Ieri, giovedì 11 aprile, è la giornata mondiale del Parkinson. Il momento opportuno quindi, per presentare un progetto innovativo che, proprio ieri, ha completato un congruo periodo di test (tre mesi) effettuati sul tatami del Centro Olimpico a Ostia. Il nome del progetto è JOY ed il Judo è la sua “medicina” sperimentale.

L’autore del testo che segue è di Spela Lampe, componente slovena del progetto.   

Abbracciare il Judo per i pazienti di Parkinson: Presentazione Gensoku No Genkei

Al progetto JOY, ci impegniamo ad esplorare il profondo impatto del Judo oltre i metodi convenzionali. Ieri, infatti, abbiamo fatto luce su un approccio innovativo: il Judo per i malati di Parkinson.

La proposta è Gensoku No Genkei (原則の原型), un kata infuso con i movimenti umani più semplici ma biomeccanicamente valutati, insieme a tecniche di caduta sicura.

Ma non è solo una sequenza di movimenti, è una porta per la neuro-riabilitazione. Per chi combatte il Parkinson, questo kata funge da faro di speranza, rallentando il deterioramento motorio che spesso accompagna la condizione.

Come funziona? Gensoku No Genkei non è solo sforzo fisico, è sinfonia di movimenti ritmici effettuati con la collaborazione di un partner. E i benefici non finiscono qui, perché si aggiunge lo stimolo del correre scalzo, con l’attivazione i meccanismi propriocettivi dei piedi, potenziando l’equilibrio e la coordinazione.

Ma come fanno quelli che incrociano i piedi e perdono l’equilibrio?

Possono utilizzare Suri ashi walking, una tecnica speciale che prevede di fare scivolare piedi sul tatami, assicurando così l’appoggio e quindi equilibrio e stabilità in chi soffre di Parkinson. I pazienti con malattia di Parkinson possono avvalersi fra l’altro dell’assistenza dei judoka più giovani una volta appresa la sequenza di movimenti.

Gensoku No Genkei kata adattato per i malati di Parkinson è stato sviluppato dal nostro collega nel progetto Attilio Sacripanti, dottore fisico nucleare, autore di 164 articoli scientifici, 295 citazioni internazionali, 24 libri. Judo cintura nera 7 Dan, Istruttore e arbitro internazionale di judo, ex direttore di ricerca per le tecnologie innovative in ENEA, Coordinatore dei programmi industriali UE, titolare di 8 brevetti industriali, Professore di biomeccanica per lo sport e lo sport paralimpico presso l’Università di Roma Tor Vergata, da dieci anni. Per l’European Judo Union (EJU) è Commissario per la Ricerca, direttore di due Master internazionali post-laurea in Judo, tra EJU, Università di Tor Vergata e Federazione Italiana Judo FIJLKAM, premiato con il primo premio scientifico da EJU, Lisbona 2021, autore di 14 libri di testo sulla biomeccanica del judo e altri sport, Senior Biomechanics Consulente presso la International Judo Federation (IJF) Academy Foundation (Malta) ha concentrato la sua ultima ricerca sulla sicurezza dei praticanti di judo, con alcune applicazioni specifiche agli anziani.

Questo caso di studio verrà presentato a Nagoya il 24 aprile prossimo.

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