Quattro qualificazioni al Mondiale di Tokyo (13-21 settembre) su cinque possibili. Le World Relays di Guangzhou (Cina) sorridono alla squadra italiana, che manca l’appuntamento con l’en-plein di un soffio, e per certi versi, per una scelta ponderata. Con i cambi della vigilia, i big delle 4×400 di genere (Edoardo Scotti, Vladimir Aceti, Alice Mangione), vengono schierati nella mista, che centra infatti l’appuntamento con la qualificazione mondiale (3:12.53, miglior crono del round 2). L’appuntamento non viene mancato nemmeno dalla 4×100 donne (Vittoria Fontana, Dalia Kaddari, Irene Siragusa e Alessia Pavese), che corrono in un buon 43.12 per staccare il biglietto per il Giappone (secondo posto parziale, e terzo crono tra le sei ammesse). La 4×400 maschile, seppur ridimensionata, si batte con un piglio che emoziona, correndo praticamente nello stesso tempo della batteria (3:04.14, circa un decimo di secondo più lento del round 1). Per la cronaca, non è ancora finita per l’accesso mondiale: le speranze sono però poche, stante la necessità di correre ampiamente al di sotto dei 3 minuti, e piazzarsi tra le prime due nel ranking stagionale al netto delle qualificate (ultimo crono al momento il 2:59.12 dello Zambia).
Nelle tre finali con azzurri (due in gare del programma mondiale) Italia da applausi. Tre quinti posti nella 4×100 uomini, nella 4×400 donne, e nella 4×100 mista, che pur non facendo parte del programma iridato riscuote crescenti consensi. Eseosa Desalu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu si battono bene e confermano il tempo della batteria, chiudendo in 38.20 a nove centesimi dal podio (successo per il Sudafrica, 37.61). Ancor meglio, se possibile, la staffetta del miglio donne: Ilaria Accame, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Rebecca Borga chiudono 3:26.40, in una finale spettacolare, dominata dalla sorprendente Spagna (3:24.13). Nella 4×100 mista, rivoluzionata per consentire a tutti gli sprinter di correre almeno una volta, Chiara Melon, Gaya Bertello, Roberto Rigali e Stephen Awuah Baffour terminano in 41.25, la cifra della miglior prestazione italiana di questa specialità nascente.