Intervista al leader del Tricolore Sport Prototipi: “In testa malgrado le peggiori sei gare della vita. L’avversario più pericoloso? Ferrara”

Davide Uboldi sta preparando le valigie per la Sardegna che raggiungerà ai primi di agosto da leader del Campionato Italiano Sport Prototipi. La serie che da quest’anno si corre con la Wolf GB08 Raiden motorizzata Aprilia.

Uboldi, che bilancio traccia della prima parte della stagione?

“Sono primo in campionato, malgrado abbia disputato le sei peggiori gare della mia vita, quindi un dato molto positivo. La prima gara in Sicilia non fa molto testo perché era la prima uscita per tutti, a Vallelunga non stavo bene, ma se non mi avessero squarciato una gomma, avrei comunque ottenuto un secondo posto in gara 1. Quindi il Mugello, da sempre una pista che soffro dal punto di vista fisico. Già non sono in forma, le primavere passano, gli allenamenti non li faccio, la macchina è totalmente nuova con G Force maggiori e uno sterzo ancora più duro. Tant’è che all’ultimo giro, anche perché dal box non mi hanno fatto capire che ero al comando, ho mollato proprio perché ero stracotto. Il destino ha voluto che perdessi per soli tre decimi. Guardando alla classifica, sono soddisfatto, però avrei potuto avere più punti sul secondo in classifica. Comunque adesso arrivano delle piste dove dal punto di vista statistico – Imola, Vallelunga e Monza – sono sempre andato molto forte. Vediamo, anche perché non sono highlander e resto giovane a vita”.

Chi è l’avversario più pericoloso nella lotta per il titolo?

“Luigi Ferrara. E’ il più veloce al momento con queste macchine. Emil Hellberg (che è il primo inseguitore a 10 punti di distanza; n.d.r.) mi pare molto più in difficoltà. Al Mugello è stato anche fortunato perché con la bandiera rossa ha “salvato” dieci punti. Sta sbagliando tanto, è vero che anche Ferrara commette errori a dimostrazione che il livello del campionato è alto”.

Abbiamo visto vincere un quindicenne al Mugello: Mattia Marchiante. Una bella ventata di novità per il campionato, no?

“Anche negli anni precedenti ci sono stati piloti giovani, magari non così giovani, che hanno vinto gare e campionati. Mi viene in mente Giacomo Pollini. Certamente la vittoria di un adolescente in campionato è una bella cosa, poi però tra vincere una volta e farlo in maniera costante e conquistare un titolo c’è una certa differenza”.

Che consigli darebbe a un ragazzo giovane per poter continuare a vincere?

“Tenere i piedi per terra. Volar basso, lo faccio io che ho vinto tanto ma non mi sono mai montato la testa. Non bisogna mai sentirsi arrivati”.

Come giudica la nuova Raiden?

“E’ una vettura molto bella e sicura. Il difetto attuale è che non è ancora performante come la Thunder. Ma ci sta, è un progetto completamente nuovo che negli anni a venire mostrerà quanto valido sia”.

E Uboldi quanti anni vorrà correre ancora?

“Sino a quando capirò che potrò lottare per la classifica assoluta. Io mi metto in discussione a ogni gara. Chiaro che a 40 anni, che comunque è una età avanzata per le corse, “spaccavo i sassi”. Adesso che ne ho 51 non è affatto scontato. Nel Motorsport 5-6 anni fanno una differenza enorme. Il mio obiettivo è quello di vincere il titolo da cinquantenne. Ho avuto la fortuna di diventare campione italiano da ventenne, trentenne e quarantenne. Sarebbe la ciliegina sulla torta. Ho vinto con macchine e motori differenti, adesso corro con un monomarca, ho solo da perdere invece le cose stanno andando bene”.

Quale tra le prossime tre piste le piace di più?

“Torneremo a Vallelunga dove di solto faccio paura. Quando ci siamo stati a giugno per un problema non sono riuscito a fare neppure un giro nelle libere, poi in qualifica ho preso 4 decimi dalla pole e in gara non stavo bene. Ma in generale sono tre piste dove vado molto forte. Correremo su tracciati meno esigenti dal punto di vista fisico e quando lotti per i decimi, non soffrire fisicamente, è il top. Dovrò usare la testa, fare tanti punti e guidare con intelligenza. La macchina è nuova e va trattata bene. E così sto facendo”.

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