgoglio.

La Provincia di Lecce sino ad allora veniva considerata un’ente ottocentesco, di ripiego per amministratori oramai sul viale del tramonto, i quali venivano “parcheggiati” dai rispettivi partiti come sorta di premio di fine carriera. L’elezione a presidente di Lorenzo Ria sparigliò tutte le carte, tanto che il giornale “ Nuovo Quotidiano di Puglia di Lecce” dedicò un editoriale il 9 maggio dal titolo “ Provincia? Una sconosciuta”.

L’esperienza di 9 anni di Ria alla guida dell’ente di Palazzo dei Celestini ( nel 2004 in seguito ad elezioni suppletive subentra a Massimo D’Alema come deputato della XIV Legislatura della Repubblica Italiana ,ndr) venne riassunta dal giornale di Confindustria “ Il Sole 24 Ore” nella rubrica “ Viaggio in Italia” che per quell’occasione titolava “ Il Sud diverso’ Si trova nel Salento”.
L’editorialista aveva evidenziato come i salentini fossero considerati ultimi, anche per destino geografico; l’articolo recitava così: “ La pazienza,frutto di una storia senza sbalzi e fughe in avanti, alla fine è stata premiata. Da anni i pugliesi, soprattutto i baresi, si interrogano sugli ultimi della classe, che improvvisamente diventano i primi. Primi nella valorizzazione della loro identità,primi nella difesa dell’ambiente, primi nella capacità di progettare,primi nell’accoglienza degli extracomunitari che approdano su queste coste in fuga dai paesi orientali e africani più disgraziati del pianeta”.
L’articolo proseguiva: “ Una civiltà delle relazioni umane che ha consentito al Presidente della Provincia di Lecce Lorenzo Ria di costruire un network tra i 98 comuni che passa sotto il nome di “ Modello Salento”. L’idea era apparentemente semplice. Valorizzare il patrimonio storico,artistico e culturale per far conoscere questa terra ai italiani ed agli stranieri.
I risultati di 9 anni di intenso lavoro furono frutto sicuramente di una visione politica e programmatica di società, ma soprattutto di un lavoro di squadra,delle competenze di collaboratori,dirigenti ed assessori; va ricordato in primis il prof. Luigino Sergio attuale sindaco di Martignano in quegli anni ricpriva il ruolo di vice presidente provinciale. Si deve proprio a lui l’intuizione del brand di marketing territoriale “ Salento d’Amare”, il quale diede vita ad una prospera epoca di sponsorizzazioni sportive, tra cui anche il Lecce calcio
Un sistema di sviluppo per famiglie ed aziende locali, improntato dalla forte connotazione identitaria e dalla cooperazione valoriale.
Federico Mello, autorevole giornalista e saggista di Radio Rai, ha tracciato in maniera impeccabile quell’epoca d’oro nel suo ultimo libro dal titolo “ Educazione Salentina” edito da Kurumuny; esso descrive con acuta e romantica prosa nostalgica quella che viene considerata da vari intellettuali come il “ Rinascimento Salentino”, in contrapposizione alle cronache nazionali che ingiustamente vedeva il Tacco d’Italia come terra di criminalità, di disimpegno sociale, arretratezza sociale e culturale, molto spesso confuso con il Cilento.
Del Salento non se ne conosceva l’esistenza, perlomeno gran parte degli italiani lo ignoravano.
Tanti sono gli altri nomi ai quali associare la “rinascita “ ,menzioniamo alcuni; per esempio Sergio Blasi già sindaco di Melpignano padre della Notte della Taranta”, i Sud Sound System, Piero Manni per la cultura; Cosimo Durante, Loredana Capone, Salvatore Capone, Giorgio Felline ed il compianto Sergio Martina per la politica. Tutti, indistinamente nel mondo politico, industriale,artigianale, agricolo, culturale e sportivo riconebbero i meriti di quella gestione, che portò una ventata di modernità tramite una programmazione strutturale mirata all’efficientamento nei vari settori sociali del territorio provinciale.
Periodo che va appunto dal 1995 sino al 2010; anni in cui si annoverano un pullularsi di idee,progetti che videro la luce sotto l’attenta regia della Provincia di Lecce, come la Fondazione “ Notte della Taranta”, ed i “ Giovanissimi del Salento”.

Nel 2005 con Delibera di Giunta n. 468 del 18 novembre di quell’anno , la Provincia di Lecce presieduta dal Sen. Avv. Giovanni Pellegrino succeduto proprio a Ria nel 2004, promulgò il progetto il quale ci onoriamo di portare avanti proprio dal 2010, l’anno in cui la Giunta di Antonio Gabellone dismise il suo impegno in tal senso.
A distanza di venti anni dal suo concepimento, “ Giovanissimi del Salento” è divenuta un’associazione riconosciuta ,apprezzata per la sua autorevolezza ed appassionata abnegazione alla causa sportiva e culturale salentina.