Il cuore infinito del Toro, quello che piace!
Un gruppo fantastico!
NARDO’ – AFRAGOLESE 2-1
NARDO’ (3-5-2): Viola; Urquiza (19’st. Montinaro), Lanzolla, Russo; De Giorgi, Fedel, Mengoli (40’st. Caracciolo), Ciracì, Antonacci (19’st. Polichetti); Dambros (32’st. Mariano), Gjonaj (10’st. Ferreira).
A disp.: Di Fusco, Orlando, Massarelli, Guadalupi. All.: Ragno.
AFRAGOLESE (4-1-4-1): Provitolo; Da Dalt (38’st. Sowe), Mansi, Murolo, Cordato (28’st. Sibilio); Virgilio; Caso, Esposito, Aracri (15’st. Picascia), Mancino (38’st. Percoco); Longo. A disp.: Mazzone, Di Leo, Manco, Forte, Langone. All.: Agovino.
ARBITRO: Sig. Petraglione di Termoli.
MARCATORI: 34’pt. Longo (A) (R). 25’st. Ferreira (N), 29’st. Ciracì (N).
NOTE: Partita disputata a porte chiuse. Si è osservato 1’ di silenzio per le vittime dell’alluvione di Ischia. Ammoniti: Viola, Dambros, Gjonaj, Ferreira per Nardò; Murolo, Da Dalt, Provitolo per Afragolese. Angoli: 5-1 per Nardò. Minuti di recupero 0’pt. e 6’st..
Chapeau! Una parola e un gesto che sintetizzano tutto perfettamente. Ti alzi in piedi, applaudi convintamente e ti inchini di fronte ad una prestazione che macina ogni cosa. Dai rigori sorprendentemente negati, a quelli inverosibilmente concessi, dallo svantaggio alla rimonta, dagli esordi dei nuovi ai gol messi a segno, da un 2004 che ricorderà il giorno più bello della sua carriera, alla voglia di un gruppo capace di reagire a tutto. Nel surreale scenario degli spalti vuoti, i ragazzi sentono l’urlo di una tifoseria che freme davanti ai tablet e ai telefonini. La spinta arriva ugualmente, c’é! La bellezza di questa prestazione, di fronte ad una squadra costruita per vincere e che si porta dietro nomi importanti, é anche racchiusa nella caratura avversaria. Che si porta in vantaggio in un primo tempo dove i ritmi sono al di sotto delle aspettative e dove vi é lo spettro di dover dire addio all’imbattibilità. La traiettoria della palla deviata, in anticipo sull’avversario, é evidente da parte del nostro estremo difensore, che diventa “Viola” di rabbia di fronte alla concessione del penalty. Ma é solo un passaggio che genera altra rabbia, forse lo snodo della partita, quella che nel secondo tempo, in un campo che comunque ha retto bene di fronte all’immane quantità d’acqua caduta, vedrà una prestazione tutta cuore. Gli ingressi di Ferreira e Montinaro aumentano lo spessore tecnico e piovono (stavolta però non é acqua), solo occasioni di stampo neritino. In mezzo un inspiegabile gol annullato a De Giorgi. Ferreira saluta Nardò con un gol di testa, poi il baby Ciracì si prende la scena ribaltando tutto su pennellata di Polichetti. “Piccoli uomini” crescono, con in mezzo, fra gli altri, un grande Fedel irrefrenabile soldato nella trincea di fango. Continuiamo? No, basta così, godiamoci questo bel successo e la bellezza di questo sport, augurandoci che torni ad essere al più presto popolare. Orogliosamente chapeau!