Dopo quattro risultati utili consecutivi il Lecce di Liverani cade all’ Olimpico contro la Lazio di Simone Inzaghi. A fare lo sgambetto ai giallorossi  , più che gli avversari, ci ha pensato l’ arbitro Manganiello, il quale non ha fatto ripetere il rigore assegnato al Lecce e per di più ha deciso di punire ulteriormente la squadra ospite annullando il gol a Lapadula, giudicando irregolare la posizione dell’ attaccante, al momento della battuta del rigore che Strakosha ha respinto a Babacar, reo di essere presumibilmente entrato in area anzitempo ( in realtà le immagini chiariscono come Lapadula al momento del tiro di Babacar sia con il corpo in area ma con i piedi fuori).
Bene la squadra, i tifosi, il rigenerato Lapadula e il tanto atteso La Mantia. Male Babacar e Mancosu: il primo per volersi prendere assolutamente la scena con il minimo sforzo, il secondo per la troppa “bontà” che un capitano deve senza dubbio avere e dimostrare, ma senza mai eccedere come accaduto ieri in occasione del rigore, che per gerarchie spetta proprio al numero otto leccese. LE PAGELLE.

SS LAZIO

Strakosha 7,5
Patric 6,5 (72′ Bastos 5,5 )
Luiz Felipe 5,5
Acerbi 6,5
Lazzari M. 6,5
Milinkovic-Savic 6,5
Lucas Leiva 6 (51′ Cataldi 6,5 )
Luis Alberto 6,5
Lulic 6
Correa 7,5 (86′ Berisha V. s.v. )
Immobile 6,5

ALL.: Simone Inzaghi 7: Dopo una carriera da calciatore vissuta all’ ombra del fratello Pippo, da qualche anno sembra che i ruoli si siano invertiti. Una nuova giovinezza in cui il tecnico laziale sta dimostrando egregiamente le sue doti guadagnandosi stima e maturità che potrebbero portarlo veramente molto molto lontano. PREDESTINATO.

US LECCE

Gabriel 6
Meccariello 5,5 (87′ Rispoli s.v.)
Rossettini 5,5
Lucioni 5,5
Calderoni 5,5
Majer 6 (70′ Shakhov 5,5 )
Tachtsidis 6
Petriccione 6,5
Mancosu 5
Lapadula 7
Babacar 5 (73′ La Mantia 7 )

ALL.: Fabio Liverani 6,5: Autoritario e mai domo come la mentalità trasmessa alla squadra che piano piano sta dando frutti e risultati. Mette in campo un Lecce propositvo, vivo e sempre in partita, anche sul 4-1. Una partita dal forte tasso emotivo che ha affrontato come tutti i grandi condottieri sanno fare, con umiltà, rispetto per l’ avversario e testa alta. La strada verso la salvezza passa principalmente da queste caratteristiche. BRAVEHEART.

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