Le parole di coach Di Carlo e del centro Donda alla vigilia del test Fortitudo.
Ci sono pagine e pagine di storia. Giocare al PalaDozza, farlo per il secondo anno consecutivo, riempie già alcune delle facciate più belle degli annali della pallacanestro neretina, ma vincere lì, tra quelle sacre mura del basket italiano, sarebbe una faccenda da eroi, da collezione di gesta epiche. Non c’è, non c’è più, una distanza siderale tra Flats Service Fortitudo Bologna e Hdl Nardò Basket, se si eccettuano i profili legati al blasone e allo spessore di una piazza che è la capitale italiana di questo gioco. Il campo, negli ultimi mesi, ha ridotto le distanze di tipo tecnico tra una squadra come la Effe, legittimamente ambiziosa, costruita bene, forse solo un po’ corta nelle rotazioni, e una come quella granata, piccola e coraggiosa, partita male e cresciuta nel corso delle partite, capace di issarsi in classifica appena dietro le prime della classe. Nel catino infernale di piazza Azzarita il pronostico è casalingo, ma non blindato. Qui il Toro vuole davvero capire chi è in questo campionato.
“Se faccio il paragone con le prime quattro partite del girone d’andata – spiega alla vigilia coach Gennaro Di Carlo – posso dire certamente che la squadra è migliorata. Ha recuperato terreno rispetto alle prime, non per una questione di punti e distanze in classifica, ma per la qualità del gioco e per la competitività. All’andata abbiamo rimediato anche sonori “trentelli”. Naturalmente c’è consapevolezza di questa crescita, ma non possiamo permetterci di sentirci appagati. Sarebbe un errore capitale. A Bologna troveremo un palcoscenico unico e una squadra forte e di tradizione. Certamente è una partita molto stimolante, che servirà a verificare ulteriormente il livello che abbiamo raggiunto”.
La capolista ha vinto 11 partite su 14, ma da domenica scorsa condivide il primato con Forlì (vincente proprio nello scontro diretto). Il roster delle Aquile fa paura. Fantinelli, Bolpin, Aradori, i due americani Ogden e Freeman, sono tra i migliori giocatori del girone Rosso e di tutta la A2. In panchina c’è Attilio Caja, condottiero di solida esperienza che in questa categoria è un lusso. All’andata finì 79-97 per i bolognesi.
Hdl partirà per Bologna nel tardo pomeriggio di domani. In casa granata sono da verificare le condizioni di Lazar Nikolic e Jacopo Borra. Mentre sarà in campo Andrea Donda, tornato a disposizione dopo una sorta di calvario per un problema alla spalla. “Non sono ancora al 100% – dice il lungo triestino – ma sono contento ovviamente di essere tornato in campo dopo tanto tempo e di poter dare una mano ai miei compagni. Secondo me, abbiamo fatto sino ad oggi un percorso positivo. Abbiamo ancora delle potenzialità inespresse e il livello di pallacanestro a cui dobbiamo guardare è quello delle prime della classe. Abbiamo dimostrato di potercela giocare anche con loro. Bologna è un passaggio difficile, per l’ambiente che troveremo e per il livello del loro roster. Servirà una partita di energia, magari anche giocando sporco per cercare di portare a casa la vittoria”.
Al PalaDozza sarà anche la domenica degli ex. In campo Jacopo Borra, già con le Aquile giovanissimo tra il 2007 e il 2010 e poi nella sfortunata stagione 2021/2022, che ha sancito la retrocessione in A2 di Fortitudo. Ex di turno anche fuori dal campo: il general manager Renato Nicolai è bolognese e in Fortitudo ha lavorato tra il 2006 e il 2010, mentre il direttore sportivo Matteo Malaventura ha giocato con la Effe tra il 2008 e il 2010. Proprio lui è l’autore dello storico canestro alla sirena con cui Bologna il 16 giugno 2010 piegò Forlì in gara 5 dei playoff di Serie A Dilettanti.
Si gioca, dunque, domenica 17 dicembre alle ore 20:30 al PalaDozza di piazza Azzarita a Bologna. Gli arbitri designati per il match sono Mattia Eugenio Martellosio di Milano (Mi), Daniele Yang Yao di Vigasio (Vr) e Alex D’Amato di Tivoli (Rm).
La diretta streaming della partita, come sempre, sarà disponibile per gli abbonati su LNP Pass.