Tre azzurri si qualificano per la finale agli Europei di Roma nella prima mattinata di gare. Sulla pedana del lungo Mattia Furlani atterra a 8,17 con vento contrario (-1.0) al primo salto, senza forzare, ampiamente oltre gli otto metri richiesti per il pass diretto. Allo stadio Olimpico il diciannovenne argento mondiale mette in mostra il suo talento e dà appuntamento alla sfida per le medaglie di sabato sera (ore 20.06) con la terza misura, dietro allo svizzero Simon Ehammer che firma la migliore prestazione mondiale dell’anno con 8,41 (-0.6) e al britannico Jacob Fincham-Dukes, 8,18 (-1.1). Nel triplo va subito a segno anche l’azzurra Dariya Derkach, vicecampionessa europea indoor, promossa con lo stagionale di 14,10 (-0.6) ottenuto al primo tentativo. Conquista il biglietto per la finale nei 1500 metri Ludovica Cavalli, seconda in batteria con 4:06.76. L’eptathlon di Sveva Gerevini comincia con due record personali nelle prime due gare: 13.35 (-0.1) sui 100 ostacoli e 1,80 nell’alto per il terzo posto provvisorio con 2050 punti in classifica. Avanti negli 800 metri tutti e tre gli azzurri, qualificati in semifinale: Catalin Tecuceanu (1:44.93 nella più veloce delle batterie), Francesco Pernici (1:45.87 in rimonta) e Simone Barontini (1:46.30). Passano al turno intermedio nei 100 ostacoli Veronica Besana (13.05/+0.1), Giada Carmassi (13.13/0.0) e Elena Carraro (13.23/-1.3) come Hassane Fofana nei 110 ostacoli in 13.70 (+0.9). Beffato nel lungo Filippo Randazzo, primo degli esclusi dalla finale per un solo centimetro con 7,94 (+0.2). Si fermano a un soffio dalla qualificazione anche i discoboli Daisy Osakue (60,10) e Alessio Mannucci (61,73), entrambi al tredicesimo posto. Nella serata in palio i primi titoli: si riparte alle 18.35 con la 20 km di marcia che attende al via la campionessa olimpica Antonella Palmisano, Eleonora Giorgi e Valentina Trapletti.

Lungo uomini (qualificazione) – “Vi aspetto tutti domani qui all’Olimpico!”. L’appuntamento lo dà direttamente Mattia Furlani (Fiamme Oro) al microfono dell’intervista allo stadio, quando la qualificazione è ancora in corso. Il primatista del mondo under 20 chiude la pratica già al primo salto, come auspicato, con una prestazione di gran qualità: 8,17 nonostante il vento a -1.0. Gli avversari però non stanno a guardare, anzi: è una qualificazione di contenuti tecnici mai visti in chiave europea. Miltiadis Tentoglou, il greco campione olimpico in carica, ottiene la “Q” maiuscola con 8,14 controvento (-1.3) ma a impressionare è soprattutto il decatleta e lunghista svizzero Simon Ehammer che vola a 8,41 (-0.6), miglior misura mondiale dell’anno a sorpassare di cinque centimetri l’8,36 co-detenuto da Furlani e Tentoglou. In nove superano otto metri: tra loro ci sono anche il britannico Jacob Fincham-Dukes a 8,18 (-1.1) e il portoghese Gerson Baldé in un 8,10 insolitamente a favore di vento (+1.8). “L’obiettivo domani (alle ore 20.06, ndr) è dare più spettacolo possibile e divertire gli spettatori”, spiega a caldo sorridente il golden boy azzurro del lungo. “Oggi ho saltato in sicurezza, lasciando qualcosa in pedana, senza spingere a tutta, c’era anche vento contro… Gli avversari hanno saltato lontano? Oggi è oggi, domani è un altro giorno”. Sulla pedana sopraelevata dell’Olimpico beffato Filippo Randazzo (Fiamme Gialle), autore di 7,94 (+0.2) ed escluso per un solo centimetro dal serbo Strahinja Jovancevic. Out anche Kareem Mersal (Vv Management), 7,55 (+0.7).

1500 donne (batterie) – Ludovica Cavalli avanza e convince. Sempre nelle posizioni più nobili della prima batteria (alla finale di domenica, alle ore 22.40, vanno le prime sei di ogni eliminatoria senza crono di ripescaggio) la genovese dell’Aeronautica tiene testa senza problemi alla crescita del ritmo nel finale di gara e chiude autorevolmente seconda in 4:06.76 dietro al 4:06.68 della britannica Jemma Reekie, argento iridato degli 800 indoor, che resterà il miglior crono del turno. “Abbiamo chiuso molto forte – il commento dell’azzurra – sono un po’ stanca ma felice di aver reso orgogliosi i miei genitori, partiti alle quattro del mattino per seguirmi: ieri era anche il compleanno di papà. Non ho ancora incrociato “Ludo”, la mascotte, ma prima di domenica farò certamente una foto con lei. La finale? Sarà difficile, il primo obiettivo è divertirmi”. Nella stessa batteria Sinta Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli) non riesce mai a trovare spazio nella parte alta del gruppo, chiude decima e rialzata in 4:11.22. Lacrime invece per Marta Zenoni: a 200 metri dal termine della seconda batteria la bergamasca della Luiss è messa fuori gioco da una caduta e verrà poi squalificata per aver ostacolato la tedesca Nele Wessel, riammessa alla finale.

Triplo donne (qualificazione) – Basta un solo tentativo a Dariya Derkach per cambiare marcia. L’azzurra in apertura di qualificazione piazza un 14,10 (vento +0.6) che vale al centimetro il passaggio alla finale in programma domenica alle ore 21.04. Con un salto equilibrato la vicecampionessa europea indoor aggiunge 18 centimetri al primato stagionale di 13,92 e così la 31enne campana dell’Aeronautica, di stanza a Formia, supera per la prima volta “quota 14” in questa stagione. “Si va a riposare, finalmente una qualificazione tranquilla – commenta – perché spesso la soffro, ma ho cercato di stare attenta, l’ho portata a casa e va benissimo così. Gareggiare all’Olimpico è un’emozione ma anche una responsabilità, in generale è una situazione che dà tanta carica. La scorsa stagione mi ha dato sicurezza. La pedana sopraelevata? All’inizio ero un po’ ‘stranita’, ma le sensazioni sono state buone, ha dato una bella ‘scossa’ anche perché permette di sentire il calore del pubblico”. Sono in cinque a superare la misura di qualificazione diretta: anche la bulgara Aleksandra Nacheva con il personale a 14,29 (+0.9), la turca Tugba Danismaz 14,27 (-0.3), la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré 14,21 (-0.3) e la romena Florentina Iusco a 14,11 (-2.9).

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