Il calcio di base torna finalmente in campo. E lo farà per la prima volta in Italia, dopo il lockdown e dopo le restrizioni imposte dall’emergenza da Covid-19, in Trentino. Ieri il Comitato Provinciale Autonomo di Trento della Lega Nazionale Dilettanti ha presentato i calendari delle competizioni 2020-2021, mentre domenica prenderà il via la Coppa Italia di Eccellenza (il 6 settembre partiranno i campionati). Un traguardo che sembrava impensabile fino a qualche tempo fa e che ora appare anche come una sorta di collaudo per il gigantesco movimento del calcio dilettantistico italiano. Rispetto rigoroso delle misure di sicurezza, che ormai fanno parte della quotidianità, ma soprattutto del protocollo sanitario della FIGC, per una ripresa attesa da mesi. “L’Italia ci guarda con interesse e attenzione – ha dichiarato il presidente del CPA di Trento Ettore Pellizzari – dobbiamo partire con il piede giusto e fare tutto nel migliore dei modi”. Il Trentino lancia così un segnale di ottimismo al resto del Paese, proponendosi anche come modello virtuoso nel processo della ripresa delle attività, realizzando una positiva sinergia tra istituzioni sportive e amministrazioni locali. Infatti, oltre alle agevolazioni economiche attuate da LND e Comitato, la Provincia Autonoma di Trento ha finanziato tutte le domande per la costruzione o ristrutturazione degli impianti sportivi (due terzi sono destinati alle società di calcio) ed ha aumentato da 25 a 40 euro il contributo ai club per ogni atleta tesserato under 18 (under 25 in caso di disabilità). “Tutti questi interventi hanno permesso al calcio trentino di mantenere i numeri della passata stagione e di ripartire – spiega Pellizzari – Ma tutto ciò non sarebbe stato comunque possibile senza i presidenti delle nostre società che hanno confermato il loro impegno, con tutte le difficoltà del caso: meritano un riconoscimento sportivo ma anche sociale”.