Duecentottanta milioni per lo sport nel 2020, di cui 25 destinati al “sociale”. Questo è ciò che è stato decretato dal cda di Sport e Salute (tre voti a vantaggio e un astenuto, Carlo Mornati per il Coni) per l’attribuzione dei contributi pubblici per l’anno venturo da devolvere agli enti sportivi, sulla base della dotazione dei contributi pubblici previsti dalla legge 145 del 2018. E in andamento con gli indirizzi del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

ALLA BASE
In definitiva, sono stati destinati più soldi allo sport di base, benefici per le categorie a basso reddito, ai giovani e agli over 64, ma preservando le federazioni già all’opera in vista di Tokyo 2020. Sette milioni ai progetti scolastici (come “Sport di Classe” e “Scuole aperte allo sport”, rivolti all’educazione motoria nella scuola primaria e secondaria) e altri 18 milioni ai progetti di “Sport di tutti”. 《Aggregando i 60 milioni di extra del 18 ottobre scorso, ai 280 milioni stanziati per il 2020, significa che c’è stato un +21% rispetto allo scorso anno》evidenzia Rocco Sabelli numero uno di Sport e Salute. Nel metodo, l’ulteriore novità è raffigurata dall’inserimento nel calcolo del modello algoritmico di tutti i versamenti che venivano a vario titolo approvati alle Federazioni sportive. Al calcio andranno ancora 36 milioni《ma tutti attraverso questo modello. La base è trasparente, non c’è discrezionalità, mentre finora era stata una decisione negoziata》precisa Sabelli.
Rincari per il nuoto (13,4 milioni), pallavolo (11,8), basket (8,9) e tennis (8,8). Nel frattempo è già allo studio un ricalcolo del modello tradizionale (80% allo sport di alto livello, e 20% a quello di base) magari decretando una percentuale da conferire a quelle federazioni che apportano un guadagno fiscale considerevole.

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