Anche a Chiusi Hdl non è riuscita a ritrovare la vittoria. L’analisi di Dalmonte
Ci sarebbe da farsi prendere dallo sconforto. Una vittoria in undici partite nel girone di ritorno, giocatori smarriti, percentuali offensive ai minimi termini (ieri sera 28% da tre e 50% ai liberi), ko da mangiarsi le mani come quelli con Orzinuovi, Cento e ieri a Chiusi. Una crisi profonda. Eppure nelle pieghe della partita con Verona e soprattutto di quella in Toscana ci sono piccoli segnali di luce. Luca Dalmonte ha iniettato nel gruppo dosi significative di applicazione difensiva e di attenzione, tanto da tenere gli ultimi due avversari rispettivamente a 69 e 60 punti. È chiaro che manca qualcosa, più di qualcosa, al tiro e nella costruzione dello stesso, perché proprio negli ultimi due turni il Toro non è riuscito a racimolare nemmeno 60 punti per volta (57 e 58). La squadra che segnava tanto e incassava altrettanto non esiste più. C’è evidentemente il tema dell’equilibrio da trovare. E c’è anche il tema enorme della fiducia, che in questo momento non c’è e che sarebbe una sorta di “sciroppo” in grado di migliorare manovra e fatturato offensivo.
Il punto di vista di Luca Dalmonte nella “pancia” del Palapania di Chiusi, è molto chiaro. “Dal punto di vista dell’applicazione, dell’impegno, del come stare in campo – ha detto il coach granata – la squadra è da premiare. È necessario, però, trovare anche percentuali che ci supportino dal punto di vista offensivo. Questo significa fiducia. Dobbiamo tenerci stretto quello che produciamo come atteggiamento, quello non dobbiamo mollarlo, ma dal punto di vista offensivo dobbiamo trovare più fluidità, più coinvolgimento di tutti e ribadisco più fiducia. Perché credo che una parte della fluidità e delle percentuali siano figlie delle fiducia”.
Domenica inizia un altro atto della stagione, la fase a orologio con gli incroci con le squadre del girone Verde (il primo turno domenica in casa con Benacquista Latina). “Adesso – ha aggiunto Dalmonte – dobbiamo giocare un secondo campionato, resettare quello che è successo sino ad oggi, cercare di lavorare pensando a noi e ogni giorno, su ogni palla a due, cercare la più alta competitività possibile. La mia opinione base è che l’atteggiamento c’è, ma dobbiamo alzare la qualità”.
A chi gli chiede dei singoli e del momento di Russ Smith (un po’ meglio con 13 punti, 7 rimbalzi e 5 assist), che ieri con quattro falli a carico ha perso minuti cruciali del match, Dalmonte ritorna sul concetto di squadra. “È vero che la nostra è una squadra costruita su Smith come punto di riferimento offensivo, ma è altrettanto vero che vogliamo porci come squadra e non possiamo pensare che un giocatore, pur importante, sia così necessario perché la partita sia giocata. Abbiamo bisogno di alternative e di essere assolutamente efficienti a prescindere da un singolo, anche se quel singolo è molto importante”.
Ora, dunque, la fase a orologio. Praticamente un altro campionato, con cinque gare interne e altrettanto esterne contro le rivali del girone Verde. Nardò ora è nona, che al termine della seconda fase significherebbe playout. Serve allora tornare a correre e guadagnare almeno una posizione di classifica, prospettiva non semplice visto che il Toro è messo maluccio negli scontri diretti e nella differenza canestri. Ma c’è tempo e strada da fare. Il primo ostacolo, come detto, è Benacquista Latina, domenica 11 febbraio al Pala San Giuseppe di Lecce.