Marcell Jacobs Uomo dell’Anno, Elena Vallortigara Donna dell’Anno: ecco i principali verdetti del sondaggio lanciato dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera per premiare simbolicamente i campioni azzurri protagonisti della stagione che sta terminando. A vincere “Atleta dell’Anno 2022” è anche la staffetta 4×100 femminile (Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni, Alessia Pavese, Gloria Hooper) eletta Squadra dell’Anno, i giovani Mattia Furlani e Rachele Mori che hanno trionfato per la categoria U20, i master Roberto Paesani e Anna Micheletti scelti come migliori ‘over 35’ della stagione. Come noto, il voto era rappresentato da un mix delle preferenze espresse da una giuria di esperti (principali giornalisti italiani di atletica, presidenza federale, direzione tecnica) con un peso pari a 2/3, e dai voti espressi sui profili Instagram e Facebook di Atletica Italiana (peso 1/3), in base alle nomination che erano state presentate il 23 dicembre.

JACOBS e VALLORTIGARA – Il titolo maschile vola nella bacheca di Marcell Jacobs, che nella stagione post-Tokyo, pur tribolata per gli infortuni, è riuscito a portare a casa la medaglia d’oro ai Mondiali indoor di Belgrado con il record europeo dei 60 (6.41) e il successo agli Europei di Monaco di Baviera nei 100 (9.95). L’olimpionico ha primeggiato in entrambe le classifiche (social e giuria) ma una menzione è necessaria anche per gli altri tre favolosi atleti su cui si sono concentrati i voti della giuria: l’oro mondiale dei 35 km di marcia Massimo Stano, il campione d’Europa e della Diamond League dell’alto Gianmarco Tamberi, l’oro europeo dei 10.000 Yeman Crippa. Tra le donne, la gioia è per Elena Vallortigara, splendida medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene con il ritorno a 2,00 nell’alto dopo quattro anni, una prestazione che ha convinto la giuria di qualità e che le ha permesso di vincere la fierissima concorrenza di altre due protagoniste del 2022 come il bronzo europeo del martello Sara Fantini e l’oro U23 del cross Nadia Battocletti. Da sottolineare, con pieno merito, la valanga di preferenze social per Gaia Sabbatini, la più votata tra tutte le categorie.

4×100 – I brividi dell’Olympiastadion, il bronzo a sorpresa che ha chiuso un Europeo magnifico per l’Italia, sono ancora sulla pelle: la 4×100 femminile è la Squadra dell’Anno, facendo il pieno di consensi sia tra la giuria sia nelle pagine social, al termine di un bel duello con un’altra staffetta che ha emozionato, nei giorni scorsi, agli Europei di cross di Piemonte 2022, ovvero la mista composta da Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih e Gaia Sabbatini. Un’altra soddisfazione per Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese, al quale certamente vanno aggiunte Gloria Hooper (in batteria a Monaco) ma anche Vittoria Fontana, nel team che ha centrato la finale ai Mondiali di Eugene con il record italiano (42.71) e le altre colonne Irene Siragusa e Johanelis Herrera.

FURLANI e MORI – Nessun dubbio: Mattia Furlani e Rachele Mori hanno incassato le preferenze di tutti i giurati, un giusto riconoscimento per la loro straordinaria stagione. Furlani funambolico campione d’Europa U18 del lungo (8,04!) e dell’alto, Mori campionessa del mondo U20 nel martello, impresa mai riuscita prima a un atleta italiano dei lanci: il futuro, sempre senza fretta, è qui.

PAESANI e MICHELETTI – Due atleti romani in vetta tra i master. Si tratta di Roberto Paesani, capace di due ori M75 ai Mondiali di Tampere (200 e 400) e un ampio bottino di migliori prestazioni italiane (100, 200 e 400 outdoor, 200 indoor), e al femminile di Anna Micheletti, medaglia d’oro W70 ai Mondiali nei 200 nonché protagonista delle MPI di 100, 200 e 400 outdoor, 60, 200, 400 e 800 indoor.

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BOLZANO: CRIPPA SALUTA UN 2022 D’ORO
Un anno così, una stagione tanto speciale, come concluderla se non in gara? Bolzano è BOclassic per la 48esima edizione, l’evento di San Silvestro che chiude ufficialmente il calendario del 2022 e che, al solito, schiera nomi di prestigio del mezzofondo tra le vie del centro altoatesino. Uno, su tutti, in chiave azzurra e non soltanto: Yeman Crippa. Il campione d’Europa dei 10.000 metri, bronzo nei 5000 e argento nel cross a squadre neanche tre settimane fa a Piemonte 2022, conclude la sua stagione con i 10 km su strada di Bolzano, per centrare una prestazione di valore e, non meno importante, per raccogliere l’applauso dei sostenitori che lo acclameranno ai bordi del percorso da 1250 metri. “Per me è sempre un onore essere in gara a Bolzano. Qui ho molti fan e alla BOclassic vengono anche molti amici per sostenermi. Sono in forma, mi sento bene. Vediamo come andrà sabato”, le parole dell’azzurro in conferenza stampa a Bolzano.

Avversari di grido nella gara che scatta alle 16: gli organizzatori della società Läufer Club Raiffeisen Bolzano hanno annunciato la presenza illustre del vincitore della maratona di Londra 2022, il keniano Amos Kipruto (2h04:39), già secondo nella maratona di Tokyo in primavera con il personale di 2h03:13 e bronzo mondiale a Doha tre anni fa. Kipruto è salito sul podio alla BOclassic nel 2019, terzo nell’edizione pre-Covid magistralmente vinta da Eyob Faniel. A Bolzano luccicherà anche la medaglia dell’ugandese Oscar Chelimo (Atl. Casone Noceto), bronzo ai Mondiali di Eugene nei 5000 metri, a segno nell’edizione 2020 che si disputò nella vicina Vadena. Oltre a Crippa (Fiamme Oro) è folta la rappresentanza azzurra, composta dal primatista italiano della distanza Pietro Riva (Fiamme Oro), dal campione d’Europa del cross con la staffetta mista Pietro Arese (Fiamme Gialle), e tra gli altri da Ala Zoghlami (Fiamme Oro), Neka Crippa (Esercito), Yassine Rachik (Fiamme Oro) e l’oro mondiale a squadre di corsa in montagna Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe).

Tra le donne (5 km, ore 15.35), tenta il bis la vincitrice della scorsa edizione Dawit Seyaum, l’etiope che nel frattempo ha conquistato il bronzo dei 5000 ai Mondiali dell’Oregon. Si profila un duello con un’altra atleta che ha già incassato due successi su queste strade, la keniana Margaret Chelimo Kipkemboi, regina nel 2019 e 2020. A sua volta, Kipkemboi ha aggiunto in questa stagione un bronzo mondiale alla sua bacheca, in virtù del terzo posto di Eugene nei 10.000. Nel parterre anche la campionessa europea dei 3000 siepi Luiza Gega (Albania) e tanta Italia, tra cui l’oro europeo della mista agli EuroCross Federica Del Buono (Carabinieri) e le altre azzurre di Piemonte 2022 Anna Arnaudo (Battaglio Cus Torino) e Ludovica Cavalli (Aeronautica).
LEGGI: https://www.fidal.it/content/BOclassic-Crippa-saluta-una-stagione-d’oro/144803


AZZURRI: UNA STAGIONE DA FILM!
Sì, c’era il rischio. Certo che esisteva. C’era il pericolo che l’Olimpiade di Tokyo fosse stata soltanto un trip mentale, una immensa ed entusiasmante allucinazione collettiva e che, nemmeno un anno dopo, l’atletica italiana potesse risvegliarsi dal sogno, come si dice, “tutta sudata”. C’era questa eventualità, inutile negarlo. Così, però, non è stato. Il 2022 che stiamo salutando lascia in eredità un’altra stagione di successi, di crescita, di “conferma” per dirla con il presidente FIDAL Stefano Mei, di “maturazione” per usare le parole del DT Antonio La Torre. Dallo squillo d’inverno di Marcell Jacobs, all’impresa-bis di Massimo Stano in estate, al bronzo tutto cuore di Elena Vallortigara in Oregon, fino alla scorpacciata di medaglie degli Europei di Monaco, al trionfo di Gimbo Tamberi in Diamond League e agli EuroCross da secondi nel medagliere, la nuova Italia dell’atletica ha mandato un messaggio chiaro, fortissimo: no, Tokyo non è stata un caso.
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GIOVANI: L’ONDA AZZURRA CHE SOGNA ROMA 2024
Non si ferma l’onda azzurra, inarrestabile in un 2022 di successi anche per i giovani. Tra medaglie, primati e nuove imprese. È l’anno dei talenti che irrompono al vertice internazionale come Rachele Mori, protagonista nel martello del primo titolo mondiale nei lanci per l’Italia dell’atletica alla rassegna iridata under 20 di Cali, in una notte infinita e incantevole. La superstar degli Europei U18 ha invece il volto del prodigioso Mattia Furlani, con la sbalorditiva doppietta nei salti (lungo e alto) a Gerusalemme. Ma spicca anche, e non è meno importante in prospettiva, la forza del gruppo e la consistenza di una squadra che brilla in diversi settori. Parlano chiaro le cifre di un’edizione tra le migliori della storia per gli juniores, in base al numero di finalisti, e di un’estate al top di sempre per gli allievi. Un movimento che continua a crescere, pronto a raccogliere altri frutti nelle prossime stagioni.
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2022, L’EREDITA’ DI UN ANNO RECORD
Non ce ne voglia il 2021, giustamente celebrato come annata sensazionale. L’anno che sta per chiudersi, con la concomitanza di due campionati del mondo, Belgrado al coperto e Eugene all’aperto, e dell’Europeo estivo d’agosto, ha superato per qualità e quantità anche i livelli della stagione precedente. Sono caduti primati, alcuni ritenuti impossibili nella cifratura, si sono confermati big e altri sono arrivati ai vertici dopo anni di stabilità ai piani alti dei valori internazionali.

I PRIMATI DEL MONDO. Nell’arco di tre mesi, dal 25 giugno al 25 settembre, sono caduti cinque record mondiali in specialità olimpiche. Apre l’arcobaleno Sydney McLaughlin ai Trials di Eugene, limando il limite dei 400hs a 51.41. È ancora lei a scrivere la pagina più incredibile della rassegna iridata, il 22 luglio, scavando un abisso al fresco primato del mondo fino a 50.68. Due giorni dopo, a chiusura del Mondiale, la nigeriana Tobi Amusan vince una semifinale irreale dei 100hs in 12.12 togliendo otto centesimi al record del mondo. Solo il vento, due virgola cinque nella finale, le negherà una prestazione ancora più stordente (12.06!). Digerita l’abbuffata-ostacoli, l’ultimo bagliore dell’Oregon porta la firma di Armand Duplantis, che artiglia le nuvole nell’asta a 6,21. Lui e la McLaughlin, per World Athletics, saranno gli atleti del 2022. L’ultimo record cade nella maratona dove il primato è di casa, il 25 settembre. In una Berlino gonfia d’attese, Eliud Kipchoge non fallisce il tentativo di migliorarsi ancora e chiude in 2h01:09, trenta secondi sotto al limite da lui stesso stabilito quattro anni prima. È l’ottavo record mondiale consecutivo maschile sui 42,195 km che passa per la metropoli tedesca.
SEGUE: https://www.fidal.it/content/2022-l’eredità-di-un-anno-da-record/144698
 

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