Non si ferma più Elisa Valensin. La 17enne sprinter lombarda sgretola il primato italiano under 20 dei 400 metri, alla prima gara in carriera su questa distanza: il 52.50 siglato al Meeting di Nembro conferma il talento della velocista dell’Atletica Bergamo 1959 Oriocenter, in grado di superare il 52.82 di Elisabetta Vandi del 2019 e, in termini di pari età (U18), di abbattere il 53.81 di Valentina Vaccari che fino ad oggi rappresentava la migliore prestazione italiana allieve. È notevole la crescita dell’atleta allenata da Fausto Frigerio che già nelle scorse settimane si era portata a un 23.15 decisamente significativo nei 200 metri e che sa muoversi alla grande anche negli ostacoli. Necessario consultare le liste mondiali ed europee dell’anno, a ridosso degli eventi di categoria (Mondiali U20 a Lima ed Europei U18 a Banska Bystrica): Valensin è la migliore U18 in Europa e la terza al mondo, oltre che la seconda U20 europea dell’anno nel giro di pista. I 400 di Nembro erano la gara più attesa del meeting e non hanno tradito: di qualità il 51.98 di Ilaria Accame (Libertas Unicusano Livorno) reduce dal primato italiano con la staffetta 4×400 nella finale degli Europei di Roma chiusa al quarto posto. Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) allo stagionale di 52.15, Rebecca Borga (Fiamme Gialle) 52.34, Alessandra Bonora (Fiamme Gialle) al season best di 52.46. Tra gli uomini, nella sfida tra staffettisti azzurri argento con la 4×400 a Roma, vittoria per Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) in 45.89, di nuovo sotto i 46 secondi dopo due anni, davanti a Brayan Lopez (Fiamme Azzurre, 46.30) e Riccardo Meli (Fiamme Gialle, 46.39).
QUANTI PERSONALI: FERRARA 20,93, MALAVISI 4,52 – Vicino ai ventuno metri: è il Riccardo Ferrara (Carabinieri) che in tanti aspettavano, quello che scaglia il peso a 20,93 al quinto turno di lanci, ispirato dalle imprese di Fabbri e Weir. Settantuno i centimetri di progresso rispetto al precedente PB di 20,22 (superato altre quattro volte con 20,71; 20,33; 20,29; 20,25) e sesta piazza nelle liste italiane di sempre. Può sorridere Sonia Malavisi (Fiamme Gialle): dopo otto anni l’astista romana torna al primato personale con 4,52 alla seconda prova, un centimetro in più del 4,51 del 2016 a Padova (poi tre errori a 4,60). Si migliora Laura Pellicoro (Bracco Atletica) negli 800 metri: 2:01.06 sulla scia della turca Dilek Kocak (1:59.94) e della marocchina Hajii Soukaina (2:00.11).
TAMBERI 2,23, L’ABBRACCIO DEL PUBBLICO IN SLOVACCHIA
Senza gli stimoli della competizione e delle medaglie, notoriamente, non è il vero Gianmarco Tamberi. Gimbo porta a casa soprattutto l’abbraccio del pubblico a Kosice, nel JBL Jump Fest all’ombra della suggestiva cattedrale gotica di Santa Elisabetta e circondato dal calore degli spettatori che rispondono a ogni sua richiesta di ‘clap’. Il campione di tutto, re delle Olimpiadi, dei Mondiali e degli Europei, a otto giorni dalla palpitante finale di Roma salta 2,23 alla prima prova (dopo essere entrato in gara a 2,19 senza problemi) nell’evento cittadino in Slovacchia e poi sbaglia per tre volte 2,27. Il fuoriclasse delle Fiamme Oro chiude la gara al secondo posto, alle spalle del turco Alperen Acet, unico a oltrepassare 2,27, mentre è terzo l’altro azzurro Manuel Lando (Aeronautica) con 2,23 alla prima prova e tre errori con l’asticella posizionata quattro centimetri più su. Appuntamento, per Gimbo, al Continental Tour Gold di Székesfehérvár (Ungheria) il 9 luglio e tre giorni dopo, il 12, alla Diamond League di Montecarlo, per volare come sa fare, sulla strada verso Parigi.
IN SLOVENIA – A Maribor, in Slovenia, la primatista italiana del disco Daisy Osakue (Fiamme Gialle) è seconda con 61,38, superata all’ultimo lancio dalla croata Marija Tolj con 61,49.
FABBRI DOMANI A BYDGOSZCZ, LA PRIMA DA CAMPIONE D’EUROPA
Sei settimane alle Olimpiadi: la sfida a cinque cerchi di Leonardo Fabbri riparte da Bydgoszcz, Polonia. Il pesista azzurro scende in pedana per la prima volta da campione d’Europa nel tardo pomeriggio di giovedì per la tappa Gold del Continental Tour. Sulla pelle ancora le emozioni della notte magica dell’Olimpico, il suo 22,45 che nelle venticinque edizioni precedenti degli Europei non era mai stato raggiunto, ma anche il ‘maggio fiorentino’ da urlo, coinciso con il record italiano sfilato ad Alessandro Andrei con 22,95 a Savona, e quel muro dei ventitré metri ormai ad un passo. Il campione dell’Aeronautica, argento mondiale a Budapest, bronzo iridato indoor a Glasgow, vuole proseguire la propria scalata verso l’Olimpo con un’altra prestazione di spessore, in un contesto che ripropone alcuni dei rivali continentali, pur molto lontani da ‘Fabbrino’, tra cui il bronzo di Roma Michal Haratyk (Polonia), il britannico quarto classificato Scott Lincoln, il ceco quinto d’Europa Tomas Stanek, oltre all’altro polacco Konrad Bukowiecki. Mai sotto i 22,40 nelle sei gare dal 1° maggio a oggi (a esclusione della qualificazione di Roma in cui è bastato appoggiare il peso a 21,10), l’azzurro è attualmente al secondo posto delle liste mondiali dell’anno, dietro allo statunitense Joe Kovacs e alla sua bordata di 23,13 in Diamond League a Eugene ma davanti al campione olimpico e primatista del mondo Ryan Crouser (22,80), che prepara la dinamite per gli imminenti Trials Usa in Oregon: sabato il verdetto del peso a Hayward Field. Le date da segnare per i Giochi di Parigi: qualificazioni venerdì 2 agosto, finale sabato 3.
Nel Memorial intitolato alla leggenda polacca della velocità Irena Szewinska, sono attesi anche quattro azzurri nei 1500 metri: al maschile Federico Riva (Fiamme Gialle) e Ossama Meslek (Esercito), al femminile Ludovica Cavalli (Aeronautica) e Marta Zenoni (Luiss). Nei 100 metri al via Arianna De Masi (Atl. Meneghina), nei 400 ostacoli sono annunciate Alice Muraro (Aeronautica) capace di 54.73 all’Olimpico e Rebecca Sartori (Fiamme Oro) dopo il debutto di Nizza. Negli 800 metri c’è Simone Barontini (Fiamme Azzurre).