Il noto giornalista di fede rossonera ha appeso il microfono al chiodo. Da quest’anno non sarà più la voce del Diavolo. I suoi soprannomi dei giocatori rossoneri sono passati alla Storia.
Dal Cigno di Utrecht a Tempesta perfetta, da Smoking Bianco a Vento di Passione. Difficilmente un tifoso cresciuto a pane e Diavolo tra gli anni Ottanta e l’inizio del Duemila riuscirà a dimenticare questi e tanti altri soprannomi degli idoli che hanno calcato l’erba “rossonera” di San Siro. Da oggi il padre di questi fantasiosi appellativi appende il microfono al chiodo. Carlo Pellegatti dà addio alle telecronache e per dare l’ufficialità ha scelto i social network: su Instagram ha postato un video del fischio finale di Milan-Fiorentina dello scorso maggio, l’ultima partita commentata. “Le mie telecronache sono finite. Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito, con grande affetto, da Radio Panda a Premium Sport, in questi indimenticabili 35 anni… e sempre Forza Milan”.
NUOVI SPUNTI — E ora i tifosi rossoneri come chiameranno i nuovi acquisti? Nessun problema. Pellegatti ha offerto qualche spunto anche per questa stagione: “Atlante il Titano Higuain. Demone Caldara. Molosso Bakayoko. Semaforo Rosso Reina. Falce Dentata Strinic. El Lustroso Castellejo. Coriandolo Halilovic. Vampata di calore Laxalt. Questi i nuovi soprannomi. Non li urlerò io però dal microfono” ha fatto sapere il giornalista sul social network.
LA VOCE DEL DIAVOLO — Pellegatti abbandona il racconto delle partite del Milan dopo 35 anni di carriera, iniziata da radiocronista nella stagione 1983/84. Dopo anni di Qui studio a voi stadio, programma calcistico di Telelombardia è passato a Milan Channel all’inizio del Duemila per poi approdare a Mediaset nel 2007, dove è stata la voce del Diavolo fino alla stagione passata.
RIVOLUZIONE — Con la non-acquisizione dei diritti TV della Serie A da parte di Mediaset Premium hanno smesso di fare telecronache altri “giornalisti tifosi” come Christian Recalcati (Inter) e Antonio Paolino (Juventus), senza dimenticare Carlo Zampa, “The voice of Rome” come ama chiamarlo la tifoseria giallorossa.