Mezzo secolo di vita pieno di storia, di ricordi, di traguardi raggiunti. La città di Adria ha festeggiato i 50 anni del centro giovanile
Compie i 50 anni il centro giovanile San Pietro, una struttura ricca di storia e di importanza in città. Seguendo una lunga tradizione, avviata fin dagl’inizi del secolo scorso dall’allora arciprete monsignor Filippo Pozzato, la parrocchia della Cattedrale di Adria ha sempre potuto contare su strutture per l’accoglienza della gioventù. Passata la Guerra e superata l’Alluvione del 1951 però, si rese necessario rinnovare quelle strutture particolari meglio conosciute come Oratorio. Se non altro per i giovani, sempre più distolti dai nuovi interessi scaturiti da una società in rapida evoluzione, che avevano bisogno di poter contare su attrezzature aggiornate, adatte alle nuove esigenze di vita.
L’arciprete monsignor Pietro Mazzocco, giunto ad Adria nel 1942, sentì subito questa necessità, ma dovette attendere fino al 1967 prima di dare avvio ad un “progetto per i giovani” in grado di coinvolgere tutta la gioventù della parrocchia e, come in effetti successe, anche quella cittadina. Nella domenica 15 ottobre del 1967, infatti, dopo una interminabile serie di disavventure legate ad una partita di calce da costruzione sbagliata, fu possibile aprire finalmente le porte del “Centro Giovanile San Pietro”.
Dotato di ampie sale per incontri, riunioni, bar, attrezzature sportive, campi di calcio e di una cappella, il Centro divenne ben presto il punto di riferimento ricreativo, sportivo e culturale più importante della città. Venne ricostituito il gruppo sportivo “Condor” che ebbe molte adesioni e grandi successi, prima come volley, dopo come basket ed infine come Calcio giovanile. Si è sviluppato il settore culturale con conferenze ed incontri, si è proseguito con la stampa dello storico giornale a ciclostile nato nei primi anni 1960 “Il Faro” e successivamente “Prospettive” sempre attesi e letti avidamente dai ragazzi perché trattava i problemi che stavano loro a cuore.
Ora molti dei giovani frequentatori del Centro sono diventati professionisti affermati, hanno costituito una loro famiglia improntata ai principi cristiani inculcati dagli assistenti (don Antonio, don Ettore, don Graziano, don Bruno, don Giorgio, don Franco, don Mario, don Bruno, don Nazareno, don Andrea, ecc.) che ne hanno seguito l’evoluzione formativa. Anche tanti laici volontari hanno molto influito nel sostegno della cinquantennale Istituzione con impegno generoso e costante, per la gestione e conduzione del punto di ristoro, sempre aperto ed accogliente, ricordiamo solo alcuni: Maria Bordin, Antonio Celio, Ferrara Ferdinando, Folco Ione, Luigina Biasioli e tantissimi altri.
Primo direttore fu Tiziano Frigato, che coadiuvò Pietro Mazzocco per dare ai ragazzi una adeguata preparazione religiosa, morale e civile. Dal 1968 Il nuovo arciprete Lino Dalla Villa affidò il delicato incarico di direttore a vari sacerdoti e laici (Don Giorgio Marangoni, Francesco Doati, Giovanni Cattozzi) che non solo seppero animare con grande passione la grande e moderna struttura parrocchiale. Proseguendo l’azione dei suoi illustri predecessori, anche monsignor Mario Furini assegnò l’incarico di direttore a laici e sacerdoti (Francesco Doati, Don Andrea Varliero, Don Fabio Finotello e Don Luca Borgna) investendo anche molte risorse ed energie nella valorizzazione del Centro giovanile tutt’ora considerato il più importante luogo di formazione per i ragazzi della Città.
Nel Centro infatti hanno sede tanti gruppi parrocchiali, l’Azione Cattolica, gli scout, gruppi sportivi, religiosi, educativi e culturali. Anche monsignor Antonio Donà, attuale arciprete della Cattedrale, crede molto in questa importante struttura parrocchiale sostenendo (grazie ad una provvidenziale donazione) anche un radicale intervento di ristrutturazione edilizia, necessario per mantenerne l’efficienza e funzionalità.
Fonte: RovigoOggi.it