In occasione della tappa a cronometro del Giro d’Italia con partenza da Castiglione delle Stiviere si è svolta la prima riunione del Consiglio del Direttivo della Lega Ciclismo professionistico che ha così ufficializzato l’insediamento della nuova governance.
Il Presiente Roberto Pella ha aperto i lavoro alla presenza dei vicepresidenti Roberto Ciambetti e Giuseppe Saronni, con i consiglieri Stefano Feltrin, Maria Laura Guardamagna, Mauro Vegni e Marcel Vulpis.
Hanno preso parte alla seduta anche Davide Goetz – Presidente AdisPro, Cristian Salvato, Presidente ACCPI e Stefano Belloni, Presidente Collegio dei Revisori.
Sono state trattate diverse tematiche riguardanti il calendario, la produzione televisiva delle gare professionistiche ed alte inerenti l’attività istituzionale.
Questo, in sintesi, il posizionamento che il nuovo Direttivo della Lega del Ciclismo Professionistico (LCP), guidata dal Presidente Roberto Pella, intende darsi nei prossimi anni in coincidenza con il quadriennio olimpico (l’assemblea elettiva si è tenuta lo scorso 29 aprile a Milano).
Il numero uno del ciclismo “pro”, già prima dell’insediamento ha incontrato e si è confrontato, in ambito istituzionale, con diverse categorie di stakeholder. Da qui si è deciso di definire un protocollo con la conferenza delle regioni, presieduta da Massimiliano Fedriga, con le Province e i Comuni.
Sempre sulla stessa linea d’azione le interlocuzioni attivate con UnionCamere per coinvolgere sia quest’ultima, sia le Camere di Commercio presenti localmente. Da approfondire anche le sinergie sviluppabili con il mondo delle ACRI (ben 86 realtà, tra Casse di Risparmio e istituti di credito, ne fanno parte), per ragionare con le Fondazioni bancarie interessate a supportare progetti specifici a carattere sociale/culturale.
Il Presidente Pella si è poi soffermato sui temi della comunicazione e del marketing, sottolineando l’importanza di costruire relazioni sempre più forti con gli associati coinvolgendoli periodicamente in tutte le attività della Lega. Puntando, da un lato alla creazione di un vero e proprio spirito di squadra, dall’altro a mettere in evidenza l’importanza del ciclismo come driver di marketing territoriale oltre che di modelli virtuosi. I ciclisti, infatti, sono sportivi attivi, ma soprattutto possono diventare modelli virtuosi nella promozione di sani stili di vita finalizzati alla tutela della salute (con particolare attenzione all’adozione di una corretta educazione alimentare).