Secondo tempo in carriera a quattro centesimi dal personale, buon test prima della partenza per i Mondiali di Eugene. Il campione olimpico della staffetta Filippo Tortu (Fiamme Gialle) corre il primato stagionale di 20.15 (+1.2 il vento) nei 200 metri di La Chaux-de-Fonds. Sulla pista svizzera, regno della velocità, l’azzurro è terzo nella gara del clamoroso 19.63 del cubano Reynier Mena che prima di oggi aveva un record personale di 20.04 e di colpo diventa il decimo duecentista di tutti i tempi. Secondo posto per il francese Meba Mickael Zeze che scende a un sontuoso 19.97 (dal suo limite di 20.41). “Sono davvero contento – il commento di Tortu – dopo gli Assoluti ci voleva una reazione d’orgoglio. Ieri c’erano le condizioni perfette per gareggiare, quindi avrei potuto fare anche un po’ di meno. Ad ogni modo prendo il lato positivo e sono soddisfatto di questa prova, che sono convinto mi servirà molto per le prossime gare”. Più forte di così, aveva corso soltanto nel settembre scorso a Nairobi, in 20.11, sospinto da un vento alle spalle di +2.0. In questa stagione, il 23enne brianzolo aveva debuttato nei 200 con il 20.41 ventoso di Doha e poi si era ripetuto in 20.40 al Golden Gala dell’Olimpico di Roma. Va sottolineato il pomeriggio straordinario del cubano Mena e del francese Zeze che su una pista particolarmente amata dagli sprinter, prima dei tempi sbalorditivi nei 200, avevano sfrecciato entrambi in 9.99 nella finale dei 100 (+1.6 il vento).
400 – È una giornata da ricordare per Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre) che timbra un nuovo progresso fino a 45.62, sempre in Svizzera, dopo il 45.85 dell’11 giugno a Ginevra. Il ventenne romano è secondo nella terza serie dei 400 metri, battuto soltanto da Isaac Makwala (Botswana) con 45.03. Per l’azzurro c’è il quarto tempo complessivo. Un altro passo in avanti anche per Brayan Lopez (Fiamme Azzurre) che a sua volta era sceso per la prima volta sotto i 46 secondi a Ginevra: oggi fa ancora meglio di quel 45.97 con il personale di 45.81 e il sesto posto complessivo. È settimo invece Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) allo stagionale con 45.87. Miglior tempo della stagione anche per Mariabenedicta Chigbolu (Esercito) con 52.19, al quarto posto nella gara vinta dalla polacca Anna Kielbasinska (50.31). Si conferma sui propri migliori riscontri Alessandra Bonora (Bracco Atletica) sesta in 52.85 e continua la crescita di Ilaria Burattin (Cus Pro Patria Milano) capace di 53.35. Undicesima Rebecca Borga (Fiamme Gialle) con 53.97.
ABEYKOON SHOW – Strepitosa prestazione per Yupun Abeykoon (Nissolino Sport), lo sprinter dello Sri Lanka che si allena a Castelporziano (Roma) con la guida tecnica dell’ex quattrocentista azzurro Claudio Licciardello: con un sontuoso 9.96 (+1.6) in finale abbatte per la prima volta il muro dei dieci secondi, dopo il 10.11 (-1.4) della batteria. Tra gli italiani, Antonio Moro (Delogu Nuoro) pareggia il personale in batteria con 10.29 (vento nullo), poi si esprime in 10.31 (+1.6) nella finale A. Finale C per Luca Cassano (Aeronautica) al traguardo con lo stagionale di 10.30 (+1.2), 10.41 per Luca Lai (Athletic Club 96 Alperia).
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CAMBIO DI GUIDA PER GIANMARCO TAMBERI
In un comunicato stampa diramato dal suo staff, il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi ha annunciato di aver risolto il rapporto di collaborazione con Marco Tamberi, padre e allenatore. “È una decisione che stavo considerando da tempo – le parole di Gimbo – perché in questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze. Questa scelta alla vigilia dei Campionati del Mondo, presa con doverose cautele e un pizzico di coraggio, nasce dall’analisi della stagione fin qui disputata. Siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche e c’è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando fin qui nella preparazione, ed è emersa una diversità di vedute. Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell’anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione. Questo c’è alla base della mia decisione”.
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PRESIDENTE FIDAL MEI: “IL NOSTRO SOSTEGNO A GIMBO TAMBERI”
La notizia dell’interruzione del rapporto tecnico tra il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi ed il padre Marco, comunicata dall’azzurro nel corso di questo pomeriggio, è stata così commentata dal presidente federale, Stefano Mei. “Ovviamente mi dispiace – le parole di Mei – perché quello che i Tamberi sono riusciti a fare, insieme, nel corso di questi anni, è indiscutibilmente parte della storia dell’atletica italiana. Allo stesso tempo, e come già detto in analoghe occasioni, credo che gli atleti siano adulti in grado di scegliere il proprio percorso, e per questo motivo le loro decisioni vanno rispettate. Quello che posso dire in questo momento, dopo aver ringraziato Marco per il lavoro svolto con il figlio in questi anni, è che forniremo a Gimbo tutta l’assistenza necessaria, sia a breve scadenza sia quando arriverà il momento di pianificare il futuro”.
DT LA TORRE – Sulla stessa lunghezza d’onda il DT delle squadre Nazionali, Antonio La Torre: “Ci sono rapporti talmente speciali come quello tra un padre-allenatore ed il proprio figlio atleta, che dare un giudizio sensato dall’esterno è un’operazione praticamente impossibile. La decisione che ha preso Gianmarco è quella di un atleta di vertice, un campione olimpico, che immagino dolorosa, e che merita rispetto. Marco Tamberi ed il figlio Gianmarco hanno prodotto insieme anni di risultati di livello assoluto, che sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo di fronte adesso due percorsi: uno a brevissima scadenza, che conduce ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco. Ebbene, stiamo approntando delle soluzioni che consentano all’atleta di vivere l’avvicinamento alle due manifestazioni nel miglior modo possibile; è fin troppo ovvio che gli verrà dato tutto il sostegno affinché riesca ad esprimersi al meglio, contando sulle risorse che fanno capo alla Struttura Tecnica Nazionale. Il secondo percorso, ovviamente di più ampio respiro, ci porterà a valutare congiuntamente, nelle prossime settimane, cosa sarà meglio fare per l’atleta”.
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EUROPEI MONTAGNA, ITALIA IN VETTA AL MEDAGLIERE
C’è l’Italia al primo posto nel medagliere finale dei Campionati Europei di corsa in montagna e trail. A El Paso, nelle Canarie (Spagna), gli azzurri chiudono con cinque ori, cinque argenti e tre bronzi, per un totale di tredici volte sul podio. Nella terza e ultima giornata, altri due successi: esulta la squadra maschile assoluta, sul percorso di salita e discesa, per una nuova vittoria collettiva che si aggiunge a quella di venerdì nella gara “only up”. E ancora una medaglia a livello individuale per il trentino Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe), grande protagonista della manifestazione, stavolta d’argento in 1h06:41 sui 18 km del percorso dopo il trionfo nella giornata inaugurale. Fondamentali gli altri piazzamenti: quinto il valdostano e compagno di club Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe, 1h08:22), nono il trentino Alberto Vender (1h09:04) e tredicesimo Luca Merli (1h09:42), entrambi della Valchiese. Il titolo va al francese Sylvain Cachard in 1h06:01, bronzo all’elvetico Dominik Rolli (1h07:40), mentre gli azzurri precedono Svizzera e Francia.
Anche la squadra femminile italiana sale sul podio e si mette al collo l’argento, dietro alla Svizzera ma davanti alla Gran Bretagna. A trascinare il team è la bresciana Sara Bottarelli (Freezone, 1h20:20), brillante quarta al rientro in azzurro dopo essere diventata due volte mamma, insieme alla valtellinese Alice Gaggi (La Recastello Radici Group), sesta in 1h21:16, poi 14esima Francesca Ghelfi (Pod. Valle Varaita, 1h23:18) e 24esima Lorenza Beccaria (Atl. Saluzzo, 1h27:02). Di nuovo a segno la svizzera Maude Mathys che completa il bis in 1h17:30, staccando la romena Monica Florea (1h18:38) e la britannica Scout Adkin (1h19:35). Tra i giovani festeggia una splendida vittoria il piemontese Elia Mattio (Pod. Valle Varaita) che si laurea campione d’Europa under 20 al termine dei 5,4 chilometri in 21:45 con quattro secondi di vantaggio nei confronti dello spagnolo Marcos Villamuera (21:49), terzo il britannico Finlay Grant (21:53).