Una partita che è stata un incubo, una domenica che è diventata un concentrato di tutti i difetti e i limiti di HDL Nardò Basket. Tutto facile per Sella Cento che vince quasi senza fatica al Pala San Giuseppe e può legittimamente continuare a sperare nella salvezza diretta. Il -27 finale fa malissimo, sintesi di una prestazione da parte dei granata che non ha nulla di buono. Adesso il tema non è più tanto il miglior piazzamento possibile in classifica, quanto l’urgenza di tornare ad essere squadra, ritrovare misure e convinzioni, concetti e un briciolo di orgoglio.
Il Toro inizia con Giuri, Smith, Mouaha, Stewart jr. e Iannuzzi, nessuna sorpresa nel primo quintetto. Partita subito sporca e stilisticamente imperfetta. Servono due minuti e mezzo per il primo canestro, Berdini segna in penetrazione. Cento appare più fluida e più precisa al tiro (4-11), ma soprattutto difende meglio. Gli uomini in maglia granata smettono prestissimo di giocare di squadra e di giocare duro. Mecacci ferma il gioco alla ricerca di soluzioni. Entrano Zugno per Giuri e Donadio per Smith. Nardò non trova il bandolo della matassa, solo i punti di Stewart jr. tengono a galla la squadra di casa. Sella difende ai limiti del consentito, ma la strategia funziona. In campo adesso ci sono anche Pagani e Nikolic. Sperduto segna allo scadere, ci sono tutte le premesse per un’altra giornataccia (11-24).
Smith inaugura il secondo quarto con una tripla centrale. HDL adesso sembra avere un’altra faccia, a rimbalzo i granata si fanno sentire. Illusione. Davis timbra dalla distanza (18-33), gli ospiti hanno percentuali al tiro più che significative. Insomma, va in onda lo stesso film di Livorno. Servirebbe fermare l’emorragia, con il cuore e con una pallacanestro decisamente migliore. Ma l’andamento del match non manda segnali incoraggianti. Devoe si allaccia con Mouaha e finisce rovinosamente sul parquet, deve uscire sorretto dai compagni (ma rientrerà). Incredibilmente a metà della sfida, il conto è chiuso. In numeri, il 24-53 sembra un estratto della sentenza finale.
È chiaro che si gioca in un clima di depressione totale. Il limite tra sconfitta e umiliazione non è sottile e non può essere trascurabile. Cento anche nel terzo quarto macina gioco e canestri, imponendo sul parquet leccese qualità e fisicità. A metà frazione Nardò ha un piccolissimo sussulto d’orgoglio, che la squadra ferrarese spegne a suon di triple (alla fine saranno 19). L’ultimo parziale è 44-81. La partita scivola via velocemente e tristemente verso la sirena finale. Se potesse, il pubblico del Pala San Giuseppe chiuderebbe tutto prima del previsto. Sella prova a spingere per tagliare il traguardo dei 100, ma si ferma a 99. Il finale, appunto, è 72-99. Notte fonda, come si dice in questi casi.
Un’altra partita persa malamente, un’altra “non partita” secondo il vocabolario di coach Mecacci. Il problema non è la sconfitta odierna o il piazzamento finale in classifica. Ma lo stato d’animo di una squadra che a maggio si giocherà i play-out dovendo risolvere prima di tutto uno stato di avvilimento pericolosissimo.