Una stagione con i fiocchi per il Lecce Women. Dopo il quarto posto della Prima squadra in serie C, la vittoria del titolo di campione regionale pugliese dell’Under 15 ieri sera il club giallorosso è stato insignito del prestigioso “Grassroots Awards” per “il miglior progetto di sviluppo femminile”. Sulla scia dei ‘Grassroots Awards’ istituiti dalla Uefa, il Settore Giovanile e Scolastico della Figc, presieduto da Vito Tisci, celebra ogni anno i migliori progetti e iniziative del calcio giovanile di base italiano. Le categorie premiate sono: miglior Grassroots club; miglior progetto su calcio e partecipazione; miglior progetto su calcio e disabilità; miglior progetto su calcio e sociale; miglior progetto di sviluppo calcio a cinque; miglior progetto di sviluppo calcio femminile; miglior progetto di sviluppo calcio nella scuola; Premio ‘Green Card’; premio ‘Empowerment femminile Danone’; premio ‘Grassroots Leader’; miglior club professionistico impegnato nell’attività Grassroots. Il miglior progetto di sviluppo del calcio femminile per il 2023 dunque è quello del Lecce Women che ha battuto Hellas Verona e Gualdo, tutte in nomination. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri sera al Palaterme di Montecatini davanti ad una platea di circa 3 mila persone. Hanno ritirato il premio Vera Indino, responsabile tecnico del club, e il capitano della Prima squadra, Serena D’Amico. «È un premio che condividiamo con Global Thinking Foundation – ha detto Vera Indino, che ha ricevuto il premio dalle mani del presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci, e del delegato regionale della Puglia, Antonio Quarto -. Glt sostiene il nostro progetto grazie al quale 7 giovani calciatrici hanno potuto iscriversi gratuitamente alla nostra Scuola Calcio e altre vinceranno 10 borse di studio del valore ciascuna di 500 euro per meriti sportivi e scolastici. Inoltre, d’intesa con Glt istituiamo dei corsi per rendere le ragazze consapevoli dell’importanza dell’indipendenza economica e di quanto sia difficile affrontare la violenza economica se non si studia e se non si ha un’idea di progetto futuro e culturale. I nostri corsi consentono anche di combattere il cyberbullismo».

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