Intervista con il pilota veneto al comando del TCR Sequenziale: “Niente vacanze, lavoro al kartodromo e mi alleno per tenere testa a rivali che potrebbero essere i miei figli. Nella seconda parte di un campionato così equilibrato, sarà vietato commettere errori”
“Al Mugello abbiamo fatto un fine settimana esagerato. E ci voleva, sono contento perché abbiamo avuto tanta sfortuna a inizio stagione. Anche nella serie europea. A Spa, è successa un fatto incredibile: si sono persi i nostri tempi e sono stato costretto a partire dalle retrovie. In tanti anni di corse non mi era mai capitata una cosa del genere”.
Sorride Nicola Baldan di tanta sfortuna ora che il suo Tricolore ha preso una piega decisamente interessante: coi due secondi posti conquistati lo scorso fine settimana, ora si trova al comando.
“Avevamo così tanto bisogno di portare a casa due risultati buoni che sia in gara 1 ma ancora di più in gara 2 ho tirato i remi in barca. Non ho spinto. Il mio obiettivo era finire le due corse, a maggior ragione domenica quando mi hanno comunicato che Volt era fuori gioco e Tavano indietro. Non ho voluto prendere alcun rischio e ho cercato di tenere le debite distante sia da chi era davanti sia da chi mi seguiva. Rischiare di buttare tutto per soli 5 punti in più in questo momento non era il caso”.
Lei sta guidando un campionato equilibrato con sei vincitori differenti: la ragione?
“Secondo me dipende dal fatto che ci sono tanti piloti veloci e altrettante squadre di altissimo livello. Questo fa sì che le gare siano belle e che il campionato resterà aperto sino all’ultimo metro”.
Quanto incide la pista?
“In questo momento, dove il balance of performance delle auto è il migliore di sempre, non tantissimo. Imola, Vallelunga e Monza sono piste dove tutti e quattro i costruttori se la possono giocare ad armi pari. Monza è veloce e la mia Audi sul dritto va forte ma ormai Honda va forte quanto noi e, allo stesso tempo, sul guidato siamo tutti veloci”.
Che cosa può fare allora la differenza?
“Non commettere errori. E’ troppo importante portare a casa il risultato. I due “zeri”, che ho raccolto a inizio stagione, mi sono costati tanto. Sono stato fortunato al Mugello perché anche gli altri hanno avuto qualche problema. Ma nella seconda parte del campionato sarà vietato sbagliare. Perché non ci sarà tempo per recuperare. Bisogna fare risultato, assolutamente”.
Che cosa farà durante la pausa estiva?
“Lavorerò al mio kartodromo qui a Chioggia. Siamo sul mare per cui, adesso, è periodo di altissima stagione. Ne approfitterò per allenarmi con il mio kart, non c’è nulla di meglio per farsi trovare pronti alla ripresa del campionato, tenuto conto che molti dei miei avversari potrebbero essere quasi miei figli!”.
A proposito di giovani, lei ogni tanto ne vedrà di promettenti al kartodromo.
“Il 90% della nostra clientela viene per divertimento, però facendo la scuola ai bambini – e io ad esempio insegno a chi ha 6-7 anni e guida per la prima volta – è capitato di vedere qualcuno che faceva la differenza. E oggi diversi ragazzini militano nel WSK piuttosto che nelle categorie inferiori. Sebastiano Pavan, ora pilota ufficiale Toni Kart, l’ho messo io otto anni fa per la prima volta sui kart. A me piace insegnare ai giovani. Succede anche con Aikoa, seguo i giovani nelle gare di Coppa Italia o TCR Spagna. Domani partiremo alla volta dell’Estoril (in Portogallo; n.d.r.) con Filippo Barberi che correrà nella serie spagnola”.
Delle prossime tre piste quale predilige?
“Senz’altro Vallelunga (si correrà il 21-22 settembre; n.d.r.) dove ho colto il primo podio, la prima vittoria e il primo titolo. E’ un tracciato che amo tantissimo, uno dei miei preferiti. Per i suoi curvoni, il tratto veloce e quello molto tecnico, dal semaforo al tornantino”.