Dalmonte incassa i due punti e guarda già alla sfida-spareggio di Chiusi
Non è tempo per esteti questo, conta solo vincere. Il Toro ha dimostrato di aver assimilato il concetto, piegando Benacquista Latina al termine di una gara che sembrava facile e che invece, come al solito, si è risolta solo con gli ultimi possessi. Due punti in tasca, +4 in classifica su Chiusi (che ha una partita in meno), qualche certezza e un pizzico di fiducia ritrovati. Quella neretina è una squadra imperfetta, che gioca da settimane senza due giocatori importanti come Iannuzzi e Maspero, che non chiude le partite, ma che sa sgomitare e soffrire. Contro i pontini (tenuti a 60 punti) una buona difesa, lucidità nelle marcature (18 falli di squadra, a Roma erano stati 35), soluzioni efficaci per bypassare il solito raddoppio sistematico su Russ Smith, ma mira da rivedere nelle conclusioni dal perimetro (16%). Il cammino è ancora molto lungo, sette partite con la permanenza in serie A come posta in palio. Sette passaggi importanti della stagione e qualcuno un po’ più importante, come quello di Chiusi mercoledì prossimo.
“Ci sono partite, a maggior ragione incastrate nel tempo, che è necessario vincere. Punto – sottolinea coach Luca Dalmonte – come non è assolutamente importante. Dobbiamo essere anche cattivi, brutti, sporchi, ma dobbiamo vincere. La nota positiva di stasera è proprio aver vinto, poi è necessario recuperare e farci trovare pronti per giocare con la massima competitività la partita di Chiusi. Dobbiamo avere la consapevolezza che tutte le partite sono importanti, ma quella di Chiusi ha un peso specifico da spareggio”.
Latina perde e vede incenerirsi le residue speranze di salvezza. 12 punti da recuperare in 7 giornate sono tanti, troppi. Ma il team laziale ha onorato senza indugi la trasferta al Pala San Giuseppe, contendendo ai granata una partita che in un paio di occasioni (con il +16 Nardò) stava perdendo definitivamente dalle mani.
“Sono molto arrabbiato – ha detto in sala stampa coach Giancarlo Sacco – alcune cose che avevamo preparato avevano funzionato. Ma soprattutto nel finale abbiamo perso un po’ di fluidità offensiva. Noi non abbiamo giocatori come Smith o come Stewart che hanno tantissimo potenziale di punti nelle mani o capacità di crearsi individualmente delle situazioni, ma abbiamo ottimi giocatori e dobbiamo creare di squadra, muovendoci tutti, passandoci la palla, lavorando coralmente. Ed è la cosa che in questi mesi abbiamo fatto abbastanza bene. Stasera, così come con Chiusi, abbiamo fermato troppo la palla e questo ha facilitato la difesa di Nardò. La matematica non credo che ancora ci condanni, ma se pensiamo che noi dobbiamo vincere sempre e le altre devono perdere sempre, siamo al fantabasket”.
Chiusi mercoledì, inutile girarci intorno, vale per Hdl una bella fetta della torta. La Torre e compagni troveranno una squadra reduce dalla mezza batosta di Cento, ma consapevole di giocarsi molte delle proprie chances di salvezza. Uno spareggio o quasi, da preparare praticamente in poche ore. In Toscana a Hdl Nardò Basket serviranno freschezza, lucidità e coraggio.