L’ultimo giorno dei Campionati Europei su pista porta il terzo oro della spedizione, l’undicesima medaglia complessiva che vuol dire il terzo posto nel medagliere alle spalle della Germania e della Francia. “E’ stata una bella e soprattutto giovane Italia quella che abbiamo ammirato a questi Europei – ha detto il presidente Cordiano Dagnoni al termine -. Ci sono tanti motivi per sorridere: siamo stati in grado di andare a medaglia in quasi tutte le discipline; abbiamo ammirano notevoli progressi nel settore della velocità con l’argento di Bianchi nel km, la qualificazione in finale del Team Sprint, l’argento di Miriam Vece e, aggiungerei, anche il 12° posto di oggi di un giovanissimo Napolitano nel keirin. Soprattutto abbiamo messo in mostra tanti giovani atleti, già protagonisti agli Europei di categoria e in questi giorni sul podio anche negli assoluti. E poi abbiamo soprattutto vissuto un’impresa storica, ancora una volta realizzata da un campione infinito come Elia Viviani. Non possiamo che essere soddisfatti e adesso guardiamo ai prossimi appuntamenti di Monaco.”
Rachele Barbieri e Silvia Zanardi sono una coppia inedita per quanto riguarda la Madison azzurra, formata a seguito di eventi non legati a scelte tecniche ma alla caduta di Letizia Paternoster, che avrebbe dovuto correre questa prova. Questo non ha bloccato le due azzurre, sicuramente tra le più in forma della spedizione.
“Questa mattina ci siamo dette ‘perché non provarci?'” afferma Rachele Barbieri. “Abbiamo iniziato convinte di poter fare la gara – dice Silvia Zanardi – ma sinceramente non siamo state certe di vincere neanche dopo il traguardo”. In effetti ci sono voluti pochi secondi prima di capire chi fosse la coppia vincitrice. Quelli necessari per conteggiare sprint e piazzamenti. Al termine di una gara tirata e senza un attimo l’Italia ha vinto con 41 punti contro i 40 della Francia e i 38 della Danimarca.
Non è stata una gara facile. Silvia e Rachele hanno mostrato di avere la gamba migliore, ma i primi sprint sono della Francia. Le due coppie si avvantaggiano rispetto alla concorrenza. La Gran Bretagna, fino ad allora rimasta coperta, guadagna un giro; la lotta si allarga con dentro anche la Polonia. La corsa non ha un attimo di respiro. Italia e Francia si dividono gli sprint, con le transalpine pian piano che perdono colpi, ma restano sempre in testa. A 10 giri dalla conclusione l’azione decisiva. La Danimarca è a caccia e rischia di guadagnare il giro che gli permetterebbe di vincere. Si muovono Italia, Francia e Gran Bretagna, tutte nello spazio di un punto. Silvia si trova avanti di una manciata di metri e decide di insistere. Le avversarie si sfilacciano. I punti dello sprint finale, che l’Italia chiude al secondo posto, ci consegnano il terzo oro di questi Europei. Secondo successo personale per Rachele Barbieri: “Non smetterò mai di ringraziare Marco Villa che in questi mesi mi ha dato fiducia e oggi a bordo pista ci ha fornito i consigli giusti per condurre in porto questa difficile gara.”
Per Silvia Zanardi si tratta del primo titolo continentale assoluto, dopo la collezione di ori fatti agli Europei U23: “Ci tenevo a questo successo, che mi è sfuggito nella corsa a punti. Non male per una che non doveva neanche correre questa gara!”.
Non è andata altrettanto bene la Madison di Michele Scartezzini e Elia Viviani, che ha visto trionfare la Germania (101) davanti a Francia (91) e Belgio (58). Gli azzurri hanno chiuso in sesta posizione con 10 punti. Non hanno mai dato la sensazione di trovare il ritmo giusto e si sono trovati spesso a rincorrere, soprattutto nella prima parte di gara. Il duello, soprattutto fatto di volate, tra tedeschi e francesi non ha permesso ad altri di inserirsi nella lotta per la vittoria.
KEIRIN – Daniele Napolitano, 19 anni, già plurimedagliato agli Europei di categoria ad Anadia è l’unico, dei quattro pistard azzurri di scena nell’ultima giornata dei campionati europei di Monaco ad accedere alle semifinali. Chiude al 12° posto.
“Non me l’aspettavo – commenta uno dei più giovani partecipanti a questo torneo – di riuscire a passare. Ho sofferto tanto nel primo turno, con il francese Vigier che ha imposto un ritmo incredibile una volta uscito di scena il derny. Nel recupero ho preso la testa e sono riuscito ad acciuffare uno dei due posti utili per andare in semifinale.”