Il medagliere finale segna tre ori, tre argenti ed un bronzo: un risultato che mantiene l’Italia nell’elite di questa disciplina, con un livello complessivo sempre più alto a due anni dall’appuntamento olimpico.
GRENCHEN (SVI) – E’ cominciato nel migliore dei modi il viaggio verso i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Positivo il bilancio dell’appuntamento continentale su pista di Grenchen, il primo valido ai fini delle qualificazioni olimpiche: l’Italia c’è e lo dimostra ogni giorno sull’anello svizzero, portando a casa sette medaglie in cinque giorni di gare. Le ultime due proprio ieri, con l’argento nella Madison maschile di Simone Consonni e Michele Scartezzini ed il bronzo della coppia Vittoria Guazzini – Elisa Balsamo nella Madison femminile.
Il medagliere finale segna tre ori, tre argenti ed un bronzo: un risultato che mantiene l’Italia nell’elite di questa disciplina, con un livello complessivo sempre più alto a due anni dall’appuntamento olimpico. Un bottino che inoltre “conferma il grande lavoro portato avanti dalla squadra e dai nostri tecnici, basato sull’investimento a livello di preparazione, di ricerca e di sviluppo”, parola del presidente Cordiano Dagnoni. Che aggiunge: “Al di là dei titoli e delle medaglie, che ci gratificano molto, vorrei fare un plauso al contributo portato da Ivan Quaranta nel reparto velocità, che quest’anno ci ha regalato diversi successi a livello di prestazioni”. L’ultima proprio ieri con Mattia Predomo, che prima strappa l’accesso nella finale Keirin con una prepotente rimonta all’ultimo giro e poi chiude in quarta posizione: un risultato eccezionale per l’Italia, che da tempo non gareggiava con un interprete all’altezza in questa disciplina. “Abbiamo conquistato punti importantissimi in chiave olimpica e questo, assieme al record italiano nel team sprint, mi fa pensare che la strada intrapresa è quella giusta” il commento finale di Quaranta. E aggiunge: “Io ci credo, ho tanta fiducia in questo gruppo: dobbiamo solo continuare così“.
Un Europeo in linea con le aspettative e che “rispecchia i risultati degli ultimi anni” spiega a fine rassegna il CT Marco Villa. E ancora: “Rispetto allo scorso anno manca qualche medaglia, ma qui il livello era molto più alto: siamo entrati nella fase di qualifica olimpica e a guadagnarne è stato in primis lo spettacolo, con gare di altissima qualità. Ci siamo fatti trovare pronti e all’altezza delle prime squadre al mondo, dobbiamo sfruttare questo anno e mezzo che ci separa dalle Olimpiadi per finalizzare il lavoro e limare qualche situazione. Sono molto fiducioso“.
MADISON FEMMINILE – Parte bene per la Nazionale di Marco Villa l’ultima giornata di gare agli Europei pista conclusi ieri a Grenchen. La coppia Elisa Balsamo – Vittoria Guazzini porta ancora l’Italia sul podio, conquistando il bronzo nella Madison e con esso la seconda medaglia personale di questa rassegna continentale. Una prova non perfetta, quella delle azzurre, che nonostante qualche errore sono riuscite ad interpretare bene l’intera gara, sfruttando al massimo i momenti clou: il duo italiano ha avuto il merito di vincere il primo sprint e, dopo aver rischiato di essere tagliate fuori da un tentativo a quattro, si è riportato sul gruppo di testa imponendosi nel penultimo sprint e mettendosi così al collo la medaglia di bronzo.
Titolo alla coppia della Gran Bretagna composta da Elinor Barker e Katie Archibald, l’unica a mantenere la gara sempre sotto controllo, mentre Italia, Belgio, Belgio e Danimarca si sono dovute impegnare fino alla fine per guadagnarsi un posto sul podio. Secondo gradino del podio alla Francia, rappresentata da Victoire Berteau e Clara Copponi.
MADISON MASCHILE – Non c’è tre senza quattro per Simone Consonni, che sale ancora una volta sul podio europeo di Grenchen conquistando la sua quarta medaglia personale in questi Campionati Europei. E’ d’argento il quarto metallo finito al collo del corridore bergamasco, che assieme al compagno di squadra Michele Scartezzini conquista il secondo posto nella Madison maschile. Una prova eccezionale quella della coppia azzurra, che prova la fuga e va vicinissimo a doppiare il gruppo. Manovra azzardata e che non riesce per davvero poco, ma che garantisce comunque al duo italiano di conquistare un gran numero di punti e di concludere la prova in seconda posizione. Titolo alla Germania, brava a vincere l’ultimo sprint staccando tutte le coppie rivali. Il testa a testa per il bronzo è vinto dalla Francia, con il Portogallo che ci prova con due attacchi ma non va oltre i piedi del podio. KEIRIN – Niente medaglia ma nemmeno nulla da recriminare per Miriam Vece e Giada Capobianchi, autrici di un ottimo torneo nel Keirin di ieri: le azzurre ci provano ma non vanno oltre al secondo turno, chiudendo rispettivamente al quinto e al sesto posto nella finale B ed evidenziando segnali di crescita importanti. Il titolo europeo va alla tedesca Lea Sophie Friedrich, anche campionessa mondiale in carica, davanti alla britannica Emma Finucane e all’altra tedesca Emma Hinze. Al maschile, come anticipato, grande quarto posto per Mattia Predomo: l’appena 18enne bolzanino approda in finale con autorevolezza, mostrandosi all’altezza dei giganti dello sprint. Titolo all’olandese Harrie Lavreysen, di fronte al francese Tom Derache (poi declassato per irregolarità), al polacco Patryk Rajkowski e all’olandese Jeffrey Hoogland. Una medaglia di legno che è tutt’altro che una sconfitta: Mattia c’è ed è una grande notizia per l’Italia della pista.