Annunciato il ritiro dalle competizioni di Rubis de Prere, compagno di gara di Pietro Sandei
Sarà un’Olimpiade difficile da dimenticare per Evelina Bertoli e Fidjy des Melezes. L’amazzone romana dell’Italia Team di Concorso Completo oggi, lunedì 29 luglio, ha preso parte alla sua prima finale olimpica riservata ai migliori venticinque binomi presenti a Parigi 2024. Bertoli e Fidjy des Melezes, femmina belga del 2011, hanno chiuso in ventiduesima posizione con un punteggio negativo di 42,60 al termine delle tre prove. Il salto ostacoli di oggi ha visto Bertoli e la sua compagna di gara uscire dal campo con vista sulla Reggia di Versailles, con un errore nella qualifica individuale e un errore nella finale, in entrambi i casi con una lieve penalizzazione per aver superato il tempo massimo del percorso.
“Avrei messo una firma – ha detto l’amazzone azzurra – per fare una gara come questa. Non mi riferisco solo alla prova odierna (salto ostacoli ndr.), ma sono contenta per come sono riuscita a montare anche nel dressage e nel cross country. L’errore al verticale numero 10 – ha aggiunto Bertoli, commentando la sua prova di qualifica – è arrivato perché mi sono abbassata un po’ troppo e ho tenuto troppo con la mano, ma sia io che Fidjy siamo stati più attenti nella parte più impegnativa del tracciato, con una linea finale difficilissima, in cui è stata proprio la mia cavalla ad aiutarmi. Fidjy è stata bravissima in tutte e tre le prove – ha detto poi l’amazzone concentrandosi sulla finale – e quella di oggi non era una gara per niente facile per lei. Nell’ultimo tracciato non sono partita benissimo, perché ero un po’ lenta, poi ho montato meglio e la cavalla si è data veramente da fare. Era la mia prima Olimpiade – ha concluso – e non avrei davvero potuto aspettarmi di meglio. Il mio bilancio è assolutamente positivo”.
Ad aprire le danze oggi nel salto ostacoli è stato Pietro Sandei su Rubis de Prere (selle francais di 19 anni), cavallo che – come annunciato da Pietro – con questa Olimpiade lascia ufficialmente le competizioni. Dopo essere entrato in sostituzione di Emiliano Portale e Future e avere messo a segno una prova di cross praticamente perfetta con un piccolo fuori tempo, l’azzurro di Concorso completo ha ultimato il salto ostacoli con 8.40. Il suo punteggio, però, è utile solo alla squadra, per la quale Pietro e Rubis si sono messi a disposizione. “L’idea di ritirare Rubis nasce dai Campionati Italiani. Avremmo voluto arrivare fino alle Olimpiadi, come ultimo tassello della carriera agonistica. Ci siamo messi in gioco, la convocazione è arrivata e ci siamo riusciti. Il grazie va a lui, perché è un cavallo infinito e ha dimostrato quello che è, e quello che vale. Mi ha dato la possibilità di realizzare un mio sogno (i Giochi ndr), e un palcoscenico come questo credo sia quello migliore da regalare a lui come chiusura della sua carriera. Adesso – ha concluso Sandei – Rubis andrà in pensione in un bel prato a casa mia con gli altri cavalli”.
Chiude con un totale di 22 punti negativi la qualifica individuale, invece, Giovanni Ugolotti in sella a Swirly Temptress, punteggio che porta a un totale generale di 84,10 il computo finale di questi Giochi Olimpici per il cavaliere italiano. Ugolotti era partito benissimo nel dressage, realizzando il miglior punteggio dei nostri, poi una fermata nel cross country e i 22 punti negativi accumulati oggi, gli hanno consegnato la 46^ posizione finale. Le tre prove hanno consentito alla squadra italiana di chiudere con un totale complessivo di 264,70 al tredicesimo posto. Gli azzurri sono riusciti a risalire la classifica fino al 13° posto dopo la disavventura della prima giornata che, senza l’eliminazione di Portale, avrebbe visto il Team Italia al quarto posto provvisorio. La medaglia d’oro a squadre è andata alla Gran Bretagna (91.30), argento per la Francia (103.60), bronzo per il Giappone (115,80). A mettere al collo la medaglia individuale è stato un campionissimo di questo sport: il tedesco Michael Jung in sella a Chipmunk Frh (21.80). Argento per l’australiano Christopher Burton su Shadow Man (22.40), mentre bronzo per la britannica Laura Collet su London 52 (23.10).
“Volevamo fare una bella Olimpiade”, ha dichiarato il Presidente della FISE, Marco Di Paola. “Siamo partiti bene – ha aggiunto il numero uno degli sport equestri italiani – ma un colpo di sfortuna ci ha subito bloccato e demoralizzato. Nonostante questo, i nostri ragazzi, ai quali va tutta la nostra gratitudine, hanno reagito dando una grande prova di orgoglio. Dobbiamo ringraziare tutti gli atleti, cavalli e cavalieri, perché se sono stati qui a Parigi – loro prima Olimpiade – è perché hanno lavorato sodo durante tutto il quadriennio e hanno effettuato una lunga e faticosa preparazione. Lo score e i risultati del primo giorno sul campo stavano confermando il buon lavoro fatto in questi anni. Grazie Evelina, grazie Pietro, grazie Giovanni. Un pensiero particolare voglio rivolgerlo a Emiliano che si è trovato a dover affrontare una situazione molto particolare. So che Portale è un grande atleta e sono certo che ha già superato e sta già pensando al prossimo futuro”.