La notte di Pasqua qualche dilemma lo ha sciolto, per esempio quello sulla capacità di HDL Nardò Basket di reagire alle mortificanti prestazioni con Livorno e Cento. Uno scatto d’orgoglio per ritrovare fiducia e per farla ritrovare a un ambiente depresso, che pure ha risposto con i numeri e con l’affetto in una serata particolare. Iannuzzi e compagni hanno messo subito all’angolo Orzinuovi, capitalizzando la giornata di grazia dei due americani, che hanno segnato 70 punti (su 103 totali). Non sono affatto sciolti, invece, i dilemmi che riguardano il possibile accoppiamento play-out, con la classifica che era e resta ingarbugliata.
Coach Matteo Mecacci incassa la prestazione della squadra, ma non esita a sottolineare che non era una sfida tra squadre pienamente coinvolte dal punto di vista mentale. “Non va mai sminuita una vittoria – ha detto – perché noi di vittorie ne abbiamo fatto poche, però bisogna dire anche che stasera è stata una “scapoli e ammogliati”, per fare la stessa battuta che ho fatto a Franco Ciani. Loro si sono salvati la settimana scorsa, giocando una partita di grande livello contro Rieti e oggi si vedeva che le scarpe non erano proprio allacciate. È normale, ci sono i cali di tensione. Sapevamo che la partita di stasera contava poco per tutte e due, conterà per capire poi i piazzamenti per il turno play-out, che giocheremo con la bella fuori casa. Oggi era importante almeno giocare e noi abbiamo giocato, anche in maniera efficace per quelli che eravamo, vista l’assenza di Mouaha e visto il virus intestinale che ha colpito tre giocatori, cioè Ebeling, che ha fatto qualche minuto, Nikolic, che è rimasto in panchina e Pagani, che ha resistito un minuto e mezzo. La partita si è incanalata subito su dei binari in cui sono potuti entrare in campo i ragazzi, che ci hanno dato una mano, specialmente Spinelli”.
Quindi, adesso si guarda avanti. Cercando, da un lato, di guadagnare sicurezze sul campo (uno Smith così rischierebbe di essere un fattore negli spareggi), dall’altro di fare qualche calcolo in classifica per indovinare l’avversario dei play-out. Ma è durissima. Qualche dritta di massima: Cento ha 28 punti e all’ultima ospita Forlì; Livorno e Cremona ne hanno 26 e all’ultima giocano in casa rispettivamente con Bologna e Avellino; Cento è 2-0 con Livorno negli scontri diretti, ma è 1-1 e differenza canestri a sfavore con Cremona; Livorno è davanti a Cremona per differenza canestri. Senza considerare la classifica avulsa e un improbabile aggancio (a Cremona e Livorno) di Vigevano (di scena a Cantù) in extremis. Insomma, un guazzabuglio che soltanto gli ultimi 40 minuti scioglieranno. Nardò, impegnato a Rimini, può solo raggiungere Vigevano e scavalcarla per la differenza canestri. Si vedrà, ma il tempo gioca a favore degli uomini di Mecacci. “Adesso abbiamo tre settimane di lavoro – ha proseguito il coach granata – tre settimane in cui dobbiamo provare a capire, perché dobbiamo essere più duri quando facciamo le cose, sia mentalmente che fisicamente. Purtroppo, questa squadra ha un bruttissimo record, che è condiviso con Piacenza e non è quello di vittorie e sconfitte complessive. Noi abbiamo, infatti, otto vittorie contro squadre che faranno play-off o play-in e solo tre con le ultime sette della classifica. E questo è un dato che in questo momento non fa dormire sonni tranquilli. C’è una disparità evidente nei risultati quando questa squadra gioca con le avversarie più forti e quindi più libera di testa, rispetto quando gioca con le avversarie del suo livello. E noi abbiamo tre settimane per provare a entrare dentro la testa dei ragazzi, perché ai play-out al di là del fattore campo conterà arrivarci fisicamente a posto. Oltre a non impaurirsi, perché non sarà pallacanestro, ma battaglia fisica e mentale e noi dobbiamo farci trovare pronti”.
L’agenda è chiara. Lavorare duro e incrociare le dita.