L’annata calcistica del Lecce è stata travagliata sotto vari aspetti, sia agonistici che umani.
Mai come questa stagione sportiva i giallorossi hanno sofferto la conquista della permanenza nella massima serie.
I risultati sul campo sono stati al quanto negativi, solo 8 le vittorie a fronte di 20 sconfitte, 10 sono stati i pareggi. 27 reti messe a segno ( il peggiore attacco della Serie A,ndr) con 58 goal subiti.
Eppure la squadra allenata da Mister Marco Giampaolo ha saputo compattarsi nel momento più triste, quello della scomparsa del proprio fisioterapista Graziano Fiorita.
Nel finale di stagione, sull’onda emotiva, il Lecce ha pareggiato con l’Atalanta e vinto di misura contro il Torino e la Lazio, grazie alle due zampate nelle due partite decisive a firma di Ramadani e Coulibaly; c’è da sottolineare che entrambe le squadre non erano proprio abbordabili sulla carta.
Super Vladimiro Falcone ieri sera, contro la Lazio del’ex mister Marco Baroni, fautore anch’egli della prima salvezza di tre anni fa, ha fatto il resto.
Ha reso impenetrabile una porta che per tutto lungo l’arco della stagione si è rilevata invece facilmente perforabile.
Questa è stata una vera impresa sportiva, capitan Baschirotto e compagni hanno saputo ribaltare i pronostici di tutti, sia dei tifosi che degli addetti ai lavori; lo scetticismo si è trasformato in stupore inaspettato quanto bello.
Le lacrime di gioia che ha sciolto la tensione a fine gara all’Olimpico di Roma , in primis quelle del presidente Saverio Sticchi Damiani e poi man mano di tutti i componenti della squadra, ha fatto emergere tutte le amarezze accomunate in tanti mesi.

Le emozioni che si sono palesate ieri della giornalista Maria Grazia Maci, componente della redazione del giornale on line “ Lecce Sette”, mamma di due figli, Andrea e Luca nonché moglie di Vincenzo Maruccio collega de “Nuovo Quotidiano di Lecce”, ospite del programma televisivo “ Lecce Channel In Campo” di Telerama condotto da Giulio Serafino, rappresentano la più bella sintesi dell’intera annata. La giornalista a commento finale della partita si è lasciata andare ad un pianto liberatorio di felicità, una portata di sentimenti positivi che ha incarnato l’attimo in diretta TV; perché il Lecce per tutti i salentini è una questione oltre che di fede calcistica, è anche una vera e profonda appartenenza identitaria.
Un riscatto sociale che attraverso lo sport, consacra il Salento ad attore economico e culturale a livello nazionale e non solo. Questa è la missione sportiva del nostro Lecce.
Allo scadere dei 90’ minuti regolamentari più recupero, il Lecce porta a casa una insperata quanto bellissima salvezza. La permanenza nella Serie A per la terza stagione sportiva consecutiva, anche questo un dato storico, ha trascinato nella notte i tanti tifosi leccesi nelle vie e piazze principali del capoluogo salentino, volti a festeggiare con bandiere e sciarpe giallorosse sul collo.
Molti di essi rientravano anche da una domenica trascorsa in famiglia, tra ricevimenti come comunioni, cresime e feste varie, ma che allo stesso temo non hanno voluto perdere l’appuntamento con il sigillo sulla storia giallorossa.
Questa eroica salvezza, è dedicata da tutti al compianto Graziano Fiorita.
A quarant’anni di distanza dalla prima promozione del 1985, il Lecce parteciperà per il ventesimo anno alla Serie A.