Roma – Un altro Azzurro di lungo corso annuncia l’addio all rugby: dopo Alessandro Zanni, festeggiato ieri sera in diretta sui canali FIR, anche per il pilone destro bresciano è tempo di iniziare un nuovo capitolo della propria carriera: lo attende un ruolo da allenatore degli avanti al Kawasaki Calvisano, il Club che lo lanciò giovanissimo verso la scena internazionale.

Una carriera da globetrotter della palla ovale per il gigante lombardo, 125 chili distribuiti su 191 centimetri, sceso in campo in tutti i principali campionati europei: il Guinness PRO14 con il biancoverde della Benetton Rugby, la Premiership inglese con gli Wasps, Bayonne e poi Stade Francais nel TOP14 transalpino.

Atleta numero 591 nella storia della Nazionale, “Il Citta” ha esordito con l’Italia nel febbraio 2008 a Dublino, nella partita contro l’Irlanda che aveva dato il via alla gestione di Nick Mallett alla guida di Italrugby: quasi due anni dopo, superato un gravissimo infortunio a tibia e perone subito in Eccellenza che ne aveva messo a rischio la carriera, era tornato per la sua seconda apparizione durante il tour sudafricano dell’estate, scendendo in campo nei due testi di Witbank e East London e diventando, negli anni a venire, l’alter-ego di Martin Castrogiovanni per la maglia numero tre della Nazionale, con cinquantotto presenze collezionate sino al Sei Nazioni 2017.

Tra gli highlights di una carriera quasi decennale sulla scena dei test-match, le partecipazioni alle Rugby World Cup del 2011 in Nuova Zelanda e del 2015 in Inghilterra, la meta contro Tonga nella sua Brescia nel novembre 2012, il quarto posto nel Sei Nazioni 2013 con i successi su Francia e Irlanda, quest’ultimo vissuto da titolare.

L’ultima, grande gioia internazionale il 19 novembre 2016 a Firenze, quando nel primo tempo al “Franchi” fu protagonista di un’epica battaglia in prima linea con Tendai “The Beast Mtawarira” nella storica vittoria azzurra sugli Springboks sudafricani che, tre anni dopo, sarebbero tornati sul tetto del mondo.

A quasi trentotto anni, il ritorno a Calvisano, nel massimo campionato italiano dove era iniziata la sua avventura, per assistere Gianluca Guidi e mettere la sua esperienza al servizio dei giovani del club bresciano: “Guardo indietro e sono felice della mia carriera. L’infortunio del 2008 fu uno stimolo ancora più forte a lavorare per rientrare ad alto livello. E’ il momento giusto per passare dall’altra parte del campo e cercare di restituire alle nuove generazioni quanto il rugby mi ha dato, mettere a disposizione quanto ho imparato in questi anni. Ringrazio i Club che hanno creduto in me, gli allenatori ed i Commissari Tecnici che mi hanno permesso di vivere il mio sogno, la mia famiglia per essermi sempre stata vicina. E ringrazio i tifosi della Nazionale, sempre incredibili per affetto e passione: non credo di essere stato un campione, ma ho sempre percepito da parte loro nei miei confronti un grande affetto. Spero di averlo ripagato sul campo” ha detto Lorenzo Cittadini.

Il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi, ha dichiarato: “Lorenzo è stato un atleta e un professionista esemplare. Un uomo dalle notevoli qualità morali, con doti umane e atletiche non comuni, che gli hanno consentito di svolgere una brillante carriera internazionale in un ruolo che è profondamente evoluto, nel rugby moderno, divenendo strategico. Interpretando il sentimento di tutti i tifosi della Nazionale voglio ringraziarlo per ogni minuto disputato in azzurro e gli auguro il meglio per il nuovo percorso da allenatore”.

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