Sono i Centri Sprar della Lombardia e di Vizzini ad aggiudicarsi il passaggio alla finale della terza edizione del torneo ‘Rete!’, l’iniziativa nata per promuovere e favorire i processi di inclusione sociale ed interculturale attraverso il calcio, promossa e sviluppata dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, in collaborazione con il Servizio Centrale SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e rivolta ai minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni (16-19 anni), richiedenti protezione internazionale.
Sul manto erboso del Centro Tecnico di Coverciano – sotto lo sguardo del Direttore Generale della FIGC, Michele Uva, e del Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci – i Centri Sprar di Lombardia e Vizzini, in semifinale, hanno superato rispettivamente quelli di Milazzo e del Piemonte, guadagnandosi così l’accesso alla finalissima: la decisiva sfida della manifestazione si disputerà il prossimo 5 giugno a Coverciano, in occasione del raduno della Nazionale Italiana e vedrà la presenza anche di una delegazione degli Azzurri.
Si avvia così verso il suo atto conclusivo un’esperienza di sport, inclusione e ricerca, che anche quest’anno ha avuto un grande successo in tutto il territorio nazionale. Oltre alle fasi regionali del Progetto – che hanno fatto registrare numeri molto maggiori rispetto alle prime due edizioni e nel corso delle quali sono state avviate attività di carattere tecnico e formativo presso ogni struttura aderente – la fase finale si è contraddistinta per la partecipazione di circa 230 ragazzi, provenienti da ventidue Centri Sprar dislocati in undici differenti regioni italiane. Una grande adesione complessiva che ha consentito di sviluppare un torneo a 16 squadre di calcio a 7.
A contorno dell’attività sportiva è proseguita la ricerca scientifica promossa dalla FIGC, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’obiettivo di comprendere quanto l’attività calcistica possa rappresentare un veicolo di integrazione, innalzando il livello di benessere e felicità nei giovani coinvolti. Lo staff dell’Università, presente a Firenze, ha effettuato la seconda ed ultima parte dello studio già portato avanti nei mesi scorsi.